Lunedì 3 settembre 2018 il Consigliere comunale Piergiorgio Licciardello è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale per ricordare il Preside Maurizio Lazzarini.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, online è inoltre consultabile il comunicato stampa.

La prima persona a darmi notizia della morte del preside (mi piace chiamarlo ancora così, come una volta) Maurizio Lazzarini è stata mia figlia, ex studentessa del Fermi, che mi ha chiamato sgomenta dalla Svizzera, dove oggi fa la ricercatrice.
Mi ha sempre colpito, nei suoi racconti, questo rapporto speciale che il preside Lazzarini aveva creato con i suoi studenti. Un rapporto così forte da arrivare ad identificare con lui lo spirito stesso del Liceo Fermi. Mi è capitato più di una volta, infatti, durante le fasi di scelta della scuola, in cui un genitore valutano le varie opzioni, di sentir dire ad ex studenti “ma poi al Fermi c’è Lazzarini”.
E’ soprattutto per questo, quindi, che ho voluto oggi ricordarlo in questa sede, nel breve tempo a disposizione, non con una biografia formale ma attraverso qualche aneddoto e qualche ricordo raccolto da suoi studenti e, soprattutto, attraverso una frase: “I care”.
“I care”, “Io mi prendo cura”, “io mi interesso”. La frase scritta sulla sua porta era il marchio di fabbrica di un’apertura e cura verso gli allievi che fa dire oggi ad uno dei suoi ex-studenti “Il suo ufficio, da una stanza cupa e alta, divenne una porta a cui voler bussare. Lì sapevamo di trovare ragione se avevamo ragione, torto se avevamo torto. Soluzioni e compromessi.”
Uno stile di relazione, nonché un impegno forte rispetto alla società (si ricordi ad esempio il suo impegno contro bullismo, discriminazioni e omofobia) che già ben si poteva cogliere dal messaggio di benvenuto che, ogni anno, recapitava ai ragazzi.
Riporto uno spezzone di uno di quei messaggi:

“Crescere vuol dire scegliere tra botte e rime, tra impegno e disimpegno, tra rispetto di sé stessi e gli altri, o mancanza di rispetto. Noi, i vostri insegnanti, siamo qui per aiutarvi a fare questo: gli ostacoli che troverete sul vostro cammino non saranno messi per farvi inciampare ma per aiutarvi a superarli, per aiutarvi a superarci: sarete voi che, tra qualche anno, vi dovrete occupare di noi. Per quanto mi riguarda, essendo convinto che siate VOI al centro della scuola, cercherò di darvi tutto il sostegno possibile durante il vostro percorso. Sono a vostra disposizione per ascoltarvi, per dialogare con voi, per darvi torto se avrete torto o ragione se avrete ragione”

Parole cui Maurizio Lazzarini seppe dare sostanza nella sua gestione di un Liceo di prestigio, rendendo migliori i suoi studenti e anche noi genitori.

Concludo con le parole di una sua ex-allieva, che ricorda quando vide la prima volta la scritta sulla porta:

“Mi ricordo la sorpresa quando la vidi la prima volta. Ho proprio in mente la scena. Questa è la filosofia che lo ha caratterizzato per tutti i suoi anni al Fermi, e non lo dico solo perché nelle tragedie siamo tutti bravi a commemorare. Lo dico perché lo penso e l’ho sempre pensato. E’ stato un preside fantastico, e con lui se ne va un pezzo di anima del Fermi. Spero davvero che chi verrà sia in grado di portare avanti la sua memoria adottando le stesse politiche, lo stesso interesse, la stessa passione. Io, personalmente, sono onorata di averlo conosciuto. Di persone così al mondo ce ne sono poche.”