Lunedì 27 giugno 2022 Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato una delibera con modifiche allo Statuto comunale, in attuazione dell’ordine del giorno approvato il 21 febbraio scorso (di cui si pubblica il testo qui di seguito), che impegnava a inserire nello Statuto un riferimento al principio dello “Ius soli” e la cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per minori stranieri.

Dopo una lunga discussione a oltranza in Consiglio, la delibera è stata approvata.

Queste le modifiche introdotte nello Statuto:

  • all’art. 2, co. 3 ter, dopo le parole “condizione psico-fisica.” è aggiunta la frase “Per questo, il Comune di Bologna si riconosce nel principio dello “Ius Soli” come mezzo di acquisto della cittadinanza italiana, affermandone l’importanza ai fini della concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza”;
  • dopo l’art. 3, è inserito l’art 3 bis: “Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per minori stranieri”

“È istituita la Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per tutti i minori stranieri residenti a Bologna, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale in istituti appartenenti al sistema educativo di istruzione e di formazione italiano, come speciale forma di riconoscimento del loro ruolo di coesione tra popoli e culture diversi e per affermare pienamente le libertà fondamentali delle persone”.

Il Consiglio ha approvato anche un ordine del giorno collegato alla delibera che invita “ad accelerare le tempistiche per le notifiche e il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana; a modificare alcune prassi in materia di residenza e di conseguenza sulla possibilità di ottenimento della cittadinanza stessa; ad aumentare il personale dei Servizi demografici per favorire i tempi di disbrigo delle pratiche.” 

L’ordine del giorno, firmato, tra l’altro, anche dai consiglieri e conigliere PD Mery De Martino, Isabella Angiuli, Loretta Bittini, Maurizio Gaigher, Antonella di Pietro, Franco Cima, Claudio Mazzanti, Vincenzo Naldi, Roberto Iovine.

Lunedì 21 febbraio 2022 il Consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno sullo “ius soli” firmato da tutti i consiglieri e le consigliere dei gruppi di maggioranza: Partito Democratico, Coalizione civica, Matteo Lepore sindaco, Movimento 5 stelle, Anche tu Conti e Verdi.

L’ordine del giorno impegnava il Consiglio comunale a introdurre nello Statuto del Comune di Bologna il riferimento al principio dello “ius soli” e a conferire la Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti a Bologna o nati all’estero ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano.

L’ordine del giorno impegnava inoltre il Sindaco e la Giunta a promuovere azioni di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza.

Tra di esse: a istituire una cerimonia speciale in occasione del 20 novembre, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, quale atto simbolico, nell’auspicio di un’effettiva riforma del diritto di cittadinanza a livello nazionale; a istituire in questa stessa giornata una “Festa della cittadinanza” per promuovere nelle scuole la riflessione sul tema in modo trasversale dedicando ore di didattica; a promuovere, per tutti coloro i quali acquisiscono la cittadinanza italiana a Bologna, una cerimonia pubblica dove il Sindaco, un assessore o un consigliere delegato, nel sottolineare il valore culturale e sociale dell’essere diventati legalmente cittadini italiani, consegni in dono una copia dello Statuto del Comune di Bologna, un Kit di Cittadinanza e un attestato personalizzato a ricordo della giornata.

Altre azioni saranno rivolte ai minori stranieri residenti a Bologna, per contribuire a un percorso di consapevolezza sociale con l’obiettivo di diffondere tutte le informazioni utili al conseguimento della cittadinanza italiana ai 18 anni per coloro che ne hanno diritto stando alle disposizioni della normativa del 1992, e al contempo informare i soggetti che non sono tutelati dalla normativa vigente su quelli che sono i loro diritti e doveri.

L’invito a Sindaco e Giunta era infine ad attivarsi, in rete con altri Comuni, per sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla Cittadinanza italiana che riconosca pieni diritti ai figli dei migranti nati o cresciuti in Italia e agli stranieri che vivono stabilmente in Italia.

Online ed in allegato è consultabile il comunicato stampa e di seguito il testo dell’ordine del giorno del 21 febbraio 2022:

ORDINE DEL GIORNO TESO AD IMPEGNARE IL CONSIGLIO COMUNALE AFFINCHÉ VENGA INTRODOTTO NELLO STATUTO DEL COMUNE DI BOLOGNA IL RIFERIMENTO AL PRINCIPIO DELLO “IUS SOLI”, AD ISTITUIRE
IN TAL SENSO LA CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI BOLOGNA E AD IMPEGNARE IL SINDACO E LA GIUNTA AFFINCHÉ VENGANO PROMOSSE AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE SUL TEMA DELLA CITTADINANZA

Premesso che:
● L’articolo 2 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, afferma che « Gli Stati parte si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza. Gli Stati parte adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi
familiari».
● Il tema dell’integrazione dei cittadini e delle cittadine straniere in Italia e in Europa è una delle sfide più impegnative da affrontare per gli Stati Europei ed è un impegno sul quale si gioca il futuro stesso del nostro Paese. La necessità di una nuova legislazione in materia di cittadinanza per gli stranieri che risiedono in Italia è oggetto del dibattito politico in Parlamento, in molte Regioni, Province e Comuni del nostro Paese.
● Nella Convenzione Europea sulla Nazionalità conclusa tra gli Stati membri del Consiglio di Europa il 6/11/1997, ancora in attesa di essere ratificata da parte del nostro Paese, è previsto che ciascuno Stato faciliti, nell’ambito del
diritto domestico, l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul suo territorio e ivi domiciliate legalmente e abitualmente (art.6 paragrafo 4, lettera c), osservato che l’articolo 3 della Costituzione Italiana garantisce che
“tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
● Tante sono state le iniziative che hanno animato la discussione della Riforma della legge sulla Cittadinanza nel Paese, a partire dalla campagna nazionale «L’Italia sono anch’io», che ha consentito la raccolta di oltre 200.000 firme e
una proposta di legge d’iniziativa popolare in parte recepita in uno dei testi proposti per la discussione parlamentare. Così come un contributo fondamentale è stato dato dai ragazzi e dalle ragazze stesse, dai loro genitori, dal Terzo settore, dal mondo della scuola e da tanti cittadini che hanno compreso l’importanza di una norma necessaria. Non ultime in tal senso sono la campagna che attualmente sta animando i social e le piazze promossa dalla Rete per la Riforma della  cittadinanza con il nome: “Dalla Parte Giusta Della Storia” e le azioni promosse in tutta Italia dal CoNNGI – Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane.

Premesso inoltre che:
● Lo Statuto comunale, approvato nel 1991, prevede, tra gli obiettivi programmatici del Comune, di orientare la propria azione per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione senza distinzioni di sesso, razza, etnia, nazionalità, religione, opinioni politiche, età, orientamento sessuale, identità di genere e condizione psico-fisica, di promuovere la tutela della vita umana, della persona e della famiglia, la valorizzazione sociale della maternità e della paternità, assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno di cura e di educazione dei figli, anche tramite i servizi sociali ed educativi. Il Comune, in coerenza con la convenzione delle Nazioni Unite in materia di diritti dei bambini e dei giovani, concorre a promuovere il diritto allo studio e alla formazione in un quadro istituzionale ispirato alla libertà di educazione.
● Lo Statuto comunale, approvato nel 1991, prevede che i diritti di partecipazione siano riconosciuti agli stranieri e agli apolidi residenti nel Comune di Bologna o che comunque vi svolgano la propria attività
prevalente di lavoro e di studio.
● Gli stranieri residenti a Bologna al 1° gennaio 2021 sono 62.422 e rappresentano il 15,9% della popolazione residente, 11.623 hanno meno di diciotto anni. Questi ragazzi e ragazze vivono nello stesso contesto scolastico dei giovani italiani, parlano italiano, studiano la storia d’Italia, sono figli di cittadini e cittadine straniere regolarmente soggiornanti che lavorano e pagano le tasse in Italia.

Considerato che:
● Occorre riformare la legge n. 91 del 1992 alla luce dei mutamenti che hanno interessato la struttura demografica, sociale e culturale del nostro Paese, per superare una discriminazione che riguarda tra l’altro una fascia di popolazione vitale e vulnerabile come quella dei minori. La mancanza della cittadinanza, oltre ad imporre a questi giovani «italiani» l’obbligo di rinnovare ciclicamente il permesso di soggiorno, priva loro – di fatto discriminandoli – di alcuni diritti fondamentali per il loro futuro umano e professionale, come la possibilità di partecipare a concorsi pubblici, la libera circolazione nei Paesi dell’Unione europea e, per alcuni di loro, il diritto di elettorato attivo e passivo. è più che mai necessaria una riforma di civiltà destinata a dare una risposta normativa a giovani che sono già italiani di fatto ma che per la legge italiana risultano stranieri, come spesso stranieri sono considerati anche nei Paesi di origine dei loro genitori: giovani nati o cresciuti nel nostro Paese, che frequentano le scuole italiane, che studiano e giocano con i nostri figli, che parlano i dialetti della nostra Italia, che vivono questo come il loro Paese, che sono cittadine e cittadini italiani nella sostanza della propria vita, anche se la legge non li riconosce tali.
● Vari Presidenti della Repubblica hanno giudicato superato un diritto di cittadinanza fondato sull’istituto dello “Ius sanguinis” anziché sull’istituto dello “Ius Soli” o meglio sulla sua declinazione attuale di “Ius eligendi”, per i nati in Italia da genitori stranieri. L’augurio ripetuto è che il Parlamento si faccia carico dell’azione politica necessaria per affrontare la “questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri”; lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha più volte encomiato i Comuni, le Province e le Regioni che hanno intrapreso iniziative volte a promuovere concretamente la discussione e la consapevolezza sul tema della cittadinanza alle persone straniere;
● Oggi, per prendere in piena considerazione la complessità del tema Cittadinanza, si sta facendo strada il principio dello “Ius eligendi”, con il quale si riconosce il diritto di scegliere, valorizzando quello della cittadinanza anche come una vera  e propria scelta identitaria, che non avrebbe più così un carattere di eccezionalità da attribuire a chi adotta comportamenti che lo Stato considera come meritori. Ciò risulta coerente con la pluralità di percorsi personali e la complessità delle condizioni delle nuove generazioni, promuovendo una serena crescita dei giovani con background migratorio e mitigando quel senso di estraniamento che vivono in quanto esclusi da una cittadinanza che nei fatti sentono propria.
● Da diversi esponenti di confessioni religiose sono arrivati appelli al Parlamento per una riforma della Legge 91/1992 che promuovesse il riconoscimento della cittadinanza per i figli nati in Italia da genitori stranieri;● Le autorità di un Paese democratico sono chiamate dalla storia a promuovere leggi che possono apparire divisive ma che in realtà sono necessarie a potenziare gli anticorpi e a creare argini contro la deriva di forze antidemocratiche e destabilizzanti.
● Il diritto alla cittadinanza del paese in cui si nasce è riconosciuto in molti Stati di tradizioni democratiche quali gli Stati Uniti d’America e in tutti i Paesi dell’America Latina nei quali tanti figli di immigrati si sono potuti sentire integrati nella vita sociale di quelle Nazioni. Anche in Europa tale diritto è concesso da vari paesi quali Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio e Olanda. Infatti, sono diversi gli Stati che già utilizzano lo “Ius Soli temperato” affiancato allo “Ius sanguinis” per attribuire la cittadinanza.
● Per promuovere il pieno inserimento dei giovani di origine straniera nella nostra comunità occorre che siano loro riconosciuti i diritti e i doveri di un cittadino italiano perché possano essere protagonisti positivi della costruzione della società in cui vivono. Che alzare barriere tra le comunità e le persone induce all’emarginazione e alla ghettizzazione degli stranieri con il conseguente rischio concreto di contrapposizioni anche violente, come è accaduto in altri Paesi europei e nel nostro;
● Il concetto di cittadinanza, negli ultimi anni, a livello internazionale si sta sempre più definendo attorno al concetto di “cittadinanza globale” che è strettamente connesso all’Agenda 2030 ed agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. In tal senso dobbiamo ragionare sulla cittadinanza sia come status giuridico, in cui rientrano le regole generali che ogni Stato si dà per la partecipazione alla vita pubblica, sia come senso di appartenenza ad una comunità;
● Il riconoscimento ai giovani di origine straniera della cittadinanza può agevolare un percorso di integrazione reale dove veder affermata l’idea di una comunità al contempo unica e plurale, in cui le diversità culturali e religiose siano una ricchezza e non un problema, in cui il dialogo, il confronto, il rispetto dei diritti e dei doveri della Costituzione siano capisaldi.

Considerato inoltre che:
● La Legge n. 91 del 5 febbraio 1992: “Nuove norme sulla cittadinanza” compie 30 anni.
● L’art. 33 della legge n. 98 del 2013 sancisce la “Semplificazione del procedimento di acquisto della cittadinanza italiana per lo straniero nato in Italia e ivi residente fino al compimento del 18° anno di età”.
● L’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale della risoluzione n. 2084/2012 “circa l’estensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano e per invitare il Parlamento a svolgere l’iter di revisione del diritto di cittadinanza, rispettando i diritti di chi è nato e cresciuto e si sente italiano”.
● L’approvazione della Risoluzione n. 2586/2012 dall’Assemblea legislativa regionale che invita la Giunta a “dare diffusa informazione sull’iniziativa “L’Italia sono anch’io” ai Comuni emiliano-romagnoli, anche attraverso il
coinvolgimento di ANCI E-R, esprimendo il proprio apprezzamento ed invitandoli a valutare l’opportunità di conferire simbolicamente la cittadinanza onoraria ai bambini nati da genitori stranieri residenti nel proprio territorio”.
● Nel 2011 la Provincia di Bologna ha aderito al manifesto nazionale “ L’Italia sono anch’io ”.
● Il 23 gennaio 2012 il Consiglio provinciale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno n. 314/2012 di “invito al Parlamento a riprendere al più presto l’iter di revisione del diritto di cittadinanza”.
● Il 29 giugno 2012 il Consiglio dei cittadini stranieri ha approvato l’ordine del giorno n. 4/2012 “Proposta di invio di una comunicazione ai Sindaci dei Comuni della provincia di Bologna per invitarli ad inviare una lettera ai
giovani stranieri nati in Italia al fine di avvisarli della possibilità di fruire del diritto di richiedere la cittadinanza italiana al raggiungimento dell’età di 18 anni”.
● Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno a prima firma di Leonardo Barcelò che conferisce la cittadinanza onoraria ai bambini, figli di stranieri, nati in Italia e residenti a Bologna.

Tutto ciò premesso e considerato,

Il Consiglio comunale si impegna:

● Ad inserire il riferimento simbolico allo “Ius Soli” nello Statuto del Comune di Bologna, allo scopo di promuovere l’eguaglianza e l’effettiva partecipazione senza distinzione di origine o provenienza;

● A sancire l’appartenenza alla comunità locale, istituendo la “Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna” da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero ma che hanno
completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano.

Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta:

● Ad istituire una cerimonia speciale nel giorno del 20 novembre di ogni anno, in concomitanza con la “GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA”, quale atto simbolico, nell’auspicio di un’effettiva riforma del diritto di cittadinanza a livello nazionale. In questa stessa giornata si propone di istituire una “Festa della cittadinanza”. La giornata avrà come obiettivo di promuovere nelle scuole la riflessione sul tema in modo trasversale dedicando ore di didattica all’approfondimento e alla sensibilizzazione su cosa significhi essere cittadino, quali sono i diritti e quali i doveri.

● A promuovere, per tutti coloro i quali acquisiscono la cittadinanza italiana, una cerimonia pubblica dove il Sindaco, un Assessore o un Consigliere delegato, nel sottolineare il valore culturale e sociale dell’essere diventati legalmente cittadini italiani, consegni in dono una copia dello Statuto del Comune di Bologna, un Kit di Cittadinanza e un attestato personalizzato a ricordo della giornata. La cerimonia sarà aperta al pubblico e potranno partecipare, oltre ai parenti degli interessati, liberi cittadini in modo autonomo e gruppi organizzati (quali le scuole ecc.).

Le giornate indicate potrebbero essere:
– 17 marzo, Giornata Nazionale della Costituzione e dell’Inno e della Bandiera.
– 21 maggio, Giornata internazionale della diversità culturale.
– 12 giugno, Giornata mondiale contro il lavoro minorile.
– 2 ottobre, Giornata internazionale della non violenza.

● A contribuire alla realizzazione di un percorso di consapevolezza sociale rivolto a tutti i minori stranieri residenti nel Comune di Bologna e ai loro genitori, con l’obiettivo di diffondere tutte le informazioni utili al conseguimento della cittadinanza italiana ai 18 anni per coloro che ne hanno diritto stando alle disposizioni della normativa del 1992, e al contempo informare i soggetti che non sono tutelati dalla normativa vigente su quelli che sono i loro diritti e doveri.

● Ad attivarsi, in rete con altri Comuni, per sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla Cittadinanza italiana che riconosca pieni diritti ai figli dei migranti nati o cresciuti in Italia e agli stranieri che vivono stabilmente in Italia.

F.to: S. Negash, G. Tarsitano, M. Campaniello, G. Bernagozzi, L. Bittini, C. Ceretti, F. Cima, G. De Giacomi, M. De Martino, A. Di Pietro, R. Fattori, M. Gaigher, R. Iovine, C. Mazzanti, R. Monticelli, V. Naldi, M. Santori, R. Toschi, S. Larghetti, D. Begaj, P. Marcasciano, M. Piazza F. Diaco, M.C. Manca, D. Celli.