Lunedì 30 ottobre 2017 la consigliera comunale Elena Leti è intevenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale sui recenti fatti di cronaca.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link è inoltre consultabile il relativo comunicato stampa.

“E’ davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità.”
Questo un brano tratto dal diario di Anna Frank scritto tra giugno 1942 e agosto 1944, quando insieme alla sua famiglia è costretta a rifugiarsi in un alloggio segreto in Olanda. Anna Frank morirà di tifo nel 1945, dopo essere stata separata dalla sua famiglia e deportata prima nel campo di concentramento di Auschwitz e poi a Bergen-Belsen.
I suoi scritti lasciano ai posteri una lucida e toccante testimonianza della vita in clandestinità di una famiglia ebrea, durante la seconda guerra mondiale e della tragedia della Shoah nei campi di sterminio nazisti.
Le cronache di questi giorni ci riportano segnali di una società che sta vivendo una profonda crisi culturale. Crisi di valori, di costume, di identità.
Ultimi tra questi, le azioni che riguardano i tifosi laziali che hanno avuto accesso alla zona dello Stadio Olimpico riservata ai tifosi della Roma, e ne hanno imbrattato i muri con frasi quali “romanista coleroso”, “romanista frocio” e “romanista ebreo”, nonchè affisso numerosi adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia giallo-rossa;
Ma anche ad avvenimenti accaduti a Bologna, in questi ultimi mesi, dove corone di alloro e lapidi in memoria dei partigiani, sono state date alle fiamme.
Voglio anche citare alcuni episodi delle ultime ore, come il clochard picchiato e bruciato in un parco di Torino, o il Bengalese pestato da 18enni mentre aspettava l’autobus . Ultima vittima della follia razzista.
Voglio condannare con tutte le mie forze sia a titolo personale, ma anche attraverso il mio ruolo Istituzionale, quanto accaduto, qualsiasi forma di razzismo, azioni xenofobe, sessiste e contrarie ai basilari principi costituzionali che fondano il vivere comune.
Considero valore, i principi enunciati dall’art 3 della nostra Costituzione dove ci dice che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali..”
Considero valore la memoria storica, intesa non come artifizio stilistico, ma concetto centrale della comunità, strumento fondante per consolidare la coesione sociale e la crescita culturale.
Considero valore la libertà, materiale e di pensiero che ci è stata donata attraverso il sacrificio di tanti che sono morti.
La tragedia culturale che stiamo vivendo richiede un cambio di passo, si condanne esemplari per chi si è reso protagonista di così vili gesti, purtroppo spesso di giovane età, ma non è abbastanza.
Occorre anche un assunzione di responsabilità da parte di ognuno di noi, una nuova rivoluzione morale, che investe sulla giustizia, sull’equità sulla cultura, sul rispetto, per difendere l’Italia democratica.
Un lavoro che ci deve impegnare costantemente attraverso piccoli e grandi gesti quotidiani.