Lunedì 4 febbraio 2019 la consigliera comunale PD Simona Lembi è intervenuta ad inizio seduta in ricordo di Letizia Lelli Mazzuccato, recentemente scomparsa. Il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio.

Online e negli allegati è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.

Letizia Gelli Mazzucato è venuta a mancare nella giornata di venerdì scorso.
Era nata a Firenze il 26 maggio 1937, licenza classica, laurea in Architettura. Ha insegnato Architettura del Paesaggio all’Università di Bologna, presso la Facoltà di Ingegneria e a Cesena, presso la Facoltà di Architettura.
Docente attentissima al confronto e al dialogo con gli studenti di ogni nuova generazione, arrivò a Bologna giovanissima. Ha partecipato, sostenuto, promosso l’attività di Città Nuova, in cui giovanissimi architetti, nel 1961 scelsero di unire competenze diverse e metterle a servizio di una nuova idea di Città al cui centro fossero evidenti il dialogo tra le persone e il miglioramento delle condizioni sociali di tutti. Di quella esperienza furono protagonisti Gian Paolo Mazzucato (che divenne poi suo marito) Umberto Maccaferri, Giancarlo Mattioli e Pierluigi Cervellati.
Unica donna in un gruppo così promettente si distinse per volersi occupare di una particolare forma di progettazione che avesse la forza della partecipazione, della condivisione e che partisse dal basso.
Diversi luoghi pubblici, a noi molto cari, parlano ancora oggi di lei, della sua forza, della sua determinazione e della bellezza del suo pensiero:
Il monumento alle partigiane di Villa Spada,
Il monumento di Sabbiuno ai partigiani caduti,
l’edificio che è diventato Museo di Ustica.
Il monumento di Villa Spada è stato costruito in memoria delle 128 partigiane della provincia di Bologna cadute durante la lotta di Liberazione
Si tratta di un monumento partecipato, nel senso di essere stato ideato e costruito con la partecipazione attiva di molte scuole di ogni ordine e grado del territorio bolognese; l’intento, evidente nelle formelle che costituiscono il Memoriale, era di rendere pubblica, dare parola ad una storia e quindi riconoscere il valore della partecipazione delle donne alla Resistenza insieme con la capacità di un Paese trascinato in guerra di sapere reagire alla tragedia del nazifascismo.
Il Monumento di Sabbiuno è collocato sul crinale tra Reno e Savena.
Si tratta di un memoriale eretto a memoria delle decine di antifascisti bolognesi, provenienti da distaccamenti della 7°GAP e della 63° Brigata Bolero, prelevati dal carcere di San Giovanni in Monte e fucilati a Sabbiuno nel dicembre del ‘44, poi gettati nei calanchi.
E’ stato definito un piccolo miracolo, un’opera laica inclusiva. Bruno Zevi, ce lo ricorda l’ANPI nel comunicato pubblicato in memoria di Letizia Gelli Mazzucato, lo definì il più bel monumento d’Europa.
Non è quindi un caso che sia stata tra le persone scelte per ideare il Museo della memoria di Ustica.
Ce lo hanno ricordato le parole di Daria Bonfietti: “per quel suo portare lo spettatore a non essere testimone passivo, ma a ripercorrere, rivivere l’ultimo tragitto dei poveri martiri”.
Per questo suo fare, per la qualità del suo lavoro, per il fatto che sia stato così intrecciato con la storia della Città, scelgo di ricordarla oggi in Consiglio comunale e di ricordare anche del suo impegno più recente:
quello per la realizzazione della stanza all’aperto, un luogo della biblioteca Tassinari Clò, pensato appunto per studiare all’aperto avendo davanti agli occhi il monumento alle Partigiane. Mi auguro che questo progetto venga ripreso e possa essere realizzato.
Signor Presidente, nella giornata di oggi si tengono i funerali di Letizia Gelli Mazzucato. Alla sorella rivolgo il mio cordoglio. Per quello che ha significato il suo lavoro, chiedo cortesemente che il Consiglio comunale di Bologna tenga un minuto di silenzio in sua memoria.