Lunedì 28 gennaio 2019 la consigliera comunale PD Gabriella Montera è intervenuta ad inizio seduta a seguito dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario 2019 a Bologna e della contestuale firma di sessanta magistrati di un documento a favore dell’accoglienza di migranti.

Online e negli allegati è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.

Sabato scorso, in occasione dell‘inaugurazione dell’anno giudiziario, 60 magistrati emiliano-romagnoli hanno firmato e distribuito un documento che conteneva delle frasi riportate e alcune considerazioni proprie contro la chiusura dei porti e la gestione dei migranti da parte del governo.

I magistrati esprimono il disagio di chi mette cultura e umanità nel proprio lavoro”. Queste le parole del Procuratore aggiunto di Bologna Morena Plazzi che ha sottolineato quanto i magistrati non siano soltanto freddi amministratori della giustizia, ma portatori di sensibilità, cultura e umanità.

«Dobbiamo insorgere quando vengono violati i più elementari diritti umani. Dobbiamo assumerci la nostra responsabilità, come cittadini e come cristiani. Il primo grande naufragio è quello delle nostre coscienze». Queste parole inserite nel documento sono invece di don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera.

«Mamma perché nessuno ci viene ad aiutare? Ho freddo ed ho paura a restare qui nel mare». E’ l’inizio di un componimento di Marco Puglia, magistrato di sorveglianza a Santa Maria Capua Vetere, in cui c’è lo scambio angosciante riproposto in versi fra una madre e una figlia prima di affondare. Si è scelto di utilizzare la poesia per esprimere lo stato d’animo – riporto il virgolettato – “di profonda partecipazione agli attuali accadimenti”, da parte dei magistrati che hanno assunto l’iniziativa.

A spiegarne lo scopo è Carlo Sorgi, presidente della sezione del Tribunale del Lavoro di Bologna, segretario regionale di Magistratura democratica e primo firmatario del documento. «Volevamo sensibilizzare su un tema in questo momento fondamentale, la tutela e la salvaguardia della vita umana», ha detto, «la poesia serve a richiamare l’attenzione su un principio indispensabile per qualsiasi consesso civile e che è al di sopra di tutto. La prima cosa – ha aggiunto – è salvare la vita umana, e questo ci siamo sentiti di dire».

Sorgi ha sottolineato che «non c’è nessun richiamo a dati ideologici, tant’e’ che l’hanno firmato in tanti con sensibilità trasversali”.

Con il mio intervento vorrei dire grazie ai magistrati per questa iniziativa originale, densa di etica della responsabilita’, una sorta di insurrezione pacifica, perché di questo si tratta, non di una presa di posizione “molto emotiva”, oppure di una incongrua presa di posizione politica, dato che “se si critica la politica, si fa politica” (queste le paole pronunciate oggi sulla stampa dal Sottosegretario alla giustizia Morrone). Grazie per l’assenza di retorica e di qualsivoglia rivendicazione.

In questa fase in cui le persone vengono lasciate in balia delle onde a poche miglia dalle coste italiane (l’ultimo in ordine di tempo è il caso della nave sea wach di queste ore a poche miglia da Siracusa), in cui il ministro della giustizia impedisce di soccorrere 47 esseri umani, anche al sindaco che vorrebbe far sbarcare almeno i minori.

In questa fase in cui il nuovo decreto sicurezza:

– produrrà maggiori tensioni sociali, eliminando il permesso di soggiorno a decine di migliaia di persone che popoleranno le strade perché non avranno un luogo dove sviluppare un progetto di integrazione;

intasera’ le aule di giustizia per la crescita esponenziale dei procedimenti di richiesta di protezione internazionale: nel 2018 in primo grado sono state 3491 le richieste contro le 3.064 dell’anno precedente (+ 14% ), come dichiarato dal Presidente della Corte d’Appello di Bologna Giuseppe Colonna;

trasformerà servizi funzionanti di accoglienza come gli SPRAR, capaci di contrastare l’irregolarità, in strutture come Cara e Cas che si sono dimostrati spesso vivai per l’occupazione dei migranti nelle fila del caporalato, in cooperative malavitose e in clan mafiosi.

In questa fase, bisogna soltanto dire un grande grazie a tutti i soggetti che con il loro lavoro evidenziano e denunciano la disumanizzazione e la ghettizzazione delle politiche contrarie alla protezione umanitaria.

A tal proposito mi fa molto piacere che il sindaco Merola abbia dichiarato di ritenere importante che i magistrati evidenzino che sono tenuti ad applicare le leggi, ma che sono tenuti altresì a restare umani.