Lunedì 24 luglio 2017 la consigliera comunale Federica Mazzoni è intervenuta in Consiglio comunale riguardo alla recente partecipazione della città di Bologna all’incontro delle città crative per la musica dell’UNESCO a Fabriano.

Di seguito il testo dell’intervento, in allegato il comunicato stampa.

Venerdì scorso si è tenuto a Fabriano l’incontro delle città creative italiane UNESCO di cui Bologna guida il Coordinamento. Delegata dal Sindaco e dall’Assessore Lepore – che ringrazio- ho rappresentato il Comune di Bologna partecipando al convegno “Rinasco. Le città creative per l’Appennino” organizzato dalla Fondazione Aristide Merloni di Fabriano città creativa per l’artigianato e le arti e tradizioni popolari – che ringrazio per la calorosa accoglienza riservata- al quale erano ospiti tutte le città creative Unesco: oltre a Bologna e Fabriano, Torino per il design, Parma per la Gastronomia e Roma per il cinema, inoltre era presente il Ministro della Cultura Dario Franceschini e Irina Bokova, Direttrice Generale Unesco.

È stata un’importante occasione di confronto in merito allo sviluppo culturale dell’Italia e dei nostri territori, in particolare di quelli colpiti quasi un anno fa dal terremoto in Appennino, ma più in generale di tutto il paese. Senza potermi addentrare nello specifico di quanto sia il nostro Comune che la Regione Emilia-Romagna hanno fatto e stanno facendo per sostenere le terre colpita dal sisma, ho ricordato la collaborazione di Bologna sul versante culturale con la mostra “L’Infinito. Gli autografi di Giacomo Leopardi da Visso a Bologna”, mostra realizzata grazie alla collaborazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche e dell’Umbria che ha autorizzato il prestito all’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna e al sostegno di UNIPOL Assicurazioni, che è stata ospitata nel nostro Archiginnasio lo scorso inverno.

Ho poi portato la nostra esperienza locale: Bologna è stata la prima città italiana ad avere aderito al network delle Città Creative Unesco nel 2006, poco dopo la nascita della rete, fondata solo due anni prima. A Bologna è stato attribuito il riconoscimento di città creativa della musica in virtù di una ricca tradizione musicale e della vivace scena contemporanea tuttora presente, oltre che alla presenza di importanti e consolidati soggetti, istituzioni e associazioni che di musica si occupano.

In questi primi 11 anni di partecipazione al network abbiamo intrapreso e stiamo intraprendendo diverse iniziative: abbiamo attivato diversi scambi internazionali, sviluppato progetti congiunti e abbiamo avuto modo di promuovere il settore musicale bolognese, favorendo il più ampio accesso all’espressione musicale e ai fenomeni culturali più innovativi. Siamo impegnati nello sviluppo dell’imprenditoria musicale attraverso corsi di formazione per far acquisire le competenze indispensabili e con un bando dedicato. E prevediamo anche di condurre una ricerca pilota per misurare con un approccio integrato la dimensione sia quantitativa che qualitativa del settore musicale a Bologna, e il suo impatto economico, sociale e culturale a livello locale.

Non ci consideriamo completamente soddisfatti e vediamo bene quanto lavoro resta ancora da pianificare e quanti obiettivi strategici sono ancora da concretizzare: come quello di rafforzare l’esportazione di progetti musicali bolognesi di qualità, valorizzare la musica come patrimonio culturale a disposizione di cittadini e dei turisti, ma anche come strumento di marketing territoriale e relazioni internazionali, infine il collegare l’ecosistema musicale alle altre dimensioni della vita urbana. In particolare su questo tengo in modo particolare, perché credo che l’avere ottenuto questo prestigioso riconoscimento debba essere un elemento che migliori la qualità della fruizione culturale da parte dei cittadini bolognesi tutti, così come per i turisti, sempre più numerosi.

Proprio per questo la rete delle Città creative deve essere ancor più una potente modalità di promozione della nostra città, già lo è stata, penso a mercati dove non avremmo avuto facile accesso, quello asiatico, per esempio, ma sono convinta che dobbiamo crederci ancora di più, anche per l’esperienza maturata e per il ruolo attivo che abbiamo giocato sin dall’inizio nel network. Proprio per questo Bologna ha l’onore di guidare il Coordinamento delle città creative italiane, nato con la firma di un protocollo di intenti tra le cinque città creative italiane e siglato proprio a Fabriano lo scorso 26 ottobre.

Il Coordinamento si è dato alcuni obiettivi prioritari:
– promuovere lo sviluppo della rete delle città creative sia a livello nazionale che internazionale
– creare un meccanismo – condiviso con le istituzioni culturali del nostro paese- che sostenga ulteriori candidature italiane di qualità, auspicabilmente in cluster che ancora non sono rappresentati (arti digitali e letteratura)
– diventare una piattaforma di riflessione e di ricerca nel campo delle nuove economie per sostenere la connessione integrata tra cultura, sviluppo economico e turismo
– sviluppare collaborazioni tra le città componenti anche attraverso il coinvolgimento di altri cluster tematici.

Abbiamo già avviato proficue relazioni con la Commissione nazionale Unesco italiana e con l’Ufficio Unesco del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, poiché è nostra aspirazione diventare un centro per la creatività a livello internazionale. A partire dalla ricchezza dei singoli territori, si deve mostrare come industrie culturali non solo possano, ma debbano essere il nuovo perno dello sviluppo economico italiano.
L’avere partecipato a questa iniziativa e avere rinsaldato relazioni nazionali e internazionali ci pone in una posizione di responsabilità e ulteriore opportunità per lo sviluppo delle nostre politiche culturali e della promozione di Bologna.