Lunedì 3 febbraio 2025 la consigliera comunale PD Roberta Toschi ha presentato un intervento ad inizio seduta dal titolo “Bologna Città amica della demenza”, presentando inoltre un ordine del giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale durante la stessa seduta, per aderire formalmente al progetto di rendere “Bologna Comunità amica delle persone con demenza”.

L’ordine del giorno è stato inoltre firmato dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Giorgia De GiacomiRita MonticelliGiulia Bernagozzi, Maurizio GaigherMery De MartinoFranco Cima, Antonella Di Pietro, Vincenzo Naldi.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione dell’ordine del giorno in aula.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato in aula.

Il Consiglio Comunale di Bologna

Premesso che
La gestione dei Disturbi cognitivi e delle Demenze a Bologna è caratterizzato da un sistema integrato di servizi che coinvolge professionisti dell’AUSL, IRCCS (Istituto delle Scienze Neurologiche) di Bologna, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Enti Locali ed Associazioni dei familiari e del volontariato.
La Rete dei CENTRI DISTURBI COGNITIVI E DEMENZE (CDCD) è di natura sovradistrettuale ed è formata da Centri dedicati composti da figure multiprofessionali (geriatri, neurologi, psicologi, neuropsicologi, infermieri, consulenti psichiatri) per la diagnosi e cura della demenza (Piano Nazionale Demenze (recepite con le DGR 990/2016 e DGR 159/2019 e Progetto RER Demenze).

Il territorio di Bologna vede la presenza di : 9 CDCD geriatrici territoriali dell’AUSL (distribuiti nei 6 Distretti); 1 CDCD geriatrico dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Sant’Orsola-Malpighi; 4 CDCD neurologici dell’IRCCS delle Scienze Neurologiche, che prendono in carico i pazienti nelle differenti fasi del declino cognitivo: lieve, moderata o grave.
Vi sono poi altri Servizi collegati e connessi ai CDCD:

3 Centri Diurni Anziani specializzati ( Distretto di Bologna), Assistenza domiciliare specializzata (Progetto Teniamoci per mano di ASP), Caffè Alzheimer : Libero accesso con attività rivolta alle persone con disturbi di memoria e/o deterioramento cognitivo. Gestiti da Associazioni di volontariato e/o EELL (attività di animazione ludiche ed espressive, di
socializzazione e di informazione sulla malattia etc). Coinvolgimento dei caregiver (familiari o accompagnatori), Meeting Center (Distretto di Bologna) Servizio innovativo, rivolto alle persone con disturbi della memoria e ai loro familiari e accompagnatori, mirato a sostenerli ed accompagnarli nella delicata fase della post-diagnosi.

Da molti anni l’AUSL e gli Enti Locali collaborano e sviluppano progettualità in favore di persone affette da deterioramento cognitivo e demenza ed i loro cari, in stretto raccordo con le realtà del Terzo Settore.

Le Associazioni che fanno parte stabilmente del Percorso Demenza sono: A.R.A.D.; Non Perdiamo la Testa; Amarcord OdV San Pietro in Casale; Amarcord OdV Castello d’Argile.

Appurato che anche i percorsi d’arte, nelle sue diverse declinazione, sono di sostegno e di aiuto alle persone con demenze, e che il nostro comune favorisce percorsi artistici di inclusione in questa direzione

RITENUTO CHE

Per creare una comunità amica delle persone con demenza occorre tenere prima di tutto in considerazione il punto di vista e le opinioni delle persone con demenza e dei loro familiari.

Si può descrivere la comunità amica delle persone con demenza come:

“Una città, paese o villaggio in cui le persone con demenza sono comprese, rispettate, sostenute e fiduciose di poter contribuire alla vita della loro comunità. In una comunità amica
delle persone con demenza gli abitanti comprenderanno la demenza, e le persone con demenza si sentiranno incluse e coinvolte, e avranno la possibilità di scelta e di controllo sulla propria vita”.

Le Linee di indirizzo nazionali per la costruzione di “ Comunità amiche delle persone con demenza – DFC” (Conferenza delle Regioni 19/219/CR11a/C7 18/09/2019) prevedono alcune
Raccomandazioni:

PRIMA RACCOMANDAZIONE: consapevolezza comunità, ridurre lo stigma, coinvolgere nei progetti i malati e familiari, favorire supporto e presa in carico, contesto comunitario e urbano fruibile diversa conoscenza/visione della demenza

SECONDA RACCOMANDAZIONE: coinvolgere un gruppo di persone motivate ovvero costituire un gruppo di lavoro o realtà associativa con familiari e persone con demenza, in raccordo con le amministrazioni locali, il distretto sanitario, i servizi socio-assistenziali e le istituzioni pubbliche locali (es. forze di polizia, biblioteche, scuole).

Evitare ogni interesse commerciale da parte delle organizzazioni coinvolte o strumentalizzazione del processo

Elaborare un piano per sensibilizzare organizzazioni e imprese

Concentrare i propri piani su alcuni aspetti fondamentali individuati a livello locale

Aumentare la visibilità della DFC (Dementia friendly Community)

Analizzare i risultati per adattare le azioni e monitorare le iniziative

TERZA RACCOMANDAZIONE: Persone, Luoghi, Reti e Risorse: Compito delle Comunità Amiche delle Persone con Demenza è quello di considerare in che modo la combinazione dei quattro fattori “Persone”, “Luoghi”, “Reti” e “Risorse” possa venire incontro ai bisogni delle persone con demenza nell’ambito di ciascuna delle aree in cui la Comunità sta lavorando.

QUARTA RACCOMANDAZIONE: Definizione dei Ruoli

«L’Azienda Sanitaria opera affinché possa realizzarsi un cambiamento radicale nell’approccio alla demenza nella consapevolezza che per far fronte ai bisogni della persona con demenza e della sua famiglia sono necessari interventi integrati tra servizi sanitari, socio-assistenziali e territoriali. L’ambito sanitario è spesso il primo punto di accesso per la persona con demenza (MMG)»

«Il Comune si impegna nel costruire le reti di partnership con gli altri soggetti della comunità interessati allo sviluppo delle DFC. Delibera la proposta progettuale con atto formale che rappresenta l’impegno politico di definire la demenza come priorità di intervento e potrà mettere a disposizione risorse (siano esse strumentali, di personale e/o economiche) per sostenere lo sviluppo delle azioni progettuali. Concorrerà a coinvolgere il maggior numero di soggetti che operano sul territorio».

INVITA

il Sindaco e la Giunta

Ad aderire formalmente al Progetto di rendere Bologna Comunità Amica delle Persone con Demenza, inserendolo tra le priorità di intervento.

A sollecitare e sostenere l’Ausl di Bologna e l’Istituto delle Scienze Neurologiche, nel rispetto del proprio ambito di competenza ed in sinergia con la Regione Emilia Romagna, in tale progetto ed a includere tutti gli stakeholder principali che mostrano un interesse per la demenza, primi tra tutti le persone con demenza e i familiari riuniti in associazione, altre associazioni non profit e le autorità locali al fine di riunirli in un Tavolo che si faccia promotore del progetto Dementia Friendly Community.

A coinvolgere attivamente e tempestivamente i Referenti della Città Metropolitana, affinchè il Progetto venga esteso e venga perseguito l’obiettivo di Bologna Metropolita, Comunità Amica della Demenza e ad includere nella progettualità esperienze già attive, come il Patto di Collaborazione del Quartiere Navile.

A presidiare affinché venga perseguito l’obiettivo di una DFC e ne venga monitorato il percorso grazie ad indicatori e strumenti di autovalutazione per verificare il mantenimento delle caratteristiche di Comunità Amica delle Persone con Demenza.

f.to.: R. Toschi, G. De GiacomiR. MonticelliG.Bernagozzi, M. GaigherM. De MartinoF. Cima, A. Di Pietro, V. Naldi.