Lunedì 25 settembre 2017 il consigliere comunale Michele Campaniello ha presentato in Consiglio comunale il seguente intervento di inizio seduta relativo alla futura sede

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento. In allegato è disponibile il comunicato stampa.

L’ipotesi del progetto di trasferimento degli uffici giudiziari presso l’area della ex caserma STAMOTO parrebbe ormai definitivamente tramontata e questa sicuramente è una buona notizia.
Giovedì scorso, infatti, si è tenuta a Roma una riunione alla presenza dei vertici della Magistratura, dell’avvocatura del Ministero della Giustizia dei rappresentanti del Comune di Bologna e dell’Agenzia Demanio a seguito della quale è stata ufficializzata la scelta della ex caserma STAVECO quale sede di destinazione per gli uffici giudiziari che attualmente sono in affitto da privati.
Restano da compiere alcuni atti formali tra cui l’ufficializzazione della messa a disposizione dell’area della ex STAVECO e poi si avvieranno gli studi di fattibilità dell’aera, possiamo dire però che il più è stato fatto.
La scelta della Staveco consente di realizzare l’obiettivo del risparmio di spesa dettato dalla Legge di Stabilità 2015 ed al contempo di realizzare un efficientamento del servizio posto attraverso la realizzazione di una cittadella giudiziaria diffusa.
Sono state così accolte le richieste che da ANNI provenivano dalla Magistratura e dall’avvocatura bolognese.
Com’è noto, il tema degli uffici giudiziari è stato centrale nell’agenda di molte amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni, e che hanno individuato soluzioni, che potremmo definire, a carattere non permanente. Attraverso questo intervento invece, e questa per me prima di essere una convinzione è anche e soprattutto un auspicio, si andrà a disegnare definitivamente il futuro assetto della nostra città.
Con il progetto STAVECO, si risolvono dunque molti dei problemi che chi frequenta gli uffici giudiziari ben conosce e che da tempo sono denunciati dalla Magistratura e dall’avvocatura.
Al contempo la scelta della Staveco consente di esorcizzare molti dei dubbi e delle perplessità che il progetto STAMOTO aveva sollevato.
Mi riferisco in particolare, ma non solo, al tema a me caro del futuro degli immobili pubblici che attualmente ospitano una parte degli uffici giudiziari e che in caso di trasferimento presso la STAMOTO si sarebbero svuotati dall’oggi al domani, ponendo un serio tema circa la loro riqualificazione.
Mi riferisco alle problematiche relative alla mobilità sull’asse di via Massarenti che con il progetto STAMOTO si sarebbe oltremodo congestionato.
Non esistono studi ufficiali sulle frequenze quotidiane degli uffici giudiziari ma le stime che ho letto parlano di circa 5.000 persone al giorno; immaginarle imbottigliate tutti i gironi su via Massarenti avrebbe significato sicuramente un problema molto molto complicato da affrontare e da risolvere.
Sebbene la competenza sulle funzioni di indirizzo ed impulso degli uffici giudiziari non è più di competenza del Comune di Bologna è grazie all’impegno di questa amministrazione che si è riusciti a trovare una soluzione che ha messo d’accordo tutti.
Voglio pertanto ringraziare l’amministrazione tutta per il lavoro di squadra che è stato portato a termine e per aver accolto i suggerimenti che sono stati avanzati da questi banchi.
Mentre il Comune di Bologna ha messo a disposizione circa 40.000 mq dell’area STAVECO, il Ministero si è impegnato ad investire per questo progetto una parte considerevole dei 98 mil. che erano stati previsti per la STAMOTO.
Consentitemi a questo punto anche un ringraziamento alle forze di opposizione. Anche se il dibattito in commissione sui due odg di maggioranza ed opposizione, che riguardano proprio il tema degli uffici giudiziari non c’è ancora stato, voglio sottolineare che il tema è sempre stato dibattuto senza arroccamenti ideologici ed aldilà degli steccati di partito e tutto ciò nell’interesse primario della città.
Restano ancora dei nodi da sciogliere in particolare quelli relativi alla necessità di individuare una soluzione ponte che sia in grado di risolvere la cronica situazione di difficoltà in cui versano alcuni uffici giudiziari in particolare quello del Tribunale dei Minorenni.
Credo a tal proposito che sia compito della politica, di una politica attenta alle esigenze di chi amministra la giustizia di affrontare in tempi rapiti e con soluzioni quanto più possibile condivise, questo tema nell’interesse dell’intera collettività.