Giovedì 20 dicembre 2018 il consigliere comunale Claudio Mazzanti ha presentato i seguenti interventi durante il dibattito e l’approvazione del Bilancio di Previsione del Comune di Bologna 2019-2021:

Per quel che riguarda gli atti deliberativi, credo che tutte le delibere che noi abbiamo presentato propedeutiche siano perfettamente in linea con quelli che sono gli orientamenti che abbiamo dato, sia come Amministrazione che come anche elaborazione del gruppo consiliare del Partito Democratico. Credo che con queste deliberazioni noi mettiamo in atto e facciamo in modo che quelle che sono state le linee di indirizzo principali del bilancio comunale, vengano attuate. Devo dire che da questo punto di vista le cose che nella relazione ha sottolineato l’Assessore, nella relazione di bilancio, ma anche nelle conclusioni e nell’intervento che ho fatto ieri in Consiglio, diamo alla città, ancora una volta, atti che sono tutti nella direzione del mantenimento e della riduzione dell’ambito fiscale; dall’altra parte aumentano i servizi, in un ambito di riduzione anche di alcune tariffe, e credo che da questo punto di vista noi diamo una risposta e un risultato positivo e significativo, non solo il messaggio che mandiamo ai cittadini, ma anche un messaggio nazionale rispetto all’indirizzo e a come si muove l’Amministrazione comunale. Devo dire che da questo punto di vista quando penso, sento e vedo quanto sta avvenendo in tantissime, mi permetto di dire nella quasi maggioranza delle Amministrazioni locali, ancora una volta siamo un po’ dei cavalli cocchieri, nel senso che, insieme a poche altre Amministrazioni, abbiamo dei risultati di bilancio e una situazione di bilancio comprensiva estremamente positiva. Ed è per questo che, naturalmente, come maggioranza, noi voteremo questi ordini del giorno e queste delibere e avremo una posizione sugli ordini del giorno di assenso su quelli che rinforzano questo tipo di azione che noi facciamo e ce ne sono parecchi. Ci tocca rigettare quegli ordini del giorno che io definirei, per alcuni aspetti, strumentali, non tutti, per alcuni c’è una divisione politica netta, altri vogliono negare l’evidenza dei fatti ed è evidente che noi su questi non possiamo assolutamente transigere e farli passare. Pertanto, il nostro orientamento nelle votazioni sarà un orientamento coerente con la nostra filosofia di impostazione di bilancio e per la crescita dei risultati che già abbiamo ottenuto.

Credo che quanto indicato nel DUP sia abbastanza chiaro ed evidente quelle che sono linee di indirizzo che l’Amministrazione si è data e ha significato indicare, per quello che è la città di Bologna, le linee di indirizzo ed anche una struttura complessiva di proiezione della città. Una città che, col suo operare, di questa Amministrazione, dei cittadini, delle categorie imprenditoriali, di tutto il mondo del lavoro, è riuscita in un’operazione molto ambiziosa. È la prima città per quel che riguarda capacità produttiva, più il prodotto, con una forte capacità di attrazione. Basta vedere i dati. L’immigrazione su Bologna prevalentemente è immigrazione di cittadini italiani meridionali che si trasferiscono in città. Abbiamo un incremento di prodotto forte e questo vuol dire che le politiche che abbiamo messo in campo per incentivare l’attività industriale della città di Bologna, insieme alla Regione Emilia-Romagna e alle categorie imprenditoriali, ha dato i suoi frutti importanti. Abbiamo dei punti di delicatezza strutturali, ma d’altronde, anche le opere già realizzate, che sono ampiamente difese da tutto il mondo produttivo, dalle organizzazioni sindacali, mondo imprenditoriale anche stavolta, perché Bologna non può assolutamente stare ferma, per il tipo di impostazione che ha, qui è sede universitaria, sede di ricerca; sono iniziati i lavori del Polo Tecnologico e del trasferimento dall’Inghilterra del centro per l’ambiente, quindi climatico. L’altra cosa è stato l’ampio lavoro che ha portato Bologna ad essere la settima città a livello nazionale. Credo che da questo punto di vista il nostro DUP incrementa, fa crescere, tutte queste tendenze positive che ha la nostra città. Faccio solo un esempio, tornando su uno dei temi, che non è di mero assistenzialismo, ma di capacità di dare e creare lavoro, oggi il nostro mercato produttivo sarebbe in grado – dati che ci forniscono le associazioni artigiane ed industriali – di recepire manodopera specializzata o semi specializzata di unità dalle duemila alle tremila persone sul mercato del lavoro fra Bologna e provincia. Questo la dice lunga, con una disoccupazione che è la più bassa, insieme a quella di Milano, a livello nazionale. Quindi non sussidi, ma incremento del posto di lavoro, non dimenticando gli ultimi, perché non dimentichiamo che, già oggi, oltre seimila persone usufruiscono della contribuzione regionale per le fasce di povertà. Devo dire che l’incremento che ha portato da 3 mila a 6 mila euro l’indice reddituale, incrementerà ulteriormente le persone che ne usufruiranno. Tra l’altro, anziché stare a diventar matti con questa discussione allucinante, in parte falsa, che si sta svolgendo in Parlamento, bastava incrementare il filone di finanziamento ed aumentare i limiti a 12 mila euro, se ci fossero state le risorse a disposizione. Credo che ci siano tutte le condizioni, così come il piano, tra l’altro qui a rappresentare la Giunta c’è l’Assessore alle politiche abitative che, insieme alla Giunta e insieme al lavoro collegiale della struttura, ha presentato un piano casa rilevante, con massicci investimenti, rispettando un’indicazione già consapevole nell’Amministrazione, ma rafforzata anche dal parere dei gruppi di maggioranza, di dare una risposta fortissima sul piano abitativo. D’altra parte, per quel che riguarda invece lo sviluppo dal punto di vista territoriale ed urbanistico, una piena condivisione della legge regionale nuova, che dà le indicazioni per l’elaborazione del nuovo PSC della città di Bologna, come Amministrazione abbiamo già fatto un primo atto, non dimentichiamolo, che non ha avuto una grande rilevanza, ma si è capito bene il perché, che la Giunta ha elaborato all’inizio delle procedure di modifica, mettendo una clausola di salvaguardia su tutte le aree agricole del comune di Bologna. Quindi quelle aree, già oggi, vengono stralciate dal piano strutturale. Poi, capisco che c’è spinta e controspinta, ad esempio, ci sono fatti forieri, tutto un mondo di trasferimento degli indici edificatori di alcuni comparti, metterli tutti sulle aree agricole, avete visto la posizione di alcuni imprenditori, noti nomi dell’edilizia bolognese, perché i più noti sono tutti falliti, quindi quelli sono già fuori, però abbiamo visto al convegno dell’ANCE che cosa è uscito, gli abbiamo detto in tante sedi, compresa l’ultima nella discussione dei Prati di Caprara, che se lo scordano che noi trasferiamo quegli indici sulle aree cosiddette rosse, che sono le aree agricole della città di Bologna, non dimenticando mai che la città di Bologna è una città che produce prodotti agricoli, dà latte di alta qualità, la famosa Lola di Granarolo, ha prodotti ortofrutticoli, primizie e frutti di bosco. Nella realtà Bologna ci sono 650 persone che lavorano in regola in ambito agricolo. Quindi anche da questo punto di vista abbiamo voluto dare un input molto forte, dicendo chiaramente che lo sviluppo ci sarà, ma utilizzare quelle migliaia e migliaia di metri quadri da riciclare, che noi abbiamo in ambito cittadino, aree demaniali, aree ferroviarie, aree private, che sono state, per esigenze produttive abbandonate, visto la modifica tecnologica degli impianti e che oggi sono ferme. Io credo che la legge regionale fa bene, fa benissimo a dire lì, e lì si danno anche degli incentivi nella legge, perché sui riusi del terreno, senza usare terreno agricolo vergine. Questo credo che sia un punto fondamentale. D’altra parte, nel momento in cui c’è una ripresa, come Amministrazione non è che si è stati fermi dal punto di vista edilizio. Abbiamo detto ci sono delle aree, in parte alcune nostre, altre no; abbiamo sbloccato con la variante di due anni fa, la questione del Lazzaretto, quel contenzioso dovuto all’abbandono, alla rinuncia dell’Università di Bologna al proprio piano di sviluppo. Abbiamo fatto varianti, realizzato possibilità edificatorie, dimostrando, non solo lì, ma anche da altre parti, che chi vuole operare su riuso e sulla utilizzazione di quanto già oggi c’è, potenzialmente enorme, può benissimo cominciare a lavorare. Tra l’altro, ricordo che proprio l’altro giorno in Regione abbiamo vinto due bandi. Giusto, Assessore Gieri? Questo devo dire che è passato un po’ sottotraccia, ma lo diciamo noi. Lei sa, Assessore, che io e lei, quando si parla di casa, avremo diversità su alcune questioni, ma sulla casa e sull’edilizia suoniamo una musica uguale. Da questo punto di vista diciamolo: questa costanza ci ha fatto permettere di vincere due bandi importanti sulla riqualificazione – guarda caso – di due comparti importanti. Cito il più importante, secondo me, che è quello della zona porto, dove c’erano le popolarissime, le famose case che il fascismo fece costruire per confinare e portare fuori dal centro storico, coi grandi sventramenti, tutta una parte di popolazione ed il controllo di ogni singola persona, con delle schede individuali, che dicevano quando andare in bagno, quando respiravi, quando tossivi e ti faceva la radiografia di ogni singolo inquilino. Questo credo che sia un altro fatto che dà un’impronta al nostro agire politico. Che dire oltre? Andiamo avanti e attuiamolo. Continuiamo l’attuazione di queste linee che ci accompagneranno. Tra l’altro, in ultimo, con un piano investimenti molto forte, perché siamo oltre i 100 milioni, quasi 200 milioni complessivi di investimento, perché abbiamo fatto una politica economica finanziaria seria. Devo dire che l’Assessore Conte ha spiegato in modo semplice questa storia montata su HERA, pompata su HERA, ha fatto la tabellina e uno più uno più uno fa tre, e lui ha fatto la stessa cosa. Quindi non c’è nessun mistero, nessun trucco e nessuna voglia di tenere nascosto nulla. Quindi anche questo sarà un voto convinto e come gruppo lavoreremo in ambito dell’anno per seguire tutta la fase di attuazione di quanto. Un’ultima questione è il personale. Abbiamo fatto dei concorsi importanti e andremo avanti. Bologna è un comune virtuoso. Oggi i giornali dicono che fra le clausole ci sarà il blocco delle assunzioni del personale del pubblico impiego. Speriamo che questo non riguarda – adesso non l’abbiamo ancora sottomano – i Comuni virtuosi che hanno situazioni di bilancio positive, perché noi, con quella mole di lavoro che abbiamo messo in piedi, abbiamo bisogno di personale. Tra l’altro, l’Amministrazione, i filoni per concorsi fatti, con graduatoria in essere, periti industriali, edili, geometri, ingegneri, architetti, per fortuna siamo riusciti già a completare tutta l’operazione sugli assistenti sociali e gli assistenti di base, che si possa continuare ad assumere per poter avere quelle forze nostre di controllo dei lavori che noi stiamo facendo, se no rischiamo di avere i soldi e non avere le strutture che ci permettono poi di controllare, i famosi contrari, i controllori di quelle che sono le attività degli appalti che noi facciamo. In ultimo, come l’Assessore al bilancio disse in Commissione, rimpinguare, in un disegno strategico concordato con la Prefettura, nuove assunzioni, con l’indizione di un nuovo bando di concorso per l’assunzione di Polizia Municipale, anzi, con la nuova legge, Polizia Locale. Questo credo che sia un punto importante che dobbiamo prepararci, Assessore, nel caso in cui ci sia un blocco di queste assunzioni, arrivare anche a delle azioni di forzatura, perché non possiamo, per un bilancio dello Stato che, se è vero quello che scrivono oggi i giornali, è demenziale, bloccare i nostri piani di sviluppo e le nostre assunzioni. Anche perché, bisogna ricordare che il decreto Madia e l’ex Ministro Minniti, aveva emanato i bandi di assunzione di Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia carceraria e Guardia di Finanza; questi bandi furono indetti prima del nuovo Governo. Visto che il Ministro degli Interni dice che assumerà, spero che i filoni, che sono filoni produttivi e non filoni perché si vuole assumere per fare clientela, ma sono filoni che servono per fare andare avanti i progetti per la sicurezza, non vengono bloccati. Quindi, Assessore, noi voteremo anche questa parte di ordini del giorno convintamente, rispetto alle motivazioni che sono state portate dai Consiglieri che sono intervenuti nel gruppo, dal mio intervento di ieri e anche dalla relazione illustrativa e conclusioni dell’Assessore al bilancio.

Grazie, Presidente. Dichiarazione di voto. Per quel che riguarda il nostro gruppo, lo spirito con cui stiamo affrontando questa discussione l’ho spiegato nel mio intervento precedente, gli ordini del giorno che noi abbiamo presentato sono tutti ordini del giorno che contribuiscono e crescono rispetto ai temi che il DUP e le linee di orientamento dell’Amministrazione hanno portato e hanno presentato. Per quanto riguarda gli ordini del giorno delle opposizioni abbiamo naturalmente deciso di votare favorevolmente a quelli che sono in linea con e sono momenti di accrescimento di quella che è la nostra attività, tutti quelli che sono sull’ordine di contestare o comunque di ritenere di dovere puntualizzare delle questioni che noi già abbiamo evidenziato e abbiamo sostanzialmente risolto rispetto alle linee che ci siamo dati degli interventi dell’Amministrazione li abbiamo rigettati e voteremo contro. Naturalmente per quanto riguarda alcune questioni credo che vadano precisate. Ci sono ordini del giorno delle opposizioni che noi riteniamo strumentali e non portatori di realtà, di verità, tutta la gestione della mobilità, la gestione del controllo per ridurre drasticamente i costi che la collettività bolognese sopporta, siamo arrivati a 400 milioni all’anno di spese per l’incidentalità e di non rispetto del codice della strada; tutte le operazioni che riguardano il bilanciamento e le attività economiche e finanziarie su una norma, su un bilancio comunale che riduce le tasse, riduce le tariffe e porta benefici economici e di crescita della città, chiaramente tutto questo lo ritenevano non veritiero e pertanto lo respingeremo. Ho fatto due esempi e potrei citarne altri. La questione delle rette, la questione del bullismo che già è nel nostro piano programma, ci sono le risorse in bilancio. Quindi tutta una serie di dati e di iniziative che questi ordini del giorno noi riteniamo non da votare, perché sono ordini del giorno che non sono fattore di crescita e di stimolo a quella che è la nostra attività che in questo bilancio noi definiamo e portiamo avanti. Pertanto direi che, dopo aver espresso la nostra opinione su questo ambito di votazione finale, non ci sia altro da aggiungere.

Presidente, lo faccio per dovere d’ufficio, ma sarò velocissimo, perché credo che l’orientamento del gruppo sia abbastanza chiaro, definito nello spirito di questo bilancio: riduzione delle tasse, riduzione delle tariffe, aumento del piano investimenti, riduzione del debito, sviluppo della città – ho detto prima – come anche gli indicatori ci hanno riconosciuto, da tutti i punti di vista. Forse qualcuno mastica amaro, ma la statistica non l’abbiamo fatta noi, la fa l’ISTAT, fa “Il Sole 24 Ore”. Questo è. Se questo fosse il dato nazionale, l’Italia avrebbe raggiunto livelli standard come quelli svedesi, europei, tedeschi, olandesi. Purtroppo non tutto è Emilia-Romagna, non tutto è così e noi con questo bilancio siamo su questa strada. Quindi anche su questa parte tutto quello che è in linea con crescita, sviluppo, socialità, controllo, potenziamento dei servizi troverà il nostro favore. Tutto il resto che è strumentale o contrario troverà la nostra bocciatura. Vorrei fare una sottolineatura della correttezza dell’agire del gruppo nella presentazione di emendamenti e ordini del giorno che, in modo trasparente, accogliendo anche in alcuni casi proposte firmate da altri gruppi che hanno trovato questa nostra posizione, così come nella fase emendativa. Ho finito con la mia dichiarazione di voto.