Lunedì 4 febbraio il capogruppo PD Claudio Mazzanti è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale esprimendo un ringraziamento a tutte le istituzioni intervenute e a tutti gli operatori e volontari che si sono attivati a seguito delle esondazioni del Reno.

Di seguito il testo del parlato in aula.

Credo che ciò che è avvenuto sia rilevante come fattore. Tra l’altro, ultimamente in Italia abbiamo visto che ci sono fatti climatici pesanti, dovuti al cambiamento del clima. Questo accade anche a livello europeo, in climi temperati come quelli italiano, greco, spagnolo, francese e così via.

Oggi ci siamo trovati di fronte ad un evento che ha riguardato la nostra provincia, ultimo di una serie di eventi, quello scoppiato nelle quattro province venete, con inondazioni, allagamenti, o quello che è venuto in Lombardia, credo che sia indicativo di un fatto eclatante. Qui da noi è successo un fatto molto semplice, che una volta non sarebbe avvenuto, perché il clima mitigava gli effetti conseguenziali del brutto tempo, un innalzamento forte della temperatura, che ha sciolto la neve velocemente, una quantità di acqua scesa in modo vorticoso, ha aumentato lo scioglimento delle nevi, un carico d’acqua che da oltre un quarantennio e più, molti dicono che non si verificava; alcune costruzioni, soprattutto a Bologna, realizzate e condonate, con il famoso condono dell’84, che era un condono tombale, hanno subito le conseguenze di questo maltempo. Ma così anche nelle zone montane o nella pianura, un argine che ha ceduto, un argine che, fino a poco tempo fa, era sede di una caserma del Genio Civile, il Genio di Castel Maggiore, che realizzava ponti sui fiumi e che aveva lì recentemente fatto demolizioni per riportare allo stato naturale quella parte di fiume. Questi sono stati i fatti.

Desidero ringraziare le istituzioni per come si sono mosse: la Regione Emilia-Romagna, la Città Metropolitana, i Comuni che hanno subito questo danno, Castel Maggiore, Argelato, ma anche il Comune di Vergato, il Comune di Marzabotto.

Tra l’altro sabato mattina ero in quelle zone per inaugurare i lavori fatti alla Certosa di Casaglia e si vedeva la situazione del fiume com’era. Credo che bene abbia fatto la Regione a richiedere lo stato di emergenza, così come è stato chiesto per le gelate nel piacentino e altri interventi che sono avvenuti nel corso del 2018, così come l’indagine che verificherà le motivazioni che hanno portato a questi eventi, sia che siano dovute a fatto eccezionale, sia che siano dovute a rilasci di acqua dai bacini, comunque tutte circostanze che vanno accertate. La cosa importante è che la Regione in primis ha già detto, in modo molto chiaro e molto netto, che si farà carico di tutti i danni che sono avvenuti e ne risponderà, collaborando insieme all’ambito governativo, dichiarando lo stato di emergenza, per ripagare i danni che si sono fatti.

Così come debbo ringraziare i Sindaci, i volontari di quei Comuni, l’Esercito, l’Arma dei Carabinieri, con il rischio che sei militi hanno vissuto ed hanno rischiato grosso, soprattutto il loro comandante, il maggiore, che già era stato oggetto, quando ci fu l’esplosione del mezzo sull’autostrada, di ricovero in ospedale per i danni subiti, la Protezione civile, la Polizia municipale e tutte le forze che ci sono mobilitate per contenere il fenomeno.

Adesso abbiamo un altro compito: verificare il perché, intervenire e rimborsare i danni avuti, così come la Regione si è impegnata formalmente a fare, insieme al Prefetto della provincia di Bologna, e credo che questo sia un impegno pubblico serio che, così come avvenuto in altre parti del territorio regionale per altri tipi di eventi, si è sempre manifestato. In ultimo, credo che un ragionamento vada fatto in modo molto serio sugli interventi

Questi cambi climatici portano danni di queste dimensioni e di questa portata, è pertanto chiaro ed evidente che occorre sempre di più intervenire per abbassare assolutamente la produzione di CO2 per cercare di evitare fenomeni che hanno la caratteristica dei climi tropicali, che non sono comunque fenomeni già manifestati in passato, anzi non erano proprio presenti né sul territorio europeo né su quello nazionale. Credo che questo sia un impegno che ci dobbiamo prendere coerentemente con la battaglia per eliminare al massimo l’inquinamento dell’atmosfera.

Correlati