Giovedì 20 dicembre 2018 il Consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno 433.28, presentato dal consigliere comunale Francesco Errani teso ad impegnare il Sindaco e la Giunta a costruire un modello Bologna città inclusiva, all’avanguardia nel sostegno all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento in aula e dell’ordine del giorno.

Tutta la documentazione del Bilancio è disponibile nella versione definitiva nella nostra sezione dedicata e online sul sito del Comune di Bologna , come indicato nel comunicato stampa.

“Bologna città inclusiva
In questi anni mi sono battuto per inserire le “clausole sociali” negli appalti pubblici: una percentuale di spesa di almeno il 5% di tutti gli investimenti di Palazzo d’Accursio deve dare una risposta concreta a persone in situazione di fragilità occupazionale (disabili, ultra-cinquantenni, disoccupati di lungo periodo, etc.).
Grazie alle clausole sociali, tra il 2014 e il 2017, con il bando per la manutenzione del verde pubblico sono stati assunti 125 lavoratori in situazione di svantaggio.
Oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del giorno per confermare le “clausole sociali” nel verde pubblico, ma anche nella manutenzione delle strade e per la gestione dei rifiuti di Hera.
Bologna è una città inclusiva se sostiene chi è più debole e senza lavoro.”

IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO CHE:

  • gli appalti pubblici svolgono un ruolo fondamentale nella strategia “Europa 2020”, in quanto costituiscono uno degli strumenti del mercato necessari alla realizzazione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, e, contemporaneamente, garantiscono l’uso più efficiente possibile dei finanziamenti pubblici;
  • gli enti pubblici, comprese le aziende controllate (società ed enti partecipati), possono utilizzare il loro potere di acquisto per ottenere lavori, beni e servizi che promuovano l’innovazione, rispettino l’ambiente e contrastino il cambiamento climatico, migliorando l’occupazione, la salute pubblica e le condizioni sociali;
  • la condizione di fragilità occupazionale riguarda fasce sempre più ampie della popolazione per cui, alle categorie di persone tradizionalmente più deboli nell’ingresso del mercato del lavoro, si vanno ad aggiungere i lavoratori ultra-cinquantenni, i disoccupati di lungo periodo, gli adulti soli con figli a carico;

CONSIDERATO CHE:

  • il contesto socio-economico, reso sempre più instabile dalla crisi economica in corso, richiama ad un impegno collettivo della comunità per garantire condizioni di vita dignitose, promuovendo in primo luogo il diritto al lavoro;
  • gli enti locali, anche tramite le società proprie e controllate ed i propri enti partecipati, sono chiamati, da un lato, a promuovere la responsabilità sociale d’impresa delle aziende del territorio, dall’altro, ad agire in modo diretto, dando un chiaro indirizzo sociale alla spesa pubblica per promuovere lo sviluppo di appalti pubblici socialmente responsabili, e per uno sviluppo sostenibile del proprio territorio dal punto di vista sociale ed ambientale;

VISTE INOLTRE:

  • la Delibera di Giunta del Comune di Bologna n. 471/2013 “Approvazione del regolamento tipo delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio”;
  • la Delibera di Giunta del Comune di Bologna n. 262/2014 “Adesione del Comune di Bologna all’iniziativa della Provincia di Bologna di istituire un Albo Metropolitano delle Aziende Inclusive”;
  • la sottoscrizione il 6 luglio 2015 del nuovo Protocollo di intesa in materia di appalti di lavori, forniture e servizi tra il Comune di Bologna, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e Alleanza delle Cooperative Italiane, Confcommercio,
  • l’istituzione del Reddito di solidarietà della Regione Emilia-Romagna e del Reddito di Inclusione, provvedimenti che prevedono l’azione di politiche attive di inserimento lavorativo da parte degli enti locali;
  • il “Patto per il lavoro”, firmato nel 2015 dalla Regione Emilia Romagna, Istituzioni locali, Università, parti sociali, datoriali e sindacali, forum del terzo settore, che prevede, fra le principali linee d’azione, quella di agire “su un sistema di welfare come leva per creare buona e nuova occupazione, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale”;
  • il “Regolamento dell’Albo metropolitano delle aziende inclusive” approvato con deliberazione del Consiglio provinciale n. 40 del 27/05/2014 ed in vigore dal 01/07/2014;
  • la sottoscrizione il 29 aprile 2015 tra la Città Metropolitana di Bologna, le parti sociali del territorio e la Camera di Commercio di Bologna, del “Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale”, con la finalità di “costruire un quadro di impegni condiviso per la definizione e la realizzazione di azioni finalizzate a promuovere e a coordinare lo sviluppo economico e sociale del territorio metropolitano, con l’obiettivo della piena e buona occupazione”;
  • la Delibera di Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 969/2016 “Adozione delle linee guida regionali sull’affidamento dei servizi alla cooperazione sociale”;
  • la sottoscrizione il 22 maggio 2017 del Protocollo d’intesa “Insieme per il lavoro”, un’alleanza per il sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone in condizione di fragilità, promosso da Comune di Bologna, Città metropolitana e Arcidiocesi di Bologna, in collaborazione con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali, d’impresa e dei sindacati: Alleanza delle Cooperative Italiane – Bologna, CNA Bologna, Confartigianato Imprese di Bologna e Imola, Confcommercio ASCOM Bologna, Confesercenti Bologna, Confindustria Emilia Area Centro, Cgil, Cisl e Uil di Bologna;
  • l’approvazione il 16 novembre 2018, da parte Consiglio Locale di Bologna dell’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti (Atersir), della deliberazione n. 7 “Servizio Gestione Rifiuti Urbani: Atto di indirizzo per l’utilizzo, nelle gare per la fornitura di beni e servizi da parte del gestore in proroga, della modalità dell’offerta “economicamente più vantaggiosa” e delle clausole sociali per l’inserimento dei lavoratori svantaggiati e, nella gara d’ambito, di utilizzo di clausole sociali ed eventuali appalti riservati”;

RITENUTO CHE:

  • è necessario adottare misure di inserimento lavorativo per lavoratori in situazione di svantaggiato, quale intervento strategico di politica attiva del lavoro che consente di adottare misure di sostegno a carattere non assistenziale, senza aumentare la spesa pubblica;
  • si tratti di progettualità fortemente innovative che possono contribuire alla costruzione di un modello organizzativo e di sviluppo locale in grado di favorire l’inclusione socio-lavorativa di fasce deboli;
  • l’accesso al mercato del lavoro di persone in situazione di svantaggio, spesso in carico dei servizi sociali territoriali, consente la piena valorizzazione del capitale umano e sociale di tutta la comunità e rappresenta la migliore soluzione in termini di rapporto costi/benefici per la collettività;
  • è necessario adottare progettualità innovative che intendono consolidare la costruzione di un modello organizzativo e di sviluppo locale in grado di favorire l’inclusione socio-lavorativa di fasce deboli e a rischio di povertà e esclusione;

CONSIDERATO INOLTRE CHE:

  • Il “Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale” assume, fra le proprie finalità, la realizzazione di progetti finalizzati all’occupazione di persone in condizioni di svantaggio, anche attraverso la promozione del “Protocollo sulle clausole sociali” negli appalti pubblici, nelle aziende a capitale pubblico e nelle partecipate, in raccordo con la normativa in tema di garanzia dei posti di lavoro;
  • la Città Metropolitana di Bologna svolge, a supporto della Conferenza territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna, un ruolo di raccordo e coordinamento delle azioni distrettuali per l’inserimento occupazionale della popolazione in situazione di fragilità, in collaborazione con i Distretti Socio-sanitari e le Unioni dei Comuni, con riferimento alla L.R. n.14/2015 “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”;
  • le “Linee d’indirizzo per la realizzazione di appalti pubblici che facilitino inserimenti lavorativi delle persone in condizione di svantaggio” sono state adottate da una ventina di Comuni dell’area metropolitana, oltre che dal Comune di Bologna e dal Nuovo Circondario Imolese;
  • il “Regolamento delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio”, invece, è stato adottato ad oggi dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna;

CONSIDERATO INFINE CHE:

  • il Comune di Bologna, in attuazione della Delibera di Giunta n.471/2013, deve destinare una quota minima pari ad almeno il 5% dell’importo complessivo annuo per la spesa per appalti sia di forniture di beni sia di servizi;
  • la Giunta annualmente deve determinare tale percentuale di stanziamento con l’approvazione dello schema di bilancio di previsione e l’approvazione del Piano Esecutivo di Gestione;
  • la prima applicazione del Regolamento comunale per l’inserimento di soggetti in situazione di svantaggio è avvenuta con la gara d’appalto quinquennale di manutenzione del patrimonio verde comunale per il periodo 1 maggio 2014 – 30 aprile 2019 (Delibera di Giunta n.375/2013), esperita dal Comune di Bologna a fine 2013 e aggiudicata ad aprile 2014, e la clausola sociale prevedeva l’obbligo in carico al soggetto affidatario ad impegnare stabilmente persone in situazione di svantaggio, prevedendo che il loro numero fosse non inferiore al 10% del numero complessivo dei lavoratori utilizzati per l’esecuzione dei servizi con la richiesta di adottare specifici programmi di inserimento lavorativo;
  • con il bando quinquennale per la manutenzione del verde pubblico, senza aumentare la spesa pubblica, fra aprile 2014 e dicembre 2017 sono stati assunti 125 lavoratori in situazione di svantaggio (L.381/91 art.4; n.80 art.2, n.18 e 19, Reg. CE 800/2008);
  • il servizio di “abiti usati”, affidato a Hera Spa nei Comuni della Provincia di Bologna, ha raggiunto importanti risultati sociali (impegna 23 persone, di cui circa il 70% svantaggiate), ambientali (dal 2012 la raccolta di abiti è aumentata del 50%), economici (il servizio ha ottenuto un compenso aggiuntivo annuo di circa 70mila euro, investiti in progetti di inclusione), ed è stato possibile implementare anche un processo innovativo per trasparenza e tracciabilità;

PRESO ATTO CHE:

  • è intenzione del Comune di Bologna definire un modello “Bologna Città Inclusiva”, all’avanguardia nel sostegno all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

  • a dare piena attuazione al “Regolamento delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio” (Delibera di Giunta del Comune di Bologna n. 471/2013), nel quadro delle linee generali già definite di compatibilità con le clausole sociali di salvaguardia di riassorbimento di manodopera;
  • a valutare annualmente, con il Consiglio comunale, tramite le Commissioni competenti, l’attuazione del “Regolamento delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio”, prevedendo adeguati strumenti di monitoraggio che rilevino eventuali criticità, volumi di affidamento, la riserva applicata, il numero e la tipologia di persone in condizione di svantaggio inserite;
  • a predisporre e pubblicare un report annuale che specifichi le risorse impiegate, i progetti avviati e l’andamento degli stessi, gli esiti dei monitoraggi effettuati e lo stato di applicazione del nuovo “Regolamento”, con i dati riferiti alle politiche di inserimento lavorativo dei soggetti in condizione di svantaggio, includendo anche le Società e gli Enti partecipati del Comune di Bologna;
  • in merito all’attuazione del “Regolamento delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio” (Delibera di Giunta del Comune di Bologna n. 471/2013), a inserire tra gli obiettivi annuali previsti nel PEG il livello di applicazione del “Regolamento” nei settori di competenza dei singoli dirigenti e tenere conto dei risultati conseguiti al fine della qualificazione ed erogazione dell’indennità di risultato;
  • in merito all’indizione della gara d’appalto di manutenzione del patrimonio verde comunale, a prevedere l’inserimento delle clausole sociali di inserimento lavorativo negli indirizzi della gara che dovrà essere esperita dal Comune di Bologna nel 2019, al fine di favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio;
  • in merito all’indizione della gara d’appalto di manutenzione del patrimonio comunale di strade e segnaletica, compreso il servizio neve, a prevedere l’inserimento delle clausole sociali di inserimento lavorativo negli indirizzi della gara che dovrà essere esperita dal Comune di Bologna nel 2019, al fine di favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio;
  • in merito all’indizione della gara per il servizio di “abiti usati”, a invitare il Gruppo Hera Spa a inserire le clausole sociali di inserimento lavorativo negli indirizzi della gara e, qualora il Gruppo Hera rinunci a valorizzare la “clausola sociale” e gli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale negli affidamenti del servizio, a riprendere la gestione diretta del servizio di “abiti usati”;
  • in merito all’espletamento delle gare del Comune di Bologna, a prevedere che, dell’ammontare dei punti previsti per la valutazione dell’offerta tecnica, una quota significativa venga riservata ai progetti di inserimento di persone in situazione di svantaggio, prevedendo anche la presentazione di uno specifico “Progetto Sociale” nel quale si evidenzi in maniera chiara, verificabile e misurabile, il modello di sviluppo proposto;
  • in merito ai servizi relativi al Servizio Gestione Rifiuti Urbani, a verificare e monitorare l’attuazione della decisione assunta dal Consiglio Locale di Bologna di Atersir (CLBO/2018/07 del 16 novembre 2018), affinché i gestori attualmente operanti nella Città Metropolitana di Bologna utilizzino sempre, nelle gare per la fornitura di beni e servizi, la modalità dell’offerta “economicamente più vantaggiosa” e inseriscano all’interno dei bandi di gara le clausole sociali per l’inserimento dei lavoratori svantaggiati;
  • sempre in merito ai servizi relativi al Servizio Gestione Rifiuti Urbani, a verificare e monitorare l’attuazione della decisione assunta dal Consiglio Locale di Bologna di Atersir (CLBO/2018/07 del 16 novembre 2018), affinché, nella valutazione dell’offerta tecnica per la gara d’ambito per il nuovo affidamento del servizio di raccolta rifiuti, sia previsto un punteggio significativo riservato ai progetti di inserimento di persone in situazione di svantaggio; la compilazione di un fascicolo specifico dedicato al “Progetto Sociale” nel quale si evidenzi in maniera chiara, verificabile e misurabile il modello di sviluppo proposto; e che negli atti di gara sia indicato, per l’aggiudicatario della stessa, di ricorrere per le esternalizzazioni anche ad appalti riservati ai sensi dell’Art.112 del Dlgs 50/2016;
  • a promuovere lo sviluppo degli appalti pubblici socialmente responsabili come nuovo modello di governance del Comune di Bologna: strumento strategico per uno sviluppo sostenibile del proprio territorio, dal punto di vista sociale ed ambientale, per stimolare l’adozione di comportamenti virtuosi e responsabili e per promuovere la collaborazione fra tutti gli attori del territorio (imprese, attori sociali, cittadini);
  • a promuovere la qualità e l’innovazione negli appalti pubblici del Comune di Bologna, con gare centrate su criteri qualitativi (rapporto offerta tecnica/economica e formula per la valutazione delle offerte economiche) e prevedendo adeguati strumenti di controllo del servizio;
  • a promuovere sul territorio comunale e provinciale, anche tramite la Città Metropolitana, il modello “Bologna Città Inclusiva”, affinché sia recepito dalle Unioni dei Comuni e dai Comuni dell’area metropolitana, includendo anche le Società e gli Enti partecipati del Comune di Bologna.

F.to F. Errani, A.Colombo, I.Angiuli, M. Ferri, G. Montera, R. Li Calzi, A.Frascaroli.