Lunedì 14 maggio 2018 il capogruppo PD in Comune  Claudio Mazzanti ha presentato il seguente intervento di inizio seduta in merito all’attuale situazione in Piazza Verdi.

Ormai si può scrivere un libro su piazza Verdi e dintorni, da quando abbiamo tolto le sculture di Giò Pomodoro – ricordo che le togliemmo per gli atti di vandalismo che alcune forme studentesche praticavano – ad oggi, sono passati circa una trentina d’anni, ci sono state diverse manifestazioni, in parte contenute, in parte no. Manifestazioni alcune anche dure, ma di chiaro significato politico, con opinioni differenti, ma mai, o in rari casi, se non simili a questo, hanno creato provocazione alla città.

Questo credo sia il segno che quei movimenti, che l’altra sera in piazza Verdi hanno voluto lanciare un monito, che gli interventi che si fanno per riqualificare la zona, per portare culture, arte, sono interventi che vanno contro l’interesse popolare, vanno contro l’interesse delle masse, vanno contro quella che, secondo loro, è un limitare la libertà e l’utilizzo degli spazi, concependo solo il loro modo di intendere su come utilizzare gli spazi. Oggi ci meravigliamo di piazza Verdi, però ricordo anche che abbiamo avuto fatti analoghi durante le elezioni regionali, l’ultima tornata elettorale, svoltasi tre anni e mezzo fa, dove un gruppo di persone che manifestavano quegli stessi slogan, intervennero in piazza dell’Unità, con spettacoli di ambulanti, musicisti di strada.

Uno di questi suonatori, pacificissimo, chiese perché un gruppo di studenti distruggesse la loro tenda dove tutti i giorni tanti bambini, tante persone si fermavano ad ascoltare la musica di questi ragazzi, tra l’altro erano studenti anche loro. La risposta fu: «Impediamo ai servi dei padroni di fare attività a loro piacenti». Questa è la demenzialità.

Li identificammo, li denunciammo e furono processati per direttissima. Io credo che occorra non stare silenti, manifestando solidarietà al Sindaco, agli Assessori competenti, ma dobbiamo fare un passo, anche perché in Commissione ricordo che più volte la Polizia municipale è stata molto chiara: gli ispettori di turno intervengono dopo che hanno chiesto all’Autorità di Pubblica Sicurezza di poter intervenire. Più volte gli interventi non si sono fatti, perché per motivi di ordine pubblico, non c’era una valutazione della possibilità di intervento.

Basta andare a prendere quei verbali, quelle dichiarazioni e quei fatti. Io credo che una risposta vada data. Mi fa piacere leggere oggi la dichiarazione del signor Prefetto, a cui va tutta la mia stima come persona che conosce bene Bologna. Anche lui si pone con forza la domanda su come intervenire, senza danneggiare la stragrande massa delle persone che frequenta piazza Verdi, che non vuole scontri, vuole vivere in pace, senza rompere le scatole ai residenti, senza uso di droghe e senza atti illegali. Io credo che il Comitato per l’Ordine Pubblico debba verificare e, con estrema pacatezza, trovare la strada per far capire a questi signori che i giochi sono finiti, in modo molto fermo, molto tranquillo, identificandoli e colpendoli con sanzioni, in modo tale che capiscano che la piazza è di tutti i bolognesi e di tutti gli ospiti di Bologna, non è di un gruppo di facinorosi, provocatori, che usano metodi neosquadristi per impedire lo svolgersi democratico e pacifico della vita sociale di questa città.

Per cui, come Partito Democratico riteniamo le parole del Sindaco, degli Assessori e anche oggi quelle del Prefetto, come un atto fondamentale per far capire che non tolleriamo, non accettiamo, come non abbiamo mai accettato. Le proposte e gli interventi di riqualificazione andranno avanti e faremo capire a questi signori che Bologna è una città civile e che non tollera gli atteggiamenti neosquadristi di questi personaggi.

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