Lunedì 26 marzo 2018 il consigliere comunale Claudio Mazzanti ha presentato il seguente intervento di inizio seduta in Consiglio comunale.

Il mio intervento di inizio seduta riguarda quanto è uscito l’altra settimana in merito al Piano Urbanistico regionale, in base al nostro Piano strutturale e alla polemica che si è innestata rispetto all’uso del territorio.

Anacronistica questa richiesta che è stata avanzata da parte dell’Associazione nazionale costruttori di Bologna: quando parlano che il settore edilizio è in crisi perché si costruisce poco e chiedono quindi di mettere in piano di poter utilizzare aree agricole che sono state, nel disegno generale di Piano regolatore, previste, ma mai attuate con il Piano operativo.

Il Comune di Bologna si trova in una situazione strana, perché abbiamo degli interi comparti che sono partiti e non sono stati ancora realizzati con grosse capacità edificatorie, abbiamo milioni di metri quadri di aree da riciclare e la legge regionale emiliano-romagnola punta al riuso delle aree da utilizzare. Molti di quelli che hanno parlato quel giorno sono titolari di capacità edificatorie che potrebbero già partire, non domani, ma potevano già partire ieri l’altro e i giorni prima ancora e ho letto che chiedono nuove aree di espansione.

Ma scusate, come si fa a chiedere nuove aree di espansione, quando già oggi abbiamo interi comparti che sono stati avviati e la crisi mondiale dell’edilizia ha bloccato? Come si può pensare di mettere oggi in pianificazione nuove aree agricole, quando abbiamo migliaia e migliaia, se non milioni, di metri quadri da riciclare? La legge regionale stanzia fondi per 30 milioni di euro, come primo contributo per il riuso, per la riqualificazione, quindi è chiaro ed evidente che, per quanto ci consta, bene ha fatto l’Assessore Orioli a rispondere, dicendo che noi non solo crediamo che la legge regionale emiliano-romagnola abbia ben tarato gli interventi nel settore edilizio con la riqualificazione, il riuso delle aree e il completamento dei comparti, dove tanti di quelli che hanno parlato sono titolari di capacità edificatorie che potrebbero partire non solo domani, ma potevano partire ieri l’altro e prima ancora.

Quindi bene, teniamo la barra dritta. È vero che Bologna sta passando un periodo felice, tantissime società multinazionali, non solo italiane, vogliono investire a Bologna, vogliono correre a Bologna.

L’abbiamo visto l’ex ACMA, lo stiamo vedendo in via Sebastiano Serio, lo stiamo vedendo in provincia, soprattutto nell’area e nelle aree sulla Bazzanese e questo ci fa piacere, perché vuol dire capitali, occupazione, vuol dire nuove occupazioni di persone che non avevano lavoro.

Però attenzione, non possiamo pensare di cementificare il nostro territorio inserendo nuove aree agricole. Questo no. Quindi noi siamo perché tutto si discuta e tutto si verifichi, ma rispetto alla salvaguardia territoriale che la nostra legge regionale giustamente difende.

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