Lunedì 29 maggio 2023 il consigliere comunale PD Michele Campaniello è intervenuto in Consiglio comunale sull’emergenza maltempo, il Governo ascolti i territori, presentando inoltre un ordine del giorno per sollecitare gli interventi necessari ad affrontare l’emergenza alluvione e aiutare le popolazioni colpite.

L’ordine del giorno è stato firmato anche dalle consigliere e consiglieri comunali PD Loretta Bittini, Rita Monticelli, Vincenzo Naldi, Roberta Toschi, Mery De Martino, Maurizio Gaigher, Antonella Di Pietro, Giulia Bernagozzi, Roberto Iovine, Roberto Fattori, Franco Cima, Claudio Mazzanti.

E’ possibile accedere qui al video della presentazione e della discussione in aula.

Il Consiglio Comunale di Bologna

Premesso che

– a partire dal 2 maggio scorso precipitazioni del tutto eccezionali prodotte dai cambiamenti climatici hanno colpito il territorio metropolitano bolognese, determinando il superamento dei livelli di allarme e dei massimi storici mai registrati,

– le piogge hanno provocato allagamenti diffusi ed estesi e notevoli criticità idrauliche e idrogeologiche, mettendo a rischio l’incolumità della popolazione, mietendo vittime e generando ingenti danni agli edifici, ai terreni agricoli, alle attività produttive e alle infrastrutture;

– nuovamente, nella notte tra il 16 e il 17 maggio e nei giorni successivi, una nuova ondata di maltempo ha ulteriormente colpito i comuni bolognesi e la regione Emilia – Romagna causando la rottura di argini, l’esondazione di fiumi, il crollo di ponti e il verificarsi di importanti frane in almeno 16 comuni del territorio metropolitano di Bologna, causando ulteriori vittime, un ingente numero di sfollati e isolando diverse aree del territorio divenute irraggiungibili;

– l’alluvione ha causato pesanti danni alle imprese del territorio dei diversi comparti, in particolare al settore dell’agricoltura, e alle civili abitazioni e non è ancora quantificabile il danno complessivo subito per effetto delle frane, degli smottamenti e delle esondazioni provocate sul territorio dalle precipitazioni eccezionali del mese di maggio;

– l’alluvione subita dal territorio della Città metropolitana di Bologna e dalla Romagna è una calamità di rilevanza nazionale, per gravità dei danni provocati e vastità dell’area interessata, per l’impatto che ha e che avrà su tutto il territorio statale, tenuto conto delle filiere produttive e agricole ad oggi compromesse

Dato atto

che la macchina organizzativa dei soccorsi, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine, l’imponente mobilitazione del volontariato hanno scongiurato danni più gravi, permesso di salvare cose e persone, testimoniato la vitalità e generosità del tessuto sociale metropolitano che non ha abbandonato i concittadini trovatisi in grave difficoltà;

della dichiarazione congiunta tra la Regione Emilia Romagna e le associazioni di impresa, delle professioni, degli istituti bancari, del terzo settore e le organizzazioni sindacali co-firmatarie del patto per il lavoro e per il clima per la gestione dell’emergenza, l’assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito dall’alluvione;

della dichiarazione del Sindaco metropolitano Matteo Lepore del 23 maggio sull’intenzione di costruire una Task force per il dissesto idrogeologico e un piano di adattamento all’emergenza climatica presso la Città metropolitana, che studi e approfondisca gli eventi accaduti, mettendo a disposizione di tutta la comunità dati, evidenze e ipotesi di lavoro in materia di manutenzione e cura del territorio, prevenzione del dissesto idrogeologico e gestione delle acque nel contesto bolognese.

Considerato che

 l’esperienza maturata in occasione del sisma del 2012 rappresenta, per generale considerazione, un eccellente precedente da porre a base di un’organizzazione degli interventi di ripristino e di una gestione degli aiuti e dei ristori in grado di raggiungere capillarmente ed efficacemente tutti i soggetti che hanno riportato danni materiali e di consentire e supportare i comuni nella ricostruzione e nella ripresa dei loro territori;

i cambiamenti climatici in corso sono riconosciuti come causa primaria di tali precipitazioni eccezionali, responsabili di gravi danni in territori resi vulnerabili dall’antropizzazione;

Il Consiglio Comunale di Bologna il 21 maggio ha approvato due atti di indirizzo: l’Ordine del giorno “ORDINE DEL GIORNO DI CORDOGLIO PER LE PERSONE SCOMPARSE A CAUSA DELL’ALLUVIONE, DI SOLIDARIETÀ’ ALLE PERSONE COLPITE E DI GRATITUDINE PER TUTTI COLORO CHE SI STANNO IMPEGNANDO PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA” a prima firma Campaniello e approvato all’unanimità e l’Ordine del giorno “PER UN PIANO METROPOLITANO DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI” a prima firma Larghetti contenente proposte per diverse iniziative a sostegno di soluzioni adattative per la gestione delle crisi idriche in dimensione locale.

Atteso che

Posti in essere aiuti puntuali immediati ai comuni colpiti, sarà necessario un coordinamento sul quadro delle opere necessarie per la prevenzione e la sicurezza idrogeologica del territorio metropolitano che permetta di consegnare alle future generazioni sicurezza e sostenibilità dello sviluppo sulla base di una consapevolezza ambientale motivata e condivisa;

Rinnova

il cordoglio per le persone scomparse e vicinanza ai loro familiari;

Esprime

Vicinanza e sostegno alla popolazione e alle imprese danneggiate;

Gratitudine a quanti in questi frangenti hanno manifestato il proprio impegno solidale per assistere e soccorrere le persone e le attività investite dai fenomeni alluvionali e franosi;

impegna la Giunta

a rappresentare al Governo la necessità di adottare con tempestività i provvedimenti necessari al fine di affrontare l’emergenza, mettere in sicurezza il territorio, ricostruire in modo adeguato e in particolare:

  • prevedere un piano di ristori economici proporzionato e lo stanziamento di risorse adeguate per il supporto a famiglie, imprese, attività commerciali, artigianali, agricole e professionali colpite, anche favorendo l’accesso a finanziamenti agevolati con garanzie statali finalizzati alla ricostruzione e alla ripresa delle attività;
  • prevedere che i ristori siano erogati tempestivamente, e progressivamente adeguati nel tempo in relazione all’evoluzione della situazione dei danni subiti dalle famiglie e dai comparti produttivi, in particolare per quanto riguarda il settore agricolo;
  • disporre una moratoria per tutti gli adempimenti fiscali di durata congrua in relazione alla gravità della situazione di calamità in cui versa un vasto territorio regionale;
  • riconoscere contributi a fondo perduto per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, a uso produttivo e per servizi pubblici e privati; a favore della delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantirne la continuità produttiva; per i danni alle strutture adibite ad attività sociali, ricreative, sportive e religiose e agli edifici di interesse storico-artistico;
  • prevedere misure per il ripristino o il ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli, nonché il ripristino del reticolo della bonifica;
    individuare strumenti ordinari di assistenza e ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, con una misura specifica per i lavoratori avventizi impiegati in agricoltura, nonché per i lavoratori stagionali, indipendenti e autonomi;
  • rafforzare l’indirizzo già espresso da ARERA per quanto concerne la sospensione di bollette, adottando anche il blocco dei mutui e la sospensione dei termini per gli adempimenti tributari e contributivi nei comuni interessati dagli eventi;
  • nominare tempestivamente il Commissario straordinario per la ricostruzione, sulla base dell’esperienza maturata a seguito del terremoto del 2012;
    consentire l’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell’Unione europea;
  • prevedere immediatamente sostegni economici per i comuni colpiti e per la città metropolitana, anticipando le somme necessarie alla esecuzione dei lavori, affinché possano procedere celermente alla ricostruzione e alla messa in sicurezza del territorio;
  • prevedere misure di semplificazione amministrativa e procedurale, comprese quelle previste per gli espropri, per la ricostruzione e per la realizzazione di opere e infrastrutture connesse alla prevenzione del dissesto idrogeologico senza sacrificare i principi di trasparenza e legalità negli appalti;
  • dare sostegno ai Comuni, alle Unioni di Comuni e alla città metropolitana con sospensione di mutui, deroghe a scadenze PNRR, assegnazione di personale tecnico amministrativo, prevedendo procedure straordinarie per l’assunzione di personale per la gestione della ricostruzione, superando i vincoli oggi esistenti;
  • disporre un Piano straordinario per la ricostruzione, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio (frane e reticolo idrografico), mettendo in campo nuovi strumenti di programmazione e pianificazione, anche straordinaria e un Piano per il ripristino di strade e infrastrutture, anche attingendo a ulteriori possibili fondi derivanti dal PNRR, laddove questo sia possibile in quanto coerente con la Missione 2, componente 4 (M2C4) del medesimo PNRR;
  • disporre la proroga dei termini relativi agli interventi sugli edifici pubblici collegati alla agevolazione denominata superbonus 110%, eliminando l’obbligatorietà della esecuzione del 60% dei lavori entro il 30 giugno 2023;

a invitare la Città metropolitana di Bologna a istituire al più presto la task force sul dissesto idrogeologico annunciata dal sindaco Lepore coinvolgendo e informando anche i territori interessati a porre in essere le indicazioni ANCI in ordine al dissesto idrogeologico, basate su:

  • Trasparenza e monitoraggio degli interventi;
  • Programmazione;
  • Superamento delle gestioni straordinarie e semplificazione dei procedimenti per la realizzazione degli interventi, sia in termini amministrativi che di procedure per affidamento dei lavori di progettazione e realizzazione degli interventi;
  • Rafforzamento e accelerazione dei provvedimenti ed indirizzi adottati al fine di fermare il consumo di suolo;
  • Valorizzare delle aree per rispondere ai danni provocati dall’abbandono e dallo spopolamento attraverso una gestione ecologica   dei boschi favorendo la ricostruzione degli ecosistemi boschivi e la valorizzazione delle  produzioni agricole di qualità, sostenendo la biodiversità e le produzioni biologiche di montagna ed i prodotti di filiera corta.
  • Delocalizzazione – Valutare la possibilità di attivare un fondo per le delocalizzazioni – prevedendo meccanismi di incentivo / rimborso mirato per le delocalizzazioni di abitazioni e di strutture edilizie realizzate in zone che oggi risultano ad alto rischio alla luce dei fenomeni estremi che si abbattono sul territorio con sempre maggiore frequenza.
  • a valutare la progettazione di  bacini idrografici attuando una riqualificazione complessiva che si avvalga di un insieme integrato e sinergico di azioni e tecniche volte a riportare un corso d’acqua, con il territorio ad esso connesso, ad uno stato il più naturale possibile così da metterlo in grado di espletare le sue funzioni ecosistemiche (geomorfologiche, fisico-chimiche e biologiche) e quindi dotarlo di un accresciuto valore ambientale in grado di soddisfare al contempo gli obiettivi socio-economici e la sicurezza idraulica.

F.to.: M. Campaniello, L. Bittini, R. Monticelli, V. Naldi, R. Toschi, M. De Martino, M. Gaigher, A. Di Pietro, G. Bernagozzi, R. Iovine, S. Larghetti, D. Begaj, P. Marcasciano, S. Negash, G. Tarsitano, R. Fattori, F. Cima, M. Piazza, C. Mazzanti.