Lunedì 25 settembre 2017 la consigliera comunale Isabella Angiuli ha presentato in Consiglio comunale il seguente intervento di inizio seduta relativo all’adesione dei cittadini stranieri alle vaccinazioni.
Di seguito è disponibile il testo dell’intervento. In allegato è disponibile il comunicato stampa.
Ho trovato molto interessante ed attuale la notizia uscita sulla stampa locale ieri ed inerente il tasso di vaccinazione dei bimbi provenienti a Bologna dai paesi a forte pressione migratoria.
Ben oltre il 95% dei bambini provenienti dall’area del Maghreb, Pakistan, Bangladesh Cina India e Filippine è già vaccinato e l’ASL di Bologna, interviene solo con coperture vaccinali residue.
Non esistono no vax migranti che non sottopongano i figli a vaccinazione, in larga parte perché queste mamme, seppur molto giovani, hanno provato cosa significano quelle malattie nei loro Paesi di origine e dunque non hanno esitazioni in merito, poiché ricordano bene gli effetti di alcune malattie infettive.
La notizia è stata diffusa ieri a mezzo stampa dalla pediatra dr.ssa Ricci a capo della Pediatria di Comunità dell’AUSL di Bologna che fa il punto sulla percentuale di vaccinazione dei bimbi figli di miranti e lo compara con il trend per i minori bolognesi dotati di passaporto italiano.
95% per i bimbi stranieri contro un tendenziale 93% dei minori bolognesi, tasso quest’ultimo che è risalito solo in considerazione dell’introduzione dell’obbligo vaccinale.
Dunque possiamo sfatare con dati certi la diceria secondo la quale i bimbi stranieri porterebbero malattie nelle nostre classi.
La dott.ssa Ricci coglie l’occasione per fare il punto sul processo seguito dall’Ausl:
il bimbo arriva in città con un passaporto vaccinale e, in caso non lo avesse, l’Ausl reperisce l’informazione nel Paese di origine e poi inserita nell’anagrafe sanitaria del bambino. In ogni caso, in assenza di queste informazioni, si ricorre all’analisi del sangue finalizzata a valutare la presenza dei relativi anticorpi.
Trovo molto giusto dare diffusione di queste informazioni, perché è proprio su questo tipo di lacuna informativa che si alimentano dicerie e false idee che minano alla base la coesione della nostra società.
E per fortuna la nostra comunità ha ancora solidi anticorpi contro il razzismo, la dimostrazione avuta qualche giorno fa, quando nell’androne di un palazzo del centro, è comparso un messaggio discriminatorio: non si affitta casa agli stranieri, in soldoni.
I condomini di via del Borgo hanno risposto all’unisono, condannando le parole affisse sul cartello e chiedendo all’amministrazione e alla proprietà di prendere le distanze.