Lunedì 9 ottobre 2017 il consigliere comunale Andrea Colombo ha presentato in Consiglio comunale il seguente intervento di inizio seduta sulla campagna di risveglio civico.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento. In allegato è disponibile il comunicato stampa.

Tra i comportamenti errati più frequenti e pericolosi alla guida sono da segnalare la guida distratta – spesso per l’uso dei cellulari -, la velocità troppo elevata e l’effetto di alcol e droga. (…) Credo fortemente che sia arrivato il momento di mettere in atto quel cambiamento culturale necessario affinché sulle nostre strade perlomeno si possa circolare tutti, pedoni, ciclisti e automobilisti, senza più morti. Questo non è solo un cambiamento culturale, ma è anche e soprattutto un cambiamento politico. (…) E’ ora che le nostre amministrazioni, che sono sul territorio, agiscano in fretta. (…) Forse è giunto il momento nel quale i giorni in cui la nostra auto resta disinnescata in garage prevalgano sui giorni in cui viene messa in moto per percorrere i cento metri che ci dividono dalla scuola dei nostri figli, dal lavoro o dal bar’.

Non sono parole mie, come molti potrebbero pensare, ma di Marco Scarponi, fratello di Michele, ciclista professionista ad altissimi livelli, pronto a fare il capitano al Giro d’Italia, se non fosse stato investito e ucciso da un furgone in strada sei mesi fa. Sono parole di grande dignità e soprattutto di grande visione. Riusciremo a trarne ispirazione, come politica e come comunità, anche a Bologna?

Ebbene, io penso che una politica responsabile non alimenta conflitti tra cittadini e una divisione per categorie, ma agisce in modo proporzionato ed equo sui comportamenti scorretti di tutti e protegge con priorità gli utenti più vulnerabili della strada. Da questo punto di vista, mi sento e sono con orgoglio semplicemente paladino della sicurezza stradale. Senza ideologia guardo ai numeri e chiedo di intervenire sulle cause principali degli incidenti, che sono eccesso di velocità, distrazione con smartphone e guida sotto alcool o droga. Comportamenti di cui i pedoni e i ciclisti, lo ripeto ancora una volta, sono le vittime e non i responsabili. E’ per questo che alla fine risulta sproporzionato e da’ adito all’idea di una crociata simbolica il rapporto tra multe elevate dalla Polizia municipale nella campagna di controlli in atto: in media al giorno 20 a chi va in bici contromano o sotto al portico, giuste e dovute, a confronto di sole 6 per guida col telefonino, causa di tanti scontri mortali.

Tutto ciò senza alcuna ambiguità. Lo ribadisco con nettezza: tutti devono rispettare le regole del Codice della strada ed essere multati se le violano. Per essere chiari: i pedoni non devono passare col semaforo rosso sulle strisce pedonali, perché mettono in pericolo la loro stessa incolumità e rischiano di provocare incidenti fra veicoli a motore; le bici non devono andare sotto ai portici, che sono e devono restare un’oasi di pace per bambini, anziani e disabili della nostra città.

Nonostante tutto, mi chiedo, possiamo trarre qualcosa di buono dal dibattito in corso in città? Penso di sì, e avanzo due riflessioni.

La prima: leggendo i giornali dell’ultima settimana, capisco che abbiamo tutti – politica e media in primo luogo – la responsabilità di sforzarci di usare un linguaggio della convivenza e delle persone, anziché uno del conflitto e delle categorie. Perché la comunicazione fa molto, quasi di più dell’azione, in questi ambiti.

La seconda: proviamo a raccogliere anche i bisogni legittimi che con questa campagna sono emersi e che oggi, sbagliando, si esprimono in infrazioni al Codice della strada. Rilancio la proposta di sperimentare il doppio senso ciclabile anche in via Guerrazzi, per dare a ciascuno il proprio spazio eliminando i comportamenti incivili, come avvenuto in via Petroni. Facciamolo, perché sono gli unici 100 metri che mancano in un percorso di un chilometro e mezzo lungo l’intera Cerchia del Mille. Facciamolo subito, senza attendere i nuovi piani generali della mobilità, così come sono state aperte alcune preferenziali ai motorini.