Lunedì 15 aprile 2019 la consigliera comunale PD Mariaraffaella Ferri è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale in merito al Festival Terra Equa che si è tenuto a Bologna lo scorso 13 e 14 aprile.

Di seguito il testo dell’intervento di inizio seduta. Online è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.

Ancora una volta sabato e domenica scorsi (13 e 14 aprile) Palazzo Re Enzo si e’ “rivestito” a festa, ospitando il variopinto programma proposto da Terra Equa, il Festival del Commercio equo e dell’Economia solidale, giunto quest’anno alla sua ottava edizione.

La Manifestazione e’ promossa dalle 13 Organizzazioni del Commercio Equo solidale dell’Emilia Romagna, e viene realizzata con il contributo della Regione ed il patrocinio del Comune di Bologna.

Nell’organizzazione sono stati coinvolti oltre 100 volontari, hanno partecipato 50 espositori, sono stati programmati 19 laboratori, 7 sfilate, 4 convegni, 3 degustazioni, 3 spettacoli musicali e poi ancora letture animate, cinema, mostre…un ricco e diversificato programma culturale che le Associazioni promotrici hanno voluto dedicare a bambini e ragazzi e a chiunque volesse conoscere e approfondire progetti, pratiche ed esperienze di economia solidale basate in particolare sul recupero, il riuso e il riciclo di materiali.

Ancora una volta, e per il terzo anno consecutivo, Terra Equa ha voluto affrontare i temi della sostenibilità – ambientale e sociale – e dell’economia circolare nel settore dell’abbigliamento e della moda, anche perché l’industria tessile e’ ritenuta una delle massime produttrici di inquinanti, oltre che di vestiti, nel mondo.

Quest’anno un accento particolare e’ stato messo sul ruolo dei consumatori nell’affermare stili di vita e visioni economiche che sappiano tenere insieme lo sviluppo dei territori e l’ equità, il consumo di risorse con la sostenibilità, la produzione di beni con il rispetto dell’ambiente, la qualità del lavoro, la qualità della vita delle persone e delle Comunità. E questo ovunque nel mondo, quello vicino come quello lontano da noi, come ben ha sottolineato Kalpona Akter, la Direttrice del Bangladesh Centre for Worker Solidarity, che e’ stata ospite speciale di Terra Equa 2019: “nell’economia globale – cito la signora Akter – le decisioni che i consumatori prendono – sui vestiti che indossano e su quanto sono disposti a pagare per essi – hanno un impatto diretto sulla vita e sui mezzi di sostentamento di quasi tutti quelli che conosco (cioè’ delle persone che li producono) ….poi ci ha rivolto un invito: “continua a comprare prodotti “Made in Bangladesh”, ma usa la tua voce e il tuo potere di consumatore per sostenere il rispetto dei nostri diritti”….

Non siamo all’anno zero sui principi della moda etica. Esiste già ed e’ in crescita, come ben dimostra il successo de Terra Equa, un modo diverso di produrre e di consumare consapevolmente e responsabilmente, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e nel rispetto dell’ambiente.

Delle numerose e belle iniziative in programma quest’anno permettetemi di segnalarne una in particolare che ha coinvolto – e anche un po’ stravolto – me insieme ad alcune colleghe, le consigliere Isabella Angiuli, Emily Clancy, Elena Foresti e Federica Mazzoni.

Su proposta del Laboratorio sartoriale Gomito a Gomito, che lavora con le Donne detenute della Casa Circondariale di Bologna e del Laboratorio T’Essere, specializzato nel riuso dei tessuti, abbiamo partecipato alla sfilata di moda “RI- tagli di colore” come forma di solidarietà e di sostegno a chi si spende incessantemente per il bene comune.

In genere si dice che in politica “ci si mette la faccia”: noi sabato, vincendo ogni ritrosia, c’abbiamo messo molto di più, ma con grande piacere e soddisfazione – e so di poter parlare a nome di tutte le colleghe – perché, per una causa giusta, quello che non faremmo neanche per tutto l’oro del mondo, poi finisce che lo facciamo gratis e volentieri. E così e’ stato.