Lunedì 15 aprile 2019 la consigliera comunale PD Simona Lembi è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale in merito alla condanna per diffamazione del Senatore Pillon.

Di seguito il testo dell’intervento di inizio seduta. Online è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.

Forse una buona notizia. L’adozione dell ddl Pillon è stata fermata.
Avete presente quel disegno di legge su affidi e separazioni che:

tratta i bambini come pacchi di Amazon, obbligando ogni bambino ad andare da mamma e da papà per rispettare il loro presunto diritto a vedersi riconosciuto pari tempo di affido dei minori e non più il diritto dei più piccoli a vedersi rispettato una stabilità nella crescita a maggior ragione in un contesto delicato come quello della separazione dei genitori;

si rivolge agli adulti come se fossero minori, impendendo loro di decidere autonomamente e obbligandoli alla balia della mediazione;

introduce discriminazioni tra figli di genitori separati e figli di genitori non separati; da adulti, per esempio i figli di genitori separati, dovranno rivolgersi ad un tribunale per vedersi riconosciuto (se, ancora studenti), il diritto ad essere mantenuti dai genitori, richiesta a cui nessun figlio di genitori non separati è esposto.

È di pochi giorni fa la notizia del suo stop.

Il Sottosegretario alle Pari Opportunità Spadafora ha dichiarato chiusa la questione e affermato: “il provvedimento Pillon è chiuso. Quel testo non arriverà mai in aula, è archiviato”. Sottolineo queste parole perché mi paiono preziose per chi, come me, e migliaia di altre persone farà la propria parte per impedire che quel testo possa diventare legge.

Perché, però, si tratta solamente forse di una buona notizia?

Perché Pillon si è fatto sentire a stretto giro di posta dicendo che l’argomento è nel patto di governo e che bisogna mantenere gli impegni presi. Perché nessuno dei senatori 5 stelle ha ancora ritirato la propria firma a quel preciso e specifico testo. Perché la discussione è stata rinviata al 7 maggio e cioè al dopo elezioni europee e nessuno vorrebbe mai il solito balletto di esponenti dello stesso governo che recitano, quando in campagna elettorale, ogni parte in commedia.

Continueremo a seguire questa vicenda anche per il significato che ha per la vita quotidiana di chi abita a Bologna.
Tengo in ogni caso a sottolineare come il rinvio della trattazione del DDL sia prima di tutto una vittoria delle donne, di tutte coloro che sono scese in piazza e poi di tutti quei Partiti a partire dal PD che si sono spesi in ogni modo affinché quel testo non sia mai adottato e che ne chiedono, anzi il ritiro.

Quella che invece è senza ogni forse, una vera e propria buona notizia è la condanna di Pillon a dovere risarcire un’associazione che da anni nelle scuole, invitata dagli insegnanti, inserita nell’offerta formativa si reca per discutere con studenti e studentesse di diritti e di contrasto alle discriminazioni; affronta questioni difficili, come per esempio che cosa significhi essere insultati, denigrati, derisi, isolati per via del proprio orientamento sessuale.

Riferendosi a questo lavoro, quello dell’Associazione Omphalos, Pillon, pubblicamente, in più occasioni ne aveva distorto il senso, additando quella come una forma di adescamento di ragazzi. E’ stato condannato da un giudice della Repubblica italiana, in un Tribunale della Repubblica italiana.
E ora paghi.