Lunedì 14 ottobre 2024 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno presentato dalla consigliera comunale PD Antonella Di Pietro teso a rispondere all’emergenza carceraria.

L’ordine del giorno è stato inoltre firmato dalle consigliere e dai consiglieri comunali R. Monticelli, C. Mazzanti, M. Campaniello, M. De Martino, C. Ceretti, G. Bernagozzi, L. Bittini, M. Gaigher, F. Cima, R. Toschi, R. Fattori, M. Piazza, V. Naldi.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

La condizione delle carceri italiane è sempre più insostenibile e inaccettabile.
Siamo già al settantaseiesimo suicidio dall’inizio anno. Lo scorso marzo, in seguito a due decessi avvenuti nella sezione femminile della casa circondariale Rocco D’Amato abbiamo richiesto un’udienza conoscitiva che si è conclusa venerdì scorso. Un approfondimento doveroso, volto a conoscere gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare eventi di questa drammatica portata. Dal confronto è emerso chiaramente l’impegno e la sensibilità della nostra città e di tutti gli attori pubblici e privati che nel nostro contesto territoriale si adoperano con sforzi enormi per rispondere a problematiche e tensioni causate da sovraffollamento, carenza di risorse e di personale in ogni ambito. È stato confermato che esistono strumenti e provvedimenti nazionali che si possono adottare per alleviare la situazione nelle carceri. È emerso quanto sia importante investire in strutture per misure alternative e riformare, attraverso un’azione politica e culturale, il sistema penitenziario. È stata evidenziata anche la necessità di perseguire in un’azione di sensibilizzazione che favorisca il superamento di una visione punitiva della pena carcerocentrica e di chiedere con forza al Governo di rivedere il Decreto Caivano e il Disegno di Legge sicurezza. Per questo oggi presento un ordine del giorno che va in questa direzione.

E’ possibile accedere qui alla presentazione presentazione dell’intervento di inizio seduta e tramite questo link all’illustrazione dell’ordine del giorno in aula.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.

Il Consiglio Comunale di Bologna

Premesso che:

– La pena deve tendere a garantire trattamenti umani e rieducativi come previsto dalla Costituzione (art. 27);
– a seguito degli atti suicidari e decessi avvenuti alla Casa circondariale Rocco D’Amato, lo scorso marzo del presente anno è stata richiesta un’udienza conoscitiva al fine di conoscere gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare eventi di questa drammatica portata;
– nel corso del 2024 i suicidi in Italia hanno raggiunto un numero pari a 76;
– l’udienza conoscitiva conclusasi l’11 ottobre scorso ha coinvolto diversi attori del sistema penitenziario tra cui le istituzioni, il garante comunale e regionale, la direzione penitenziaria, il tribunale di sorveglianza, la camera penale, la magistratura, la direzione ASL e l’Assessorato al welfare.

Considerato che, nel corso dell’udienza conoscitiva:

– E’ stato ribadito che il sovraffollamento è tra le principali cause che producono all’interno del sistema penitenziario malessere, tensione e disagi che sfociano anche in suicidi e decessi;
– le misure adottate dal governo rispettivamente al Decreto Caivano, ai tagli e al mancato investimento di risorse, strutture e progetti in carcere e misure alternative e il mancato intervento per alleggerire il sovraffollamento, hanno generato una situazione insostenibile che necessita di un intervento immediato;
– l’assenza di risorse impedisce anche al tribunale di sorveglianza di svolgere procedure burocratiche e amministrative per alleviare la situazione di detenuti che avrebbero i presupposti giuridici per attivare misure alternative;
– il DDL Sicurezza, con l’inserimento di nuovi reati e l’inasprimento delle pene è destinato ad aggravare oggettivamente e drammaticamente la condizione delle strutture penitenziarie e di tutta la comunità carceraria;
– la casa circondariale Rocco D’Amato, come le altre strutture d’Italia, ospita al suo interno soggetti con problematiche psichiatriche e dipendenze, soggetti fragili in povertà e un alto numero di stranieri e giovani adulti con reati minori e di breve durata detentiva che necessiterebbero di interventi integrati per un reale reinserimento sociale;
– attualmente la casa circondariale ospita 850 detenuti a fronte di una capienza di 502 detenuti;
– l’intero sistema penitenziario per adulti e minori è in crisi;
– percorsi di reinserimento sono impediti da diversi ostacoli, tra cui l’assenza di lavoro, di un’abitazione e di documenti di riconoscimento;
– laddove si adottano misure alternative in un sistema di servizi integrato tra strutture e territorio, la recidiva si abbassa dal 70 al 17%;
– esistono piani nazionali che prevedono protocolli di prevenzione suicidaria che vanno incentivati con percorsi formativi e motivazionali di trasmissione di competenze e consolidamento della rete che si sviluppa tra le strutture penitenziarie e il territorio;
– il modello carcerocentrico è completamente fallimentare e inadeguato ad affrontare la complessità delle carceri italiane;
– il comune di Bologna è per tradizione impegnato a sostenere percorsi formativi di reinserimento e misure alternative realizzati con ASP e la società civile, come il progetto “Territori per il reinserimento”, i CLEPA, il tavolo di coordinamento cittadino promosso dal Quartiere Navile e la valorizzazione di progetti di volontariato volti a migliorare le condizioni detentive e riscatto delle persone nella società.

Considerato inoltre che:

– Il comune di Bologna promuove, svolge in rete e partecipa a iniziative culturali di sensibilizzazione per superare la cultura punitiva della pena e dare luce a buone pratiche esistenti e alla complessità del sistema penitenziario;
– le strutture abitative di accoglienza volte a favorire misure alternative a disposizione sono insufficienti per colmare la situazione delle carceri;
– malgrado le risorse siano insufficienti, la complessità evidenziata in termini di criticità, richiede uno sforzo ulteriore della Sanità, per intervenire in chiave comunitaria alla riabilitazione e al benessere delle persone.

Tutto ciò premesso e considerato

Invita il Sindaco e la Giunta

– a chiedere al Governo di rivedere il Decreto Caivano e DDL Sicurezza in quanto rappresentano misure che aggravano il sovraffollamento e le condizioni esasperate delle carceri in Italia;
– a chiedere al Governo la liberazione speciale anticipata per detenuti a fine pena con detenzione di breve durata, reati meno gravi e buona condotta e di incentivare strutture e misure alternative;
– a sollecitare affinché venga dato impulso e attuazione ai protocolli nazionali di prevenzione suicidaria con percorsi formativi di trasmissione delle competenze e motivazionali, coinvolgendo tutta la rete del sistema penitenziario;
– a sollecitare affinché vengano stanziate risorse per strutture alternative e personale qualificato nel campo educativo, sanitario, psicologico e per alleggerire la mole lavorativa della polizia penitenziaria e del tribunale di sorveglianza, oggi in numero palesemente insufficiente;
– a sostenere, in stretto raccordo con l’ASL, l’ASP, il CLEPA e il raccordo locale dei diversi soggetti, il potenziamento di percorsi finalizzati al benessere e alla salute delle persone;
– a perseguire e rafforzare un’azione culturale e di sensibilizzazione che favorisca il superamento di una visione punitiva e carcerocentrica della pena e stimoli la creazione di una rete di città per riformare il sistema penitenziario.

f.to.: A. Di Pietro (Partito Democratico), R. Monticelli (Partito Democratico), C. Mazzanti (Partito Democratico), M. Campaniello (Partito Democratico), M. De Martino (Partito Democratico), C. Ceretti (Partito Democratico), G. Bernagozzi (Partito Democratico), L. Bittini (Partito Democratico), M. Gaigher (Partito Democratico), F. Cima (Partito Democratico), R. Toschi (Partito Democratico), R. Fattori (Partito Democratico), M. Piazza (Partito Democratico), V. Naldi (Partito Democratico).