Di seguito la domanda di attualità del consigliere comunale Francesco Errani.

Bologna, 18 marzo 2021

Al Sindaco
del Comune di Bologna

ll sottoscritto Francesco Errani, Consigliere comunale del Gruppo Partito Democratico, in base all’art. 58 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale – seduta di Question Time del 19marzo 2021.
Visto la rassegna stampa in merito alla situazione legata ll’emergenza Covid-19, in particolare alla didattica in presenza e a distanza, che ha accentuato enormemente la trasformazione delle differenze in disuguaglianze. Considerato che l’inclusione scolastica non può limitarsi all’abbattimento delle barriere architettoniche e agli insegnanti di sostegno: le conseguenze sulla didattica della pandemia stanno aumentando le disuguaglianze in relazione alle situazioni personali e sociali, confinando gli alunni disabili nelle classi di sostegno o in una relazione duale, e di conseguenza anch’essa escludente, con insegnanti di sostegno ed educatori.
Considerando, inoltre, che la proposta di una modalità didattica praticabile in sicurezza, una didattica per piccoli gruppi, offre una metodologia diinsegnamento-apprendimento partecipativa e, quindi,meno addestrativa; una didattica inclusiva, in quanto richiede un apporto ed il conseguente riconoscimento del contributo di ciascuno; una didattica solidale, offrendo l’opportunità di scoprire che il gruppo può avanzare e realizzare dei risultati solo se ci si aiuta reciprocamente. Una didattica per gruppi di lavoro è un’esperienza che non limiterebbe la sua utilità ai bisogni dei bambini disabili, ma
anche ai compagni non disabili, molto più della DAD o della scuola della trasmissione dei saperi. Una scuola in piccoli gruppi permetterebbe la ricerca e a partecipazione attiva.
Considerando, infine, che la nota 662 del 12 marzo 2021 del Ministero dell’Istruzione, esprime come: “… la condizione dell’alunno con bisogni educativi speciali non comporta come automatismo la necessità di una didattica in presenza, potendo talora essere del tutto compatibile con forme di didattica digitale integrata salvo diverse
esplicite disposizioni contenute nei già adottati progetti inclusivi.
Ciò premesso, laddove per il singolo caso ricorrano le condizioni tracciate nel citato articolo 43 le stesse istituzioni scolastiche non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni e agli studenti in parola, ma al fine di rendere effettivo il principio di nclusione valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe – secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti e che ne consentano la completa rotazione in un tempo definito – con i quali gli studenti BES possano continuare a sperimentare l’adeguata relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e non docente presente a scuola”.

Invita cortesemente il Sindaco e la Giunta:

ad esprimere una valutazione politica sull’opportunità di assicurare, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale/regionale e gli Istituti scolastici, a tutti i giovani studenti con bisogni educativi speciali una didattica inclusiva che purtroppo non viene garantita senza il collegamento con il resto della classe, garantendo quindi l’affiancamento agli alunni disabili un piccolo gruppo di altri studenti (anche a rotazione) per evitare il senso di isolamento e esclusione.

f.to : F.Errani