Giovedì 20 dicembre 2018 il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 433.33, presentato dalla consigliera comunale Isabella Angiuli, teso ad impegnare il Sindaco e la Giunta a censire e valorizzare le botteghe storiche rimaste a Bologna.

Di seguito è disponibile il testo dell’ordine del giorno.

Tutta la documentazione del Bilancio è disponibile nella versione definitiva nella nostra sezione dedicata e online sul sito del Comune di Bologna , come indicato nel comunicato stampa.

Il Consiglio Comunale di Bologna

dato atto

che la regione Emilia Romagna con la legge 5/2008 e la delibera di giunta 983/2008 ha definito i criteri per la qualificazione di Bottega Storica o di Mercato Storico;

che il Comune di Bologna con Deliberazione di Consiglio pg. 2900088/2008 ha istituito l’Albo Comunale delle Botteghe e dei mercati storici;

che al suddetto Albo possono iscriversi le attività commerciali e artigianali che rispondono ai requisiti di anzianità e di radicamento nel territorio come descritti negli allegati alla suddetta delibera;

che la Giunta ha manifestato l’intenzione di proporre al Consiglio un regolamento per la Tutela e Valorizzazione del Centro Storico di Bologna;

Premesso

che anche recentemente si è assistito alla chiusura di esercizi commerciali di rilevante valore storico e turistico la cui attività è citata in documenti storici del nostro Comune e che le prospettive di piccole attività commerciali in zone di elevato valore storico artistico e culturale quali il Quadrilatero e il cosiddetto Nucleo Storico di Antica Formazione sono sempre più spesso messe a repentaglio a causa di molteplici fattori, tra cui il mancato ricambio generazionale e le scelte dei proprietari immobiliari (sempre più si tratta di grandi gruppi bancari o finanziari) che non tengono nel debito conto l’interesse culturale storico di taluni esercizi o luoghi e le conseguenze negative delle loro scelte sul piccolo commercio;

constatato

che molte botteghe artigianali storiche chiudono anche a causa della difficoltà di conciliare, per motivi strutturali o di sostenibilità economica, il mantenimento delle caratteristiche originarie del luogo con le norme di carattere edilizio o sanitario in vigore;

che l’incremento del turismo a Bologna ha stimolato l’apertura di centinaia di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande e che molti proprietari valutano più profittevole vendere o affittare a soggetti che sono in grado di sostenere costi di affitto molto elevati e costi per l’adeguamento degli immobili;

che il cambio della destinazione di questi luoghi storici, comporta spesso anche lo smantellamento degli arredi storici, insegne, e ogni altro elemento originale dell’epoca che costituiscono elementi identitari della nostra cultura;

che la valutazione relativa agli interventi di carattere edilizio sanitario relativi a questi luoghi nonché altre decisioni relative alla destinazione dei medesimi sono spesso di competenza di differenti amministrazioni ma che l’amministrazione pubblica che ha un più evidente interesse generale al mantenimento di questi esercizi o luoghi è il Comune

Considerato

che le vecchie botteghe artigiane di Bologna erano luoghi dove si effettuavano antiche lavorazioni artistiche oramai quasi del tutto scomparse quali quelle del vetro, del ferro battuto, del cuoio e della calzoleria, della tessitura, del ricamo, della sartoria, della cappelleria, della pellicceria, dell’oreficeria, della scultura, del restauro, solo per citarne alcune;

che le poche botteghe storiche rimaste avrebbero, tutte, la vocazione di Botteghe Scuola ovvero di luoghi dove potrebbe avvenire sia la trasmissione dei saperi a giovani artigiani che la possibilità di accogliere turisti interessati a vivere nuove esperienze (cosiddetto turismo esperienziale)

che alcune associazioni di imprese artigiane hanno avviato, tra le altre, anche una collaborazione con il portale web AIRBNB al fine di promuovere la cultura artigiana e contestualmente la commercializzazione delle cosiddette “esperienze” di antichi mestieri attraverso il portale stesso;

che le attività legate al turismo esperienziale sono anche fonte di sostentamento per artigiani le cui lavorazioni sono sempre più fuori mercato;

che servono interventi mirati in grado di affrontare le specifiche motivazioni per cui un singolo luogo bottega con le caratteristiche richiamate rischia la chiusura

Impegna il Sindaco e la Giunta

a presentare un progetto speciale, in accordo con le Istituzioni presenti sul nostro territorio a partire dalla Sopraintendenza ai beni archeologici, architettonici e paesaggistici, l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, le Associazioni di categoria e ogni altro soggetto interessato che preveda il censimento delle botteghe storiche esistenti, l’iscrizione nell’albo delle Botteghe storiche istituito dal Comune del 1999 di tutte quelle ancora non presenti, la definizione di percorsi progettuali per singole botteghe che presentino le caratteristiche per una trasformazione in cosiddetta Bottega Scuola;

a prevedere all’interno dei piani e strumenti per la valorizzazione del centro Storico norme per la salvaguardia delle vecchie botteghe rimaste, dei mercatini tradizionali antichi e di antichi locali di servizio che presentino caratteristiche oggettive ampiamente riconosciute di interesse storico artistico o legati al modo di vita tradizionale dei bolognesi;

ad operare le dovute semplificazioni normative per consentire ai titolari delle Botteghe la continuazione dell’attività tradizionale, la trasmissione dei saperi, la valorizzazione delle stesse dal punto di vista turistico;

a coinvolgere le associazioni di categoria nella problematica della tutela di questi luoghi a fare appello alla lunga tradizione di professionalità degli esercenti di Bologna perché possano intervenire imprenditorialmente per mantenere in attività o ripristinare vecchie botteghe tradizionali nel loro ruolo storico del tessuto cittadino;

a coordinare l’attività delle varie amministrazioni pubbliche interessate delle proprietà e dei gestori al fine di mantenere in attività o di ripristinare i luoghi che rispondono a queste caratteristiche;

a definire uno stanziamento di risorse volte alla tutela di questi luoghi di interesse pubblico.

f.to I.Angiuli, A.Colombo, E. Leti, F.Errani, R. Li Calzi.