Venerdì 23 dicembre 2022 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno 250.143 teso ad invitare il Sindaco e la Giunta a rafforzare l’Ufficio tutela e diritti degli animali e migliorare il rapporto tra cani, proprietari e cittadinanza, presentato dalla consigliera comunale PD Mery De Martino e firmato, tra l’altro, dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Michele Campaniello, Maurizio GaigherAntonella Di PietroRita MonticelliGiulia BernagozziRoberto Iovine.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.

Tramite link ed in allegato e’ disponibile il comunicato stampa del Comune in merito alle votazioni delle delibere relative al Bilancio ed agli ordini del giorno approvati.

Tutta la documentazione del Bilancio sarà disponibile nei prossimi giorni nella versione definitiva al link, alla pagina web sul Bilancio del Comune di Bologna ed in questa sezione del nostro sito.

RAFFORZAMENTO DELL’UFFICIO TUTELA E DIRITTI DEGLI ANIMALI E MIGLIORAMENTO DEL RAPPORTO TRA CANI, PROPRIETARI E CITTADINANZA.

PRESENTATO DALLA CONS.RA DE MARTINO ED ALTRI IN DATA 16 DICEMBRE 2022

collegato all’Odg 250 – DC/PRO/2022/102

Il Consiglio Comunale di Bologna

PREMESSO CHE

– nel campo della cinofilia si è fatto sempre più largo un sistema educativo fondato sulla disciplina della zooantropologia che si occupa dell’importanza di instaurare una relazione positiva tra l’essere umano e le altre specie animali che rispetti i loro bisogni e comprenda le loro attitudini; 

– alla base di questo sistema educativo c’è il concetto di corretta comunicazione tra l’uomo e l’animale secondo gli schemi comunicativi, soprattutto posturali, che l’animale adotta in natura per comunicare con i suoi simili; 

– un cane, ad esempio, comunica molto più con la postura e con il modo in cui sceglie di disporsi nello spazio piuttosto che con l’abbaio che è solo l’ultimo strumento che viene utilizzato. È importante, quindi, conoscere e saper leggere il comportamento del proprio cane al punto da saper prevenire i suoi comportamenti piuttosto che rincorrerli una volta che il meccanismo istintivo dell’animale si è già messo in moto; 

– le aree di sgambamento sono aree che dovrebbero essere frequentate per un tempo assai ridotto in quanto spesso possono diventare luoghi di stress per l’animale costretto in uno spazio recintato, e spesso già noto all’animale, a doversi relazionare con altri suoi simili estranei alla sua quotidianità; 

– le aree di sgambamento non esauriscono i bisogni dell’animale che, anche se vive in città, ha gli stessi bisogni degli altri animali relativamente alla necessità di frequentare ampi spazi aperti liberi da strumenti limitativi quali il guinzaglio.

CONSIDERATO CHE

– Tra gli effetti della pandemia c’è stato anche quello di boom di adozioni di animali, in particolare cani, spesso non supportate dalle giuste e opportune informazioni preventive (ad esempio sulla razza e sulla necessità di cura) e di tipo educativo; 

– in città si vedono ancora guinzagli troppo corti, un uso eccessivo ed errato delle aree sgambamento, sistemi educativi spesso troppo incentrati sull’insegnare comandi specifici non sempre utili nella gestione quotidiana. Se si creano conflitti tra cittadini e proprietari dei cani è anche perché spesso i proprietari sono poco attenti a quello che i loro cani fanno (dalla pipì sotto i portici, alla mancata raccolta delle deiezioni) e perché il proprietario non sa sufficientemente gestire il proprio cane e quindi prevenire le sue reazioni; 

– per quei proprietari che, invece, hanno una capacità elevata di gestione del proprio animale, il Comune, ad oggi, non prevede alcun sistema premiale per permettere di dare al proprio cane possibilità in più per vivere seguendo le proprie attitudini e necessità; 

– il consigliere delegato Celli ha elaborato negli scorsi mesi un documento “Cani in città dal conflitto all’armonia”  molto importante che prendendo le fila dalle considerazioni di cui sopra suggerisce una serie di misure atte a migliorare il rapporto tra cani e proprietari e cani e cittadinanza; 

– tra le misure proposte è presente anche quella del patentino che, riassunta, prevedrebbe la frequenza di un corso facoltativo da parte dei proprietari e dei loro cani che, grazie al superamento di un esame finale, permetterebbe, con un sistema premiale, al proprietario e al cane alcune libertà in più come quella di non sottostare all’obbligo della museruola in posti pubblici che lo prevedono, quali gli autobus, o quella di poter tenere il proprio cane libero dal guinzaglio solo in determinate fasce orarie e in determinati parchi cittadini

in cui non sono presenti aree gioco per bambine e bambini. I cani che avranno superato l’esame e quindi ottenuto il patentino dovranno avere anche un segno di riconoscimento facilmente individuabile, come pettorine di un determinato colore. 

RICORDATO CHE

– in diversi comuni, tra i quali il comune di Milano, da molti anni sono state individuate alcune aree verdi che in alcune fasce orarie permettono l’ingresso dei cani senza guinzaglio; 

– grazie all’attivismo di alcuni cittadini e cittadine, presso il quartiere Savena, è attivo un patto di collaborazione che ha lo scopo di favorire una corretta convivenza tra cani, proprietari e cittadinanza, diffondere corrette informazioni sulle adozioni e sull’educazione del cane, sensibilizzare alla possibilità e necessità di frequentare ampie aree verdi in cui poter tenere libero il proprio cane; 

– l’ufficio tutela e diritti degli animali che vivono in città del Comune di Bologna ha attivato nei mesi scorsi un corso per cani e proprietari al fine di distribuire un patentino cui, però, non segue ancora un sistema premiale. 

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

– a incrementare risorse umane e materiali dell’ufficio Tutela e diritti degli animali al fine di mettere in campo maggiori azioni in città finalizzate al miglioramento del rapporto tra animali e cittadinanza; 

– a organizzare corsi formativi, anche a distanza, per promuovere le corrette informazioni sull’adozione, la convivenza in città e l’educazione dei cani (dalla corretta raccolta delle deiezioni, alla gestione di eventuali conflitti nello spazio pubblico, all’instaurazione di un corretto rapporto uomo-animale), in collaborazione e coordinamento con le associazioni cinofile; 

– a elaborare, entro la primavera/estate 2023, una prima proposta completa di patentino con sistema premiale chiamando a collaborare, anche tramite avviso pubblico, associazioni cinofile e veterinari esperti in comportamento animale che vorranno dare un contributo; con la collaborazione delle stesse associazioni cinofile e veterinari comportamentalisti che avranno risposto all’avviso pubblico, mettere in campo, per la primavera/estate 2023, delle sperimentazioni su scala ridotta, della durata di almeno 6 mesi, che vedano gruppi ristretti di proprietari e cani, selezionati e accompagnati dagli stessi educatori e veterinari comportamentalisti, frequentare, in determinati giorni e orari, alcuni parchi cittadini preventivamente segnalati alla cittadinanza, tenendo i propri cani liberi al fine di dimostrare la possibilità e non pericolosità di questa attività, se svolta con l’aiuto di esperti e con animali opportunamente educati, e di sensibilizzare la cittadinanza in tal senso; 

– di valutare, al termine della sperimentazione e sulla base degli esiti prodotti e della proposta di patentino elaborata, una modifica dei regolamenti cittadini, come già avvenuto in altre città, al fine di inserire premialità conseguenti all’ottenimento del patentino quali la possibilità di frequentare alcuni parchi cittadini in alcune fasce orarie ben definite e comunicate alla cittadinanza con i cani liberi dal guinzaglio.

F.TO.: M.De Martino, D. Celli, M. Campaniello, M.GaigherA.Di PietroR.MonticelliG.BernagozziR.Iovine.