Lunedì 19 febbraio 2024 la consigliera comunale Antonella Di Pietro ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “La Pace è l’unica strada per un futuro possibile”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento.

La Pace è l’unica strada per un futuro possibile

Da dicembre ad oggi si sono susseguite diverse iniziative sulla pace e proseguiranno anche in questa settimana.
Venerdì 23 febbraio, a piazza Dalla è prevista una nuova manifestazione promossa da Europe for peace e Il Portico della pace per chiedere il cessate il fuoco. Tutte queste iniziative
confermano l’importanza di rafforzare confronti e percorsi che abbiano al centro il tema della pace, che stimolino una riflessione nuova e diffusa tesa a raggiungere sempre più persone e comunità, per far convergere differenze e pluralismo verso un obiettivo unitario. Oggi più che mai è fondamentale favorire discussioni e azioni che possano diffondere il valore della parola pace. Malgrado le guerre e gli orrori a cui assistiamo, che rischiano di rendere la pace lontana, astratta e quasi impossibile, essa deve rimanere la meta a cui tendere.

La Pace è un’utopia che deve diventare realtà. Questo deve essere il nostro imperativo categorico. Anche nel nostro piccolo, dobbiamo lavorare e sentirci coinvolti verso questo obiettivo. Perché la Pace, in questo mondo in bilico e in questa situazione storica, è decisiva per poter immaginare un futuro possibile. Lo è per ricostruire e promuovere una reale giustizia sociale, per rimettere al centro la persona e restituire una dignità negata a troppi innocenti, alle troppe vittime civili delle guerre. Non possiamo accettare l’idea di un mondo governato dalla legge del più forte, dominato dalle ingiustizie e dalle disuguaglianze, in mano ai potenti della finanza e della tecnologia, al business delle armi, comprese le armi nucleari e quelle costruite ora con l’intelligenza artificiale. Occorre opporsi con fermezza a queste logiche e alle violazioni dei diritti internazionali che vediamo nei conflitti in corso.

Non sono questioni che possono chiudersi o assopirsi nelle divisioni . E’ necessario lavorare assieme alla costruzione di un progetto politico capace di risvegliare coscienze, di ricondurre le azioni e le strategie politiche che si mettono in campo al servizio dell’umanità, perché è da un mondo in pace che discende tutto. Non possiamo dimenticare che i disastri in medio oriente e in Ucraina a cui assistiamo hanno ripercussioni forti anche sulle nostre vite di tutti i giorni. Basti pensare all’energia e al caro vita.

In questi giorni abbiamo letto dalla stampa il risultato che ha ottenuto alla Camera la mozione del PD che su alcuni punti presentati ha trovato intesa e approvazione in Parlamento con l’astensione della destra. E’ passata la richiesta al governo per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, la proposta di una conferenza di pace e l’applicazione delle sanzioni ad Hamas. È sicuramente un passo significativo ma la strada verso la costruzione di un progetto di pace è ancora lunga. Credo che dobbiamo ripartire da qui per far si’ che tutte le forze in gioco, sulla pace si muovano compatte, non solo in Parlamento ma in tutto il paese e in tutta Europa, tornando ad essere riferimento per la mobilitazione del popolo della pace e per le reti internazionali del pacifismo. La storia ci insegna le cause che ci hanno portato ai nostri giorni, ma ci ricorda anche quanto abbiano inciso le mobilitazioni che nella loro radicalità hanno unito tutti e favorito percorsi di verità liberazione emancipazione e giustizia. Ci ricorda il ruolo determinante che hanno avuto insieme alla politica gli artisti, la cultura i corpi intermedi gli intellettuali. Mi è capitato di sentire dire che oggi mancano riferimenti e che siamo un paese anestetizzato. Partiamo da qui e lavoriamo per unire tutti quei mondi laici e religiosi, per coinvolgere giovani, intellettuali artisti e per sostenere il lavoro che da sempre producono le associazioni pacifiste, i sindacati e le tante realtà. Facciamoci venire nuove idee.

Una conferenza per la Pace con gli stati è fondamentale, ma vanno create le condizioni perché si traduca in una mobilitazione capace di moltiplicare impegni e coinvolgimento della gente perché oggi l’indifferenza, l’assenza e l’abitudine e la rassegnazione alla guerra sono il pericolo piu’ grande e per evitarlo dobbiamo trovare la strada per rigettare con fermezza ogni forma di guerra e di violenza. Quindi, ben vengano tutte le iniziative che si portano avanti in questa direzione e cerchiamo di esserci e sostenerle, stimolando la piu ampia partecipazione