Lunedì 12 febbraio 2018 la consigliera comunale Isabella Angiuli è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale riguardo alla nuova gestione della storica drogheria di via Murri, salvata dalla chiusura.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link il relativo comunicato stampa.

La Drogheria Marchesini sulla via Murri ha una storia lunga 72 anni, fondata nel 1946 da Cesare Marchesini e Nerina Billi, nasce come «bar con la vendita di droghe e coloniali ».
Oltre alla vendita di spezie la drogheria si trasformava in luogo di degustazioni di caffè, colazioni e accese discussioni.
Alla morte di Cesare, fu la nipote Paola Poli a rilevare il negozio. Paola Poli una persona rimasta nel cuore di molti miei vicini di casa e poi nel 2008 le subentrò il fratello, Umberto Poli, oggi ottantenne, professore in pensione, che quella Drogheria l’aveva sempre bazzicata.
Umberto però negli ultimi anni si era proprio stancato e agognava la meritata pensione ma aveva un grande cruccio, non dover essere lui ad abbassare per sempre le saracinesche della Drogheria.
Per questo motivo con l’aiuto di suo figlio Fabrizio, si è messo alla ricerca di un nuovo droghiere, qualcuno che decidesse di investire nella Drogheria che ne comprendesse il valore e ne proseguisse la storia.
Anni di ricerche ma nessun bolognese interessato a rilevare la storica attività. Tutte le ricerche portavano solo persone interessate ad aprire ristoranti o bar e nessuno che avesse voglia di star dietro ad un bancone tranne uno, un giovane e sorridente bengalese di 34 anni Mahfuz Rahman, che anch’io chiamo John.
John che ha già esperienza nel settore e conosce anche il quartiere ha stretto un patto con Umberto, lavorerà per lasciare la drogheria così com’è, con la sua storia. Mahfuz ora si fa chiamare “John Murri” e nel mese di Gennaio ha preso le redini del negozio in affiancamento al suo storico titolare.
Cosa ci insegna questa storia? che i luoghi comuni fanno male a tutti.
che gli immigrati non vengono a rubarci il lavoro anzi, in molti casi fanno quei lavori che altri non vogliono fare.
che gli immigrati non sono dei parassiti ma in molti casi (a Bologna) sono imprenditori che avviano attività in Camera di Commercio, che pagano le tasse con cui possiamo permetterci i servizi pubblici, che pagano gli affitti dei nostri concittadini proprietari immobiliari.
che le imprese si valutano non sulla origine geografica dei propri titolari ma su come questi svolgono il proprio ruolo di commerciante nella comunità nella quale si inseriscono si integrano .
che non tutti i “banga” vendono gli alcolici nel centro storico ma sono anche bravi fruttivendoli o droghieri… conosco fruttivendoli bolognesi doc che vendono della frutta che fa pena…
che John “Murri” farà tanto meglio il suo lavoro quanto noi che siamo i suoi vicini di casa saremo in grado di accoglierlo e spiegargli cosa preferiamo.
In questo modo la sua offerta commerciale potrà qualificarsi e intercettare al meglio le richieste dei clienti e così la Drogheria Marchesini potrà proseguire la sua storia… e la sua storica insegna potrà guardare il passaggio delle auto e delle storie dei bolognesi di Via Murri.
Il sabato mattina è per me il giorno più bello per scambiare due chiacchiere, ci possiamo incontrare lì dalla Drogheria Marchesini e parlare ancora del Bologna o prendere un caffè al Capo Nord continuando a tessere relazioni e costruire storie che ci faranno sentire ancora una comunità.