Lunedì 4 dicembre  2017 il consigliere comunale Claudio Mazzanti è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale sul caso di affissione della Bandiera neonazista nella Caserma dei Carabinieri a Firenze- Schiaffo ai 3000 martiti antifascisti dell’Arma dei Carabinieri deportati in Germania e prima incarcerati alle Caserme rosse, a Salvo D’Acquisto e a tanti altri caduti del rinato esercito italiano.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento.

Ho fatto questi interventi di inizio seduta, perché ho letto sulla stampa di questo giovane carabiniere, che aveva esposto la bandiera del Terzo Reich. Tra l’altro è la bandiera di combattimento delle SS, aveva anche un’altra foto, credo che il ragazzo abbia bisogno di essere istruito. Lo dico perché, come carabiniere, nel momento in cui ha fatto quell’azione, a parte la violazione del dettame costituzionale della legge Scelba, ha offeso i Carabinieri che, durante la seconda guerra mondiale, hanno fatto una scelta netta e chiara: non hanno aderito alla Repubblica sociale italiana.

Ricordo che a Bologna, alle Caserme Rosse, c’è una lapide grande, che racconta la storia di questi tremila Carabinieri, che, al loro rifiuto di rastrellare gli ebrei, vennero disarmati, portati alle Caserme Rosse e internati nei campi di concentramento nazisti. Ne morirono seicento. Ricordo, a questo giovane, il carabiniere Salvo d’Acquisto. Ricordo a questo giovane le centinaia, le migliaia di Carabinieri che non giurarono fedeltà alla Repubblica sociale italiana, disertarono e scapparono al sud e si arruolarono nel rinato Esercito Italiano. Carabinieri che hanno combattuto al fronte, insieme agli alleati. Hanno combattuto per la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e fascista. Lo dico per ricordare a questo giovane che, quando espone quella bandiera, espone una bandiera per la quale sono morti migliaia di Carabinieri che hanno combattuto per la democrazia di questo Paese. Qualcuno glielo deve dire, a prescindere dalle azioni penali, dai richiami disciplinari. Lo dobbiamo all’Arma dei Carabinieri. Ricordo le tante persone che, durante il fascismo, hanno subito angherie, anche a Bologna. Qui, durante gli arresti preventivi, chi veniva arrestato dai Carabinieri non subiva botte (olio di ricino), mentre chi andava a finire alla X Legio, o da qualche altra parte, erano botte e olio di ricino. Bisogna dire a questo carabiniere, che con quel gesto ha offeso la democrazia, ha offeso la Repubblica, ha offeso la nostra Costituzione, ma soprattutto ha offeso quelle migliaia di Carabinieri morti e internati nei campi di concentramento hitleriani.