Venerdì 23 dicembre 2022 Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno 249.1, firmato tra l’altro anche dalla consigliera comunale PD Rita Monticelli sul piano incruento per il contenimento delle nutrie.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.

Tramite link ed in allegato e’ disponibile il comunicato stampa del Comune in merito alle votazioni delle delibere relative al Bilancio ed agli ordini del giorno approvati.

Tutta la documentazione del Bilancio sarà disponibile nei prossimi giorni nella versione definitiva al link, alla pagina web sul Bilancio del Comune di Bologna ed in questa sezione del nostro sito.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che:

– la nutria Myocastor coypus (Molina, 1782) è un roditore di medio grandi dimensioni originario della sub-regione patagonica del Sud America e delle aree temperate del Cile e dell’Argentina. È un animale molto adattabile che predilige le zone umide provviste di vegetazione naturale e/o artificiale: paludi, ambienti deltizi, canali d’irrigazione, laghi e fiumi. Gli alimenti più utilizzati sono piante acquatiche, radici, foglie, tuberi, rizomi (Roberto Cocchi et Al);
– la nutria è stata introdotta in Nord America, Asia, Africa, Europa continentale ed Inghilterra per fini commerciali legati alla produzione di pellicce. In Italia i primi esemplari di nutria furono importati nel 1928 per dare inizio ad allevamenti intensivi. Negli anni Sessanta e settanta l’allevamento per la pelliccia ha conosciuto una vasta e capillare diffusione. Le notizie sulla distribuzione in natura del roditore sono state inizialmente piuttosto frammentarie con segnalazioni occasionali in Italia centro-meridionale a partire dagli anni Sessanta. La colonizzazione del territorio italiano ha conosciuto un notevole incremento negli ultimi anni e da presenze localizzate si è passati ad una distribuzione diffusa;
– attualmente la nutria è una specie naturalizzata in diversi Paesi europei e in Nord America (Ibidem);
– la realtà italiana della presenza di Myocastor coypus si è radicalmente trasformata negli ultimi 10 anni e da un arcipelago di piccoli nuclei o presenze dell’inizio degli anni Novanta siamo all’attuale situazione con in pratica tutto il centro-nord ampiamente colonizzato e con popolazioni consistenti e un rapido avanzare della specie in territori anche non ottimali;
– l’esplosione della diffusione dalla nutria sul territorio italiano va individuato sostanzialmente in 4 fattori: la sua elevata adattabilità, la notevole capacità riproduttiva, l’incredibile mobilità e l’assenza di predatori. Ogni nutria raggiunge la maturità sessuale precocemente: i maschi già a 6 mesi sono sessualmente maturi. La riproduzione avviene durante l’intero anno; le femmine possono riprodursi 2,7 volte l’anno; la dimensione media delle figliate è di 4,52 cuccioli.

Considerato che:

la Regione Emilia-Romagna, come del resto tutte le altre regioni italiane, compreso il Friuli-Venezia Giulia, hanno promosso piani di contenimento e di eradicazione della nutria a partire dagli anni 90 senza addivenire ad un calo significativo della popolazione con un notevole dispendio di risorse finanziarie.

Rilevato che:

– al Comune di Bologna sono pervenute sporadiche segnalazioni relative alla presenza delle nutrie che non permettono di definire l’esatta dimensione numerica della popolazione di nutrie che insiste sui territori comunali;
– nessun monitoraggio, e nemmeno un sommario censimento, ha preceduto le campagne di eradicazione della nutria sui territori comunali e metropolitani.

Richiamato che:

censimenti e monitoraggi sono elementi indispensabili quando si vuole ridurre una qualsiasi popolazione animale seguendo una strategia scientificamente fondata.

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

– ad individuare le modalità per la realizzazione di un piano di monitoraggio della popolazione delle nutrie così da poter definirne la dimensione e la distribuzione.
– ad instaurare rapporti di collaborazione con l’Università di Bologna al fine di studiare la popolazione di nutrie residenti e giungere ad una strategia di riduzione che non preveda l’uso di metodi cruenti.
– a coinvolgere le associazioni animaliste nelle campagne di contenimento fondate sulla sterilizzazione dopo aver individuato aree umide dove sia possibile dislocare gli esemplari recuperati nei luoghi in cui possono costituire un pericolo per la tenuta idraulica degli argini o produrre un danno alle coltivazioni, così come a promuovere campagne che possano incentivare volontarie modalità di adozione.
– a promuovere corridoi ecologici che favoriscano la diffusione dei predatori naturali della nutria in tutti quegli ambiti di pianura in cui non sono presenti.

F.to: D. Celli, S. Larghetti, R. Monticelli.