Lunedì 12 novembre 2018 il Consiglio comunale ha approvato il seguente ordine del giorno, presentato dal consigliere comunale Andrea Colombo con un intervento ad inizio seduta, che invita a chiedere un confronto tra Parlamento, Governo a Comuni sul sistema dell’accoglienza dei migranti, a difendere il modello dello Sprar e ad opporsi ai centri per il rimpatrio.
L’odg è firmato anche dai consiglieri comunali PD Claudio Mazzanti, Federica Mazzoni, Mariaraffaella Ferri, Francesco Errani, Gabriella Montera, Simona Lembi, Isabella Angiuli e Roberta Li Calzi oltre che dal gruppo consiliare Città comune.
Online è inoltre consultabile il comunicato stampa relativo all’intervento di inizio seduta nonché all’approvazione dell’ordine del giorno.
Di seguito sono pubblicati sia il testo dell’intervento di inizio seduta che l’ordine del giorno.
Il Consiglio comunale di Bologna
Richiamato il proprio ODG n. 409/2018, approvato da questo Consiglio nella seduta del 29 ottobre 2018, che chiede la sospensione del decreto legge “sicurezza e immigrazione” (DL 113/2018) e l’apertura di un confronto con i Comuni italiani sul sistema dell’accoglienza dei migranti;
Visto che successivamente, in data 7 novembre 2018, il Senato ha approvato, con voto di fiducia, la conversione in legge del decreto in oggetto, che ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva;
Considerato che:
– alla luce del testo adottato, sono confermate e anzi cresciute tutte le ragioni di preoccupazione e contrarietà alle nuove norme, per l’eliminazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, per l’aumento dei tempi di detenzione nei centri di rimpatrio (Cpr), per lo smantellamento del sistema di accoglienza ordinaria e diffusa (Sprar) e il ritorno ai grandi centri straordinari (Cas);
– questo insieme di misure avrà come effetti di favorire la creazione per fini politici di un’emergenza che non c’è, aumentare la tensione sociale nelle città, ridurre le possibilità effettive di accoglienza e integrazione, spingere i migranti verso la marginalità e nelle mani della criminalità, abbassare il livello di tutela di libertà e diritti umani, scaricare costi sociali ed economici sugli enti locali;
Lette le dichiarazioni degli scorsi giorni del Sindaco in merito al decreto e all’eventualità di apertura di centri straordinari a Bologna, e del 2017 sulla incompatibilità ambientale della nostra città con strutture come l’ex CIE;
Ritenuto che appare necessario:
– sostenere e proseguire l’azione di pressione verso le istituzioni nazionali per la sospensione del decreto e il confronto con i Comuni, nonché cominciare a costruire una mobilitazione degli enti locali e del terzo settore a sostegno del sistema SPRAR;
– scongiurare che a Bologna il sistema di accoglienza diffusa e l’hub regionale vengano eliminati e sostituiti da centri straordinari (CAS) o di rimpatrio (CPR), con il sostanziale ripristino dell’ex CIE, di cui rivendichiamo di aver chiesto con forza e ottenuto negli scorsi anni la chiusura, perché luogo di sostanziale privazione dei diritti umani e di esclusione sociale;
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta
– a continuare a chiedere a Parlamento e Governo, fino all’eventuale definitiva approvazione, di sospendere il decreto e aprire un confronto con i Comuni sul sistema dell’accoglienza dei migranti in Italia e nei territori, anche appoggiando gli emendamenti proposti dall’ANCI;
– a promuovere a livello locale e nazionale, a partire dalla città di Bologna, una mobilitazione istituzionale di enti locali, gestori dei servizi pubblici sociali e sanitari, associazioni e cooperative del terzo settore, comunità religiose, etc. a difesa del modello SPRAR;
– a opporsi in ogni sede alla riapertura di centri di accoglienza straordinari ed emergenziali ovvero di rimpatrio a Bologna, e a sostenere il mantenimento dell’hub regionale.
f.to Colombo, Mazzanti, Frascaroli, Mazzoni, Ferri, Errani, Montera, Lembi, Angiuli, Li Calzi.