Lunedì 3 giugno 2024 la consigliera comunale Rita Monticelli ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “Il dialogo tra religioni e culture come strumento di pace”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Il dialogo tra religioni e culture come strumento di pace

Abbiamo ripetuto più volte da qui che non può esserci pace duratura senza giustizia. E non c’è pace senza ri-conciliazione, forse meglio dire conciliazione, non un mero ritornare al passato, il ché significa non pacificazione, non solo tregua, ma ridefinizione politica tra le parti in causa, e globale. Lo scorso venerdì in consiglio comunale il Sindaco Matteo Lepore ha chiarito il significato del suo gesto e ha chiesto a tutti l’impegno per i diritti umani e il diritto umanitario internazionale.

Vogliamo prendere una posizione politica che chiede un percorso di cessate il fuoco, di fermare questa follia, di riconoscere che tutti abbiamo il diritto di abitare la terra, Israeliani e Palestinesi. Si tratta di difendere i diritti umani di tutti.

Rispettando la disperazione e il dolore gli uni degli altri, (faccio mie le parole dello studioso Edward Said) crediamo che nessuna causa, nessun Dio, nessuna idea astratta può giustificare il massacro e lo sterminio di innocenti. Da qualsiasi parte essi provengano. Io non voglio dimenticare il massacro del 7 ottobre in Israele. Non voglio non vedere il massacro di ieri e di oggi a Gaza. Per questo chiediamo giustizia per la Palestina, ma chiediamo giustizia anche per Israele. Ricordiamo la storia, ciò che avviene oggi in Medio Oriente e in Ucraina ha una storia, non possiamo ignorarla.

Costruire pace significa prendere posizione, ma anche costruire ponti, alleanze oltre le divergenze, costruire connessioni. Ed è questa l’intenzione del nostro comune.
E’ infatti compito della politica trovare convergenze e sintesi, ogni conflittualità politica che crea separatezza e alza muri non è vera politica, ma gioco di partiti. Per questo, le interpretazioni tendenziose che ho sentito provenire anche da qui purtroppo sembrano non voler vedere la realtà che si cela dietro al simbolo. Non mi ha colpito così tanto la critica alla scelta del sindaco rispetto alla bandiera a palazzo d’Accursio, ma piuttosto che in questa critica NON ci siano state molte parole di pietas umana contro le stragi di innocenti o di volontà di un cessate il fuoco per tutti. E vorrei anche ricordare le vittime della guerra in Ucraina, invasa e martoriata da anni ormai, con 600 bambini morti in questa guerra e almeno 1400 bambini feriti e ammalati. Non dimentichiamoci dell’Ucraina.