Lunedì 4 dicembre 2017 il consigliere comunale Nicola De Filippo è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale sul recente passaggio del giocatore Luppi al FC Borgo Panigale.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link è inoltre consultabile il relativo comunicato stampa.

Ieri, il campo di Casteldebole della squadra di calcio del Borgo Panigale ha visto giocare, fin dal primo minuto della partita contro il Lavezzola, il calciatore Eugenio Maria Luppi.

Costui, allontanato dalla squadra “Futa 65”, società calcistica di seconda categoria, per aver fatto il saluto romano e per aver mostrato la maglia della Repubblica di Salò, dopo un gol segnato durante la partita sul campo di Marzabotto, è stato ingaggiato dalla società Borgo Panigale, squadra che gioca in promozione.

Circa 50 persone erano presenti al presidio di protesta tenuto da Cgil, Fiom, Anpi, Emergency, Arci, Libera sezioni di Bologna al di fuori della struttura, per contestare la scelta della società di accogliere in squadra il giocatore e di schierarlo in campo.

Presenti il deputato Pd ed ex sindaco di Marzabotto Andrea De Maria, che ha già presentato un’interrogazione al ministro dello Sport Luca Lotti, ed il presidente del quartiere Borgo Panigale – Reno Vincenzo Naldi.

Di contro, si è vista la presenza di alcuni simpatizzanti di Forza Nuova, venuti per sostenere il calciatore.

La situazione si presentava al limite del paradossale: il Presidio occupava i luoghi che hanno visto lo svolgersi della Battaglia di Casteldebole nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 1944.

In questi luoghi, densi e fitti di dolore e passione per ideali che hanno portato alla morte giovani partigiani, oggi ci si è ritrovati a “presidiare” un campo di calcio per difenderlo dalle scellerate intemperanze di un giovane che, con atteggiamenti inqualificabili, esalta quella stessa ideologia che ha portato solo distruzione e sofferenza.

Parallelamente non è da assolvere la società calcistica Borgo Panigale, che ha acquistato il calciatore Luppi. Tale scelta ha fatto si che la società fosse attaccata da più parti da feroci critiche, alle quali si è limitata a proporre “percorsi educativi e di integrazione”, arrivando addirittura a scomodare “Gesù che perdona” concludendo che “il Borgo Panigale non è il giudice di nessuno”.

Ritengo necessario dare segnali chiari e costruttivi dopo la denuncia per il gravissimo reato di apologia di fascismo commesso dal calciatore.

Certamente compito delle Istituzioni è denunciare e condannare fermamente tali episodi, ma anche educare i giovani e la società tutta al rispetto della democrazia, mettendo in atto percorsi costruttivi e formativi tali da coinvolgere società sportive e istituzioni scolastiche.

Per queste ragioni, abbiamo altresì il dovere di farci promotori di iniziative utili a mantenere viva la memoria storica in una società che si evolve troppo velocemente.