Lunedì 25 settembre 2023, il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, emendato in aula e firmato, tra l’altro, dai consiglieri comunali PD Rita Monticelli, Mattia Santori, Mery De Martino, Michele Campaniello e Maurizio Gaigher, con cui si invita a promuovere in ogni sede competente un percorso che preveda maggiore flessibilità iniziale e finale delle attività didattiche in Regione, con la possibilità di più brevi pause durante l’anno scolastico.

Online ed in allegato è consultabile il relativo comunicato stampa. Di seguito il testo dell’ordine del giorno.

ORDINE DEL GIORNO PER IMPEGNARE IL SINDACO E LA GIUNTA AFFINCHE’
VENGANO PROMOSSE AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE SUL CALENDARIO
SCOLASTICO REGIONALE.
PREMESSO CHE

– nel territorio della Regione Emilia-Romagna, il calendario, a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013, è articolato come segue:
a) inizio delle lezioni nelle classi delle istituzioni scolastiche dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, alla scuola secondaria di secondo grado di ogni ordine: 15 settembre di ciascun a.s., che slitta al primo giorno lavorativo successivo qualora il 15 settembre sia un sabato o un giorno festivo;
b) festività di rilevanza nazionale:
− tutte le domeniche; − il 1° novembre, festa di Tutti i Santi; − l’8 dicembre, Immacolata Concezione; − il 25 dicembre, S. Natale; − il 26 dicembre, S. Stefano; − il 1° gennaio, Capodanno; − il 6 gennaio, Epifania; − il Lunedì dell’Angelo; − il 25 aprile, anniversario della Liberazione; − il 1° maggio, festa del Lavoro; − il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; − la festa del Santo Patrono;
c) sospensione delle lezioni: − commemorazione dei defunti 2 novembre di ciascun anno; − vacanze natalizie: dal 24 al 31 dicembre, dal 2 al 5 gennaio di ciascun a.s.;
− vacanze pasquali: i 3 giorni precedenti la domenica di Pasqua e il martedì immediatamente successivo al Lunedì dell’Angelo;
d) termine delle lezioni nella scuola primaria e nella scuola secondaria di 1° e di 2° grado:
6 giugno di ciascun a.s. (anticipato al primo giorno lavorativo precedente nel caso in cui il 6 giugno cada in giorno festivo) o posticipato, se necessario, per garantire i 205 giorni;
– In considerazione della rilevanza e specificità del servizio educativo offerto, le scuole dell’infanzia hanno la facoltà di anticipare la data di apertura e di posticipare il termine delle attività didattiche – comunque entro il 30 giugno di ciascun a.s. –, qualora ciò sia rispondente alle finalità del piano dell’offerta formativa ed alle decisioni degli Organi collegiali della scuola interessata e sia d’intesa con il competente Comune, sulla base delle effettive e documentate esigenze delle famiglie e nei limiti delle sole pagina 4 di 8 sezioni ritenute necessarie in relazione al numero dei bambini frequentanti;
– Possono terminare in data successiva al termine delle lezioni le attività inerenti:
● Gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di 1° e 2° grado;
● I percorsi formativi destinati all’Istruzione degli Adulti.
– Possono altresì anticipare l’inizio delle attività didattiche e terminare in data successiva a quella fissata dal presente atto gli Istituti secondari di 2° grado dove si svolgono:
● Attività di stage e/o di alternanza scuola-lavoro;
● Interventi didattici successivi allo scrutinio finale per gli studenti con giudizio sospeso.
– Ai sensi dell’art.5, comma 2, del DPR 275/99, le singole istituzioni scolastiche hanno la facoltà, all’interno dell’arco temporale determinato dal presente atto, che garantisce almeno 205 giorni di attività didattica, e fatta salva l’inderogabilità dei giorni complessivi da esso previsti, di procedere ad adattamenti del calendario scolastico in relazione alle esigenze specifiche derivanti dal Piano dell’offerta formativa, nel rispetto dell’obbligo di destinare allo svolgimento delle lezioni almeno 200 giorni (art.74, co 3 D.Lgs. 297/94). I giorni eccedenti tale quota fanno parte integrante del calendario scolastico, quale quota destinata ad interventi didattici ed educativi (art.74,co 7/bis D.Lgs.297/94). Restano non adattabili le date di inizio e termine delle lezioni, con le eccezioni di cui ai commi 2, 3 e 4, e le festività nazionali.
– Al fine di assicurare la più ampia omogeneità territoriale e di garantire agli Enti locali competenti le condizioni per il regolare svolgimento dei servizi di supporto, gli eventuali adattamenti dovranno essere comunicati entro il 30 giugno di ciascun anno, con riferimento all’a.s. successivo, agli stessi Enti locali e alle famiglie degli alunni in tempo utile per consentire l’organizzazione delle rispettive attività e funzioni; la medesima comunicazione va inviata, entro la stessa data, al Servizio Istruzione della Regione Emilia Romagna unicamente in modalità telematica attraverso il portale regionale dedicato al sistema scolastico;
– la data di avvio del calendario scolastico vale anche per i corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) realizzati sia negli IPS sia negli Enti di Formazione Professionale.

Considerato che

– l’attuale calendario scolastico, che deve contemperare esigenze degli studenti, degli insegnanti e dei genitori, può essere modificato a vantaggio dell’apprendimento e dell’organizzazione delle famiglie;

Considerato altresì che

– a Bologna è in sperimentazione il progetto delle scuole aperte durante l’estate, coperto con i fondi del Comune, offrendo agli studenti esperienze di apprendimento che si avvalgono di molteplici approcci didattici e linguaggi, avvalendosi di risorse del nostro territorio e della nostra città come spazi educativi a tutto tondo;
– la proposta avanzata dal Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, riguardante la possibilità di tenere le scuole aperte, su base volontaria, anche durante il periodo estivo di sospensione dell’attività didattica.

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

– A promuovere in ogni sede competente un percorso che preveda maggiore flessibilità iniziale e finale delle attività didattiche, con la possibilità di più brevi pause durante l’anno scolastico, garantendo in questo modo i 205 giorni di lezione previsti per legge, giorni che rischiano di non essere raggiunti a causa di eventi straordinari che interrompono l’attività didattica;
– Ad attivarsi, in rete con altri Comuni, per sollecitare la Regione Emilia Romagna a rivedere il calendario scolastico regionale nell’ottica di una sua estensione temporale che lo renda in sintonia col calendario delle altre Regioni.
– A chiedere un sostegno al governo in riferimento al progetto sull’apertura estiva delle scuole offrendo attività extrascolastiche con modalità e caratteristiche specifiche per ogni istituto, attraverso una compartecipazione alla costruzione dell’offerta curata da personale educativo dedicato: insegnanti, operatori culturali,
esperti. Un progetto di comunità nel quale Scuola, Ente Locale e Terzo settore si fanno carico insieme di alcuni bisogni dei ragazzi in ambito didattico, sociale ed educativo.
F.to: S. Negash, G. Tarsitano, D. Begaj, S. Larghetti, R. Monticelli, M. Santori, M. De Martino, M. Campaniello, M. Gaigher, F.Diaco.