Lunedì 21 ottobre 2024 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato un intervento di inizio seduta dal titolo “Nuova alluvione a Bologna”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Nella notte tra il 19 e il 20 ottobre un’altra alluvione ha colpito la nostra e altre regioni d’Italia . La quarta in un anno e mezzo, ma questa volta è Bologna a pagare il prezzo più alto.
Simone Farinelli , un ragazzo di vent’anni che oggi avrebbe iniziato l’Accademia delle Belle Arti, ha perso la vita restando intrappolato in macchina e il primo pensiero di vicinanza va a lui, alla sua famiglia e ai suoi cari.

Su 3500 evacuati in Emilia Romagna, 500 si sono registrati a Bologna e 2000 in tutta la città metropolitana. Quello che si è verificato è sconvolgente, in 24 ore è caduta una quantità d’acqua che normalmente in autunno cade in due mesi, oltre 160 millimetri di pioggia, 110 dei quali concentrati in 4 ore con intere zone della Città devastate dalle esondazioni del Ravone. Strade che si sono trasformate in fiumi, alberi caduti e frane in collina. Una notte da incubo per tante cittadine e cittadini che ora hanno bisogno della vicinanza di tutta la città per essere aiutati a riparare i danni che hanno subito e a ritornare alle loro vite quotidiane. Non è mancata la solidarietà. Vicini, amici parenti e volontari si sono precipitati a dare una mano per rimuovere acqua e fango.
Un vero ringraziamento a loro, ai 60 volontari della Protezione civile provenienti da altre città, ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine, al comune di Bologna e a tutto staff del Sindaco che insieme alla Città Metropolitana, ai Quartieri e alla Regione hanno lavorato ininterrottamente per il ripristino della luce, della corrente nelle zone più danneggiate e per aiutare le persone.
Un lavoro che prosegue senza sosta. Il sindaco ha invitato chi ha subito danni e ha bisogno di aiuto a compilare il form, uno strumento necessario per organizzare una risposta tempestiva. Già ieri sono state raccolte 600 richieste.

Inoltre è fondamentale che Bologna rientri nello stato di emergenza e che si intervenga a livello nazionale per mettere i comuni nelle condizioni di gestire la situazione. Sempre il Sindaco nel suo appello ha richiamato all’unità di tutte le forze politiche. È doveroso sostenere le comunità e dare una corretta informazione, evitando strumentalizzazioni. Quel che emerge dagli ultimi ricorrenti disastri è che l’assetto idraulico del territorio non regge più di fronte agli effetti del cambiamento climatico e che c’è la necessità di riprogettare e adeguare il sistema di difesa del territorio a cominciare dall’allargamento dell’alveo dei corsi d’acqua. Per questo, ad esempio, sono strumentali e controsenso le polemiche sulla scopertura del canale in via Riva di Reno che, al contrario, ha consentito di avere meno esplosioni nel sottosuolo e limitare i danni come tutti gli esperti hanno confermato.
L’Emilia Romagna è ad altissimo rischio idrogeologico e servono risorse nazionali adeguate per mettere i sindaci e le regioni nelle condizioni di intervenire per migliorare le opere di difesa. Servono piani strategici e una politica nazionale per contrastare concretamente la crisi climatica, mettendo in sicurezza un paese che non può continuare a subire un’alluvione ogni 2 o 3 mesi.
Quanto sta avvenendo ci dice chiaramente che abbiamo una priorità non più rinviabile e che spetta alla politica realizzarla, cambiando completamente approccio e sostenendo gli sforzi avviati a Bologna da tempo per la difesa del suolo e dell’ambiente.