Lunedì 4 settembre 2023 la consigliera comunale PD Mery De Martino ha presentato ad inizio seduta in Consiglio Comunale un intervento dal titolo: “Yes all women”.

E’ possibile accedere qui al video della presentazione in aula.

Con questo # lanciato dalla scrittrice Capria da settimane stanno emergendo migliaia di testimonianze di donne che hanno subito molestie nella loro vita, di qualsiasi tipo. Un modo per denunciare come questo fenomeno riguarda tutte, come sia in grado di incidere radicalmente sulla vita di milioni di donne. Un modo per denunciare come sia necessario un percorso per tutti gli uomini, perché nessuno può dirsi estraneo al sistema patriarcale. Dalle storie raccolte da Capria ci rendiamo bene conto, anche se lo sapevamo già, di quanto siamo circondate perché i protagonisti sono tutti davvero. Ci sono persone straniere, certo, ma la stragrande maggioranza è perfettamente italiana e, notizia!, agisce nelle nostre case: sono padri, fratelli, cugini, amici di famiglia, insegnanti, compagni di scuola. Di tutte le età: 14, 20, 30, 40, 50 60 anni e oltre. La potenza di queste storie sta nel trasformare i numeri delle sempre tristi statistiche nella realtà quotidiana vissuta da donne in carne ed ossa. Sono queste storie, di cui solo l’1% finisce nelle cronache, a sbatterci in faccia il sistema patriarcale malato in cui viviamo, a segnalarci ancora una volta l’urgenza di una svolta. Ma come sempre la soluzione proposta dal Governo è esclusivamente populista. Castrazione chimica urla il Ministro Salvini. Ma cosa ce ne facciamo? Violenza chiama violenza, a un fenomeno strutturale non si risponde solo con una dura repressione, non si risponde guardando solo alle violenze in strada seppur drammatiche e da contrastare con ogni mezzo. Lo dice la  Convenzione di Istanbul e guarda caso con la sola, guarda caso, astensione degli eurodeputati di Lega e Fratelli d’Italia, lo ha detto l’Unione europea solo pochi mesi fa: “la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti”. A Bologna nel primo quadrimestre sono stati attivati due codici rossi al giorno ma molte donne poi ritrattano, ritirano, spariscono. Per questo servono sempre operatori altamente formati, persone pronte all’ascolto e all’accompagnamento. Per questo, come diciamo sempre, serve intervenire sull’educazione a partire dalle scuole. Educazione affettiva, sessuale, formazioni che insegnino a tutti quali sono i campanelli di allarme di una situazione di violenza. Perché se il sistema è malato e tu ci nasci dentro, non hai gli strumenti per capire da subito quando si è passato il limite. Per questo intervenni mesi fa qui in aula contro le gravi parole di La Russa che possono mandare al macero anni di lotte e di campagne di sensibilizzazione portate avanti da donne per salvare altre donne. Qualcuno dell’opposizione in aula sbuffò e lo conosco quello sbuffo. E’ quello di chi non conosce il problema sulla sua pelle e alla fine pensa che si stia esagerando, nei toni, nei modi. Un altro metodo che gli uomini utilizzano a modo loro per rimetterci al nostro posto o per dirci come affrontare un problema di cui non sono vittime: castrazione chimica, sporgere denuncia un secondo dopo la violenza subita, non bere perché altrimenti alla fine si incontra un lupo. Grazie, ma non ne abbiamo bisogno. E se non si è in grado di aiutarci, nessun problema, ma quanto meno, almeno a chi ha incarichi di governo, almeno a chi ha una visibilità e una posizione spesso ottenute solo grazie al proprio privilegio di uomo bianco etero cis, chiederemmo di tacere ed evitare di contribuire al perpetuarsi della violenza contro milioni di loro concittadine.