Nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 23 luglio 2018 il consigliere comunale PD Michele Campaniello ha presentato il seguente intervento in aula in merito al CAAB.

Il CAAB di Bologna rappresenta una importante realtà nella distribuzione e nel commercio di prodotti agroalimentari, non solo per la Città di Bologna ma, vista l’importante posizione geografica della nostra città – per la commercializzazione di prodotti che arrivano da tutta Italia.

È importante sottolineare come la polarizzazione in un unico luogo fisico in cui la domanda e l’offerta possono incontrarsi, può moltiplicare le occasioni di scambi commerciali, ciò anche in un ottica di internazionalizzazione delle nostre imprese del settore.

Attualmente, la società è costituita in forma Consortile il cui maggiore azionista con poco più del 80% delle quote è il Comune di Bologna.

Com’è noto, inoltre, il CAAB per il settimo anno consecutivo ha chiuso con un utile di esercizio che lo scorso anno è stato di circa 484.000 euro, mi risulta inoltre, che, nello stesso esercizio, sono stati rimborsati circa 7 milioni di euro relativi ad un prestito erogato dal Comune di Bologna mentre, attualmente, il debito residuo ammonta ad euro 4,8 milioni.

Al contempo, è bene rimarcare che da diversi anni il CABB ha intrapreso una costante azione di diminuzione dei costi, grazie anche all’impianto fotovoltaico che è stato realizzato.

In sostanza, ci troviamo di fronte ad una good company che rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra amministrazione.

Mi piace richiamare, in questa sede, alcuni dei principi contenuti nel codice etico del “CAAB”:

  • Principio indefettibile di legalità: Infatti, CAAB si impegna a trattare i clienti, i soci, il personale dipendente, i fornitori, la comunità circostante e le istituzioni che la rappresentano, incluso ogni pubblico ufficiale o esercente un pubblico servizio, nonché ogni terzo con il quale si entra in rapporto per motivi professionali, con onestà, correttezza, imparzialità e senza pregiudizi e ad evitare situazioni nelle quali i soggetti coinvolti nelle transazioni siano, o possono anche solo apparire, in conflitto di interesse.
  • Principio di lealtà e correttezza: CAAB si impegna infatti, a competere lealmente sul mercato; e sappiamo quanto valga in questo settore questo principio;
  • tutelare la salute e la sicurezza propria e dei terzi;

Potrei continuare ma mi fermo qui.

A mio avviso quando si discute di una società a partecipazione pubblica ciò cui bisogna fare riferimento non è tanto l’utile di esercizio (ed il piano di riparto per i soci) quanto piuttosto l’utilità che, di quella determinata azienda, può beneficiare l’intera collettività.

Da questo punto di vista è del tutto evidente l’utilità sociale di CAAB già oggetto di valutazione da parte di questo Consiglio Comunale che con atto P.G. n. 308244/2017, O.d.G. n. 312/2017 ha inteso confermare il mantenimento della partecipazione maggioritaria pubblica nella Società CAAB.

È del tutto evidente, infatti, l’interesse generale che può riscontrarsi nelle attività svolte dal CAAB di Bologna e che consente pur a seguito dell’entrata in vigore della legge Madia il mantenimento della partecipazione pubblica.

Non da ultimo è bene rimarcare la certificazione della qualità igienico sanitaria dei prodotti che svolge CAAB sui prodotti commercializzati e che poi arrivano sulla nostra tavola.

In quest’ottica CAAB, agli inizi del 2000, ha implementato un Sistema di Qualità dedicato, tra le altre cose, al controllo della qualità prodotti ed al monitoraggio e verifica in campo igienico sanitario sulle derrate commercializzate.

Attraverso la certificazione CAAB Mercati SGS, gli attori della filiera distributiva CAAB (concessionari grossisti e dettaglianti), si sottopongono a periodiche Verifiche Ispettive effettuate dal CAAB e dall’ente di certificazione SGS Italia.

Per tutte queste ragioni è importante che il CAAB rimanga una società in mano pubblica, anche per evitare distorsioni che nel settore possono realizzarsi.

È a mio avviso importante che questo ruolo di promozione del commercio agroalimentare e di certificazione della qualità dei prodotti rimanga in mano pubblica proprio per l’alto valore sociale che il mercato agroalimentare di Bologna svolge all’interno della società.

Se CAAB oggi è una buona azienda certamente lo deve al suo management, ma anche ad una amministrazione pubblica, che ha saputo sempre intercettare il bisogno ed individuare delle soluzioni che potessero aiutare l’azienda a svolgere al meglio il suo ruolo sociale.

Ecco perché, non abbiamo alcuna obiezione alla trasformazione del CAAB da società consortile a società per azioni, anche per rispondere alle esigenze dettate dal Dlgs 175_16 meglio noto come “legge Madia”, ma anche per dare al CAAB una struttura più funzionale per il perseguimento dell’oggetto sociale.

Al contempo però, ritengo che questa esigenza possa correre lungo lo stesso binario dell’altrettanto legittima necessità che il socio pubblico possa continuare a svolgere il ruolo di garanzia e di indirizzo che ha svolto fino ad ora.

Ecco perché, presentiamo questo ODG collegato alla Delibera nel quale chiediamo che venga stipulato un patto di sindacato tra i soci pubblici affinché, venga garantito controllo dell’azienda in mano pubblica.