Lunedì 3 settembre 2018 il Consigliere comunale Roberto Fattori è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale per ricordare la Consigliera Stefania Iovine.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, online è inoltre consultabile il comunicato stampa.

Intervengo per ricordare Stefania Iovine, consigliera di Quartiere Porto Saragozza dal 2016, primo mandato. Scomparsa in questo mese di agosto.

I quartieri sappiamo che sono l’istituzione più vicina ai cittadini, luogo della partecipazione per eccellenza. L’attività dei consiglieri è stata resa ancora più impegnativa dalla recente riforma (meno quartieri, più grandi – il Porto Saragozza è quello con più abitanti -, meno consiglieri).

Chi proviene da questa esperienza sa bene che si tratta di un’attività che richiede capacità di ascolto, disponibilità, propositività, che non prevede praticametne nessun riconoscimento economico; che a volte è un poco frustrante per il limitato potere decisionale. Per questo serve tanta passione.

Quella stessa passione che Stefania ha sempre messo in tutte le attività alle quali ha scelto di dedicarsi.
Trasferitasi alcuni anni fa a Bologna da Milano per sposare Andrea, quindi trasferitasi per amore, ha subito deciso di vivere questa città con quello stesso amore: non come un’ospite, ma come una cittadina attiva, impegnandosi a fornire il suo contributo, mettendo a disposizione tempo e competenze.

Stefania non entrava nelle situazioni in punta di piedi, vi si gettava con tutta se stessa e la sua presenza si faceva sentire da subito. Prima ha cominciato a frequentare un circolo PD, poi si è candidata nel consiglio di quartiere, con ottimi risultati: è stata tra i consiglieri più votati pur non potendo contare su una rete di relazioni consolidata nel tempo. Si è fatta rapidamente conoscere e apprezzare dalle persone che l’hanno incontrata.
Poco dopo essere stata eletta, nel settembre di due anni fa, ha saputo di essere malata.

Non ha mai voluto che questo interferisse in alcun modo con la sua attività di consigliera: tanti cittadini le avevano dato fiducia, e quella fiducia voleva ripagare.
Ha scelto di vivere questa terribile prova con grande riservatezza, parlando del suo stato solo con pochissime persone.
Pur sottoponendosi a cure impegnative, che ne debilitavano il fisico, ha svolto l’incarico di presidente di commissione con grande disponibilità all’ascolto, serietà e competenza, non rinunciando mai al suo sorriso, sorriso che non poteva non rimanere impresso in coloro ai quali era rivolto.

Nella primavera di quest’anno la malattia si è aggravata (“è avanzata con la velocità di un puma…” diceva lei) ma Stefania ha continuato normalmente la sua attività fino alla pausa estiva, come se avesso comunque voluto portare a termine il lavoro che aveva iniziato.

Stefania non ha mai disperato, cioè non ha mai perso la speranza: ha sempre vissuto pensando al futuro (della sua famiglie, dei suoi amici, della sua città), anche se era consapevole che in quel futuro probabilmente lei non ci sarebbe stata.

Sostenuta da una grande fede, dall’amore per la figlia, Dalila Lucia, del marito, Andrea, che in questi due anni si è dedicato completamente a lei, con la vicinanza dei genitori e della sorella Daniela, ha vissuto intensamente ogni giorno della sua vita, fino alla fine. Ci ha lasciati il 14 agosto, il giorno dopo il suo quarantaquattresimo compleanno.

Ha lasciato stupite, addolorate e incredule moltissime persone: pochissime erano a conoscenza della sua malattia
E’ stata salutata, nel corso di una toccante cerimonia religiosa, nella chiesa della sua parrocchia, piena, nonostante fossimo a metà del mese di agosto. Moltissimi si sono rammaricati per non aver avuto la possibilità di essere presenti, tanto che prevediamo di costruire un altro momento per condividere pensieri e ricordi.

Abbiamo ritenuto doveroso che la città di Bologna, nel consiglio comunale, che è il suo organismo più rappresentativo, dedicasse un momento di riflessione per ricordare e salutare Stefania, nostra concittadina e consigliera di quartiere.

Ma anche molto, molto di più di questo, per chi ha avuto la fortuna di conoscerla davvero.