Lunedì 9 aprile 2018 il consigliere comunale Claudio Mazzanti ha presentato il seguente intervento di inizio seduta in Consiglio comunale.

Ho voluto fare questo intervento di inizio seduta, perché ciò che è riportato dalla stampa ieri in un articolo, rispetto all’ex officina degli operai fuochisti dell’ex IACP, nonché ex lavanderia – unica rimasta tra l’altro nel comparto – unitamente ad un’altra piccola lavanderia nel cortile di via Tibaldi, ormai è diventata una telenovela.

Credo, e lo dico molto tranquillamente agli amici dell’ACER, sia chiaro ed evidente che quel contenitore ha un costo patrimoniale, tra l’altro di una certa rilevanza. Sappiamo che un bene patrimoniale, che ha un valore stimato sui 200 mila euro, ben difficilmente può essere buttato all’aria, può essere gettato giù dalla finestra, pena un intervento della Corte dei Conti, però è chiaro ed evidente che, visto che questa cosa ce la trasciniamo da tempo, sollevata anche da vari Consiglieri comunali, è bene che si definisca una volta per tutte se mantenere la volumetria residua come bene patrimoniale e quindi non incorrere in nessuna censura, facendo però un’operazione di mini consolidamento.

Poi abbiamo invece un’altra questione, i cortili, e colgo l’occasione perché qui si parla di ruderi abbandonati e di sporco. Esistono dei regolamenti ben precisi che normano il contesto dei comparti di edilizia pubblica, io credo che spetti al proprietario dell’area applicarli, senza se e senza ma.

Cosa voglio dire? Voglio dire che quando gli inquilini abbandonano del materiale nelle aree cortilive, sanno bene che nel regolamento questo non è consentito. A tutti gli assegnatari di edilizia pubblica, da che mondo è mondo, alla firma del contratto viene consegnato il regolamento d’uso degli immobili e degli spazi pubblici, pertanto occorre che questi enti, senza perdere ulteriore tempo, comunichino a tutti gli assegnatari del caseggiato e a quelli che hanno la pertinenza catastale di quell’immobile, il ricordo del regolamento.

Nel momento in cui il regolamento non viene applicato, l’ente proprietario può, di sua iniziativa, pulire e riordinare tutto, come previsto dal regolamento, può effettuare una pulizia straordinaria, caricandone le spese indistintamente a tutti gli inquilini facenti parte del complesso pro quota millesimale. In questo modo, certo, qualcuno dovrà pagare un qualcosa di cui non è responsabile, ma sa bene che, se non si interviene e se non si segnala di chi è il materiale depositato, tutti se ne faranno carico.

uesto è lo strumento che hanno gli enti proprietari. Credo che questo sia quello da farsi sempre e comunque, senza se e senza ma.

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