Lunedì 11 settembre 2023 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato ad inizio seduta in Consiglio Comunale un intervento dal titolo: “Alluvione, a Bologna solo briciole”.

E’ possibile accedere qui al video della presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Come Partito Democratico e come maggioranza continuiamo a seguire con la massima attenzione le vicende che riguardano l’alluvione e gli interventi che si stanno mettendo in campo per fronteggiare l’emergenza e favorire la ricostruzione.
Mi spiace constatare che a ormai quattro mesi dal disastro ambientale che ha colpito la nostra terra, le risorse sono del tutto insufficienti. Sì, la scorsa settimana abbiamo appreso dalla stampa locale che il generale Figliuolo ha disposto 346.800 euro a favore del Comune di Bologna per il ristoro delle spese legate a interventi di somma urgenza e quindi per il ristoro delle zone collinari, delle strade e della viabilità. Non è un segreto e mi preme ricordarlo, si tratta di una cifra che non corrisponde affatto al totale delle spese di somma urgenza che ammontano a 107 milioni di euro e per questo si tratta di briciole.
È ovvio quindi che per far prendere una boccata di ossigeno ai comuni, che hanno fatto sforzi enormi per anticipare queste cifre, bisogna che il Governo dia seguito ad altri pagamenti, lo ha ben sottolinearlo anche il delegato del Sindaco Metropolitano per il post alluvione, Monesi.
Quindi, come è stato giustamente ribadito, il Governo deve assolutamente sbloccare l’iter per consentire di risarcire famiglie e imprese che sono ancora in attesa.
La preoccupazione è forte nei comuni perché tutti i territori sono già sovraesposti da un punto di vista finanziario e in caso di necessità non sarebbero più neanche in grado di far fronte ad alcun tipo di intervento.
Siamo in una situazione in cui le preoccupazioni si sommano, c’è una preoccupazione legata ai tempi e alla liquidità di cui dispone il generale Figliuolo per la messa in sicurezza del territorio prima della stagione invernale, c’è una forte preoccupazione per la tenuta sociale dei territori e c’è un’altrettanto forte preoccupazione per l’assenza di una strategia nazionale che metta al centro le persone nell’emergenza e nella ricostruzione. Gli stessi Sindaci della nostra Regione hanno insistentemente sollecitato il governo centrale, ricordando che non è pensabile far partire i cantieri, come previsto dal Decreto, a personale invariato e per questo hanno proposto un emendamento per inserire ulteriori tecnici e professionisti da dedicare allo scopo. Continuano a insistere sulla necessità’ di sbloccare le procedure per richieste di indennizzi di cittadini e imprese e anche per questi aspetti fondamentali e prioritari c’è ancora da attendere. La tensione cresce e prende forma, e ad esempio nel Ravennate, agricoltori e cooperative agricole scenderanno in piazza, e con loro anche il Sindaco, sabato prossimo per protestare contro il Governo. Nei comuni in cui le persone hanno perso molto e spesso tutto, prevalgono rabbia, sconforto e sfiducia e in una fase in cui si dovrebbe ricostruire e meglio di prima, abbiamo una struttura nazionale che non è adeguata e che non risponde ai bisogni territoriali. Abbiamo, nella nostra regione, amministratori locali, come più volte ha ricordato in più sedi anche il Sindaco di uno dei comuni più colpiti, Ranalli, che stanno lottando con tutte le loro forze per evitare la disgregazione sociale, operando nei comuni accanto alle persone, come del resto hanno fatto in maniera immediata dopo l’alluvione, intervenendo con i propri strumenti e insieme a un volontariato straordinario che si è mobilitato. La stessa Regione, si è adoperata per costruire da subito le modalità per distribuire risorse e per stare accanto alle comunità danneggiate. Ma ancora oggi siamo di fronte a una condizione in cui fatica ad arrivare una risposta puntuale, con un Governo che anziché assumersi la responsabilità di garantire l’incolumità pubblica e privata, sta solo dimostrando di non fare, per ragioni elettorali note, la sua parte. Spero che il Governo si assuma presto le sue responsabilità perché chi governa questo deve fare.