Lunedì 24 maggio 2021 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all’unanimità un ordine del giorno firmato, tra l’altro,  dalla consigliera comunale Pd Raffaella Santi Casali che riguarda la proposta di intitolare una via, una piazza o un luogo pubblico al pittore Fabio Fabbi. 

Online e negli allegati è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa. Qui di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato in aula.

IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO CHE

L’artista Fabio Fabbi nacque a Bologna il 18 luglio 1861 in via Santo Stefano 57 e fu tra i più ricercati pittori votati al gusto orientalista, stile eclettico ed intellettuale di gran moda tra gli ambienti borghesi di tutto l’Ottocento.
Dopo aver intrapreso l’Accademia di Belle Arti a Bologna ed essersi diplomato a Firenze partì, nel 1886, per un viaggio ad Alessandria d’Egitto che lo cambiò nel profondo.

Tornato dall’Egitto egli si addentrò nei meandri del gusto esotico che ormai tanto lo aveva cambiato, diventando celebre in tutto il mondo con l’appellativo di Ultimo degli Orientalisti (P. Stivani).
Collezionisti americani, inglesi, tedeschi, ma anche mercanti, lo cercavano per commissionare e acquistare le sue opere.

Ancora oggi i dipinti orientalisti di Fabbi sono i più ricercati tra le aste internazionali e il collezionismo privato.
Oltre alla pittura Orientalista, Fabio Fabbi si distinse a livello internazionale per altri temi dal sapore elegante e raffinato. E’ il caso delle sue vedute cittadine, di Bologna, ma anche di Firenze o delle città europee che frequentò assiduamente come Parigi.

A Bologna è giusto ricordare “Le due torri” e “Le quattro torri”, pendant di valore documentario che mostrano la zona di Porta Ravegnana prima e durante i lavori di allargamento di via Rizzoli, ma anche “Via Orefici”, “Il Nettuno”, “Piazza Nettuno”, “San Petronio” e molti altri, restituendo genuini spaccati di vita bolognese. Di fondamentale rilevanza inoltre è la serie di ritratti di grandi dimensioni dedicata ai bolognesi illustri realizzata da lui e dal fratello presso la Sala del Consiglio in Palazzo d’Accursio che gli fece guadagnare un posto d’onore in città.

Le sue carte private rivelano la grande frequenza con cui il pittore annualmente si spostava, attraverso città italiane come Livorno o Napoli, ma anche straniere.

Il suo stile eclettico spaziava dal verismo a opere realizzate con tocchi impressionisti e vene liberty, arrivando anche a tessere legami con il simbolismo (“Ecce Homo”).

Non va dimenticata inoltre la sua bravura nei soggetti di arte sacra, per cui si era già distinto per alcune grandi pale d’altare a Bologna e dintorni, come il capolavoro “Salomè con la testa del Battista” (1898) della Collegiata di San Giovanni in Persiceto (BO), ma anche il “Sacro Cuore” della chiesa di Sant’Antonio Abate a Bologna, o la “Conversione di San Paolo” nella chiesa di San Paolo di Ravone.

Sue opere si trovano nei musei e nelle collezioni private più importanti al mondo.

Egli visse a Bologna in via Audinot 7, a Firenze in Lungarno Serristori 9, città che gli consentiva di tessere legami con mercanti e collezionisti di tutto il mondo. Dal 1936 si trasferì a Casalecchio di Reno, dove morì nel 1945.

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

Ad intitolare una Via, Piazza, o altro luogo pubblico consono alla memoria di Fabio Fabbi affinché tutti possano ricordare quale importante figura sia stata per la nostra Città e per la provincia di Bologna.

F.to E. Foresti, M. Bugani, M. Piazza, R.Santi Casali, M. Cocconcelli.