Lunedì 31 luglio 2023 il consigliere comunale PD Franco Cima ha presentato ad inizio seduta in Consiglio Comunale un intervento dal titolo “La doppia morale sui fondi del PNRR”.

E’ possibile accedere qui al video della presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Il governo cestina progetti per 16 miliardi dal PNRR.
Cancellati gli interventi contro il dissesto e alluvioni. I fondi saranno spostati sul RepowerEU per infrastrutture e bonus legati alla transizione.
Un Pnrr con più risorse per transizione energetica e imprese. Ma meno capace di curare fragilità e diseguaglianze dell’Italia: così la revisione del Piano penalizza asili, sanità, periferie e territori. Scelte politiche. Comprensibili anche se discutibili ma la considerazione in realtà è un altra.

Quando ci venite a fare la morale in consiglio tenete presente queste scelte.
Meno posti negli asili, penalizzata la medicina di base ed escono dal piano le aree a rischio.
Tra i progetti stralciati dal Pnrr, in gergo tecnico “definanziati” per problemi di costo o di realizzazione, spiccano quelli che riguardano la cura del territorio.

Fuori dal Piano la metà dei fondi dedicati alla prevenzione del dissesto idrogeologico, 1,3 miliardi di euro, proprio mentre l’Italia si scopre fragile di fronte al cambiamento climatico.

Saltano 6 miliardi che erano stati previsti per interventi di resilienza e valorizzazione dei piccoli Comuni, oltre 30 mila micro progetti, molti dei quali per la messa in sicurezza di strade.

Così come un totale di 5,8 miliardi per la rigenerazione di periferie e aree degradate dei centri maggiori, tra cui i “piani integrati” delle 14 città metropolitane i cui lavori andavano assegnati entro ottobre.

La promessa del governo è che i progetti verranno finanziati con risorse nazionali o europee ordinarie, il timore dei Comuni è che finiscano su un binario morto.

L’assessora Boni dice sta monitorando ma la morale è chiarissima. I Comuni programmano e spendono bene, e stanno facendo il loro lavoro di Enti attuatori. Ai comuni viene fatto pagare il ritardo del livello nazionale che è figlio diretto del cambio di governance del Piano che non avete saputo gestire. Imbarazzante è l’unica parola che viene in mente.