Lunedì 6 maggio 2019 il capogruppo PD Claudio Mazzanti ha presentato il seguente intervento in Consiglio comunale riguardo la zona dei Prati di Caprara.

Veramente oggi mi sembrava di essere su “Scherzi a parte”, per un motivo molto semplice: quando ci fu la discussione sui Prati di Caprara in quest’aula abbiamo sentito di tutto. Abbiamo sentito proporre di azzerare gli indici, abbiamo chiesto, abbiamo detto, dimenticando una cosa molto semplice, che lo Stato aveva anticipato 50 milioni di euro al Ministero del Tesoro per ripianare un debito di bilancio legato alla crisi del 2008/2011. Il Ministro del tesoro, onorevole Tremonti. E in questa sede tutti si sbracciavano, Lega Nord, Cinquestelle, Colazione Civica, tutti indistintamente, a dire che assolutamente i Prati di Caprara dovevano essere azzerato, doveva assolutamente essere preservato il bosco.

Capisco Coalizione Civica, partito di minoranza, giustamente porta avanti una posizione politica chiara, che potete condividere o non condividere. Nel momento in cui ho ascoltato i partiti di Governo dichiarare che era tutto così semplice e lineare, dico che oggi, ascoltando gli interventi dei miei colleghi Consiglieri, mi sono chiesto se improvvisamente sono passati, armi e bagagli, dall’altra parte, o che posizione abbiano, visto e considerato che questo Governo ha messo in bilancio 3 miliardi in un triennio di vendite patrimoniali (un miliardo il primo anno).

Cosa nota di cui tenete conto, è che un mese e mezzo fa c’è stato un incontro in sede ministeriale con l’amministratore delegato di INVIMIT, non con il presidente, ed in quella sede, la richiesta è stata: ulteriori aree da mettere in piano e utilizzare tutte le capacità.

Sembrava, onestamente, di avere di fronte persone che in un incontro si comportavano in un modo e in un’altra occasione si comportano diversamente, perché c’è un meccanismo molto semplice e banale: il Governo può decidere tranquillamente di azzerare il reddito fondiario, per quelle aree già dimezzate per la crisi economico-finanziaria. Molto semplice. Il Consigliere Persiano lo ha detto molto chiaramente.

Ed invece no, improvvisamente sul “Resto del Carlino” esce un intervista del presidente di INVIMIT, perfettamente in linea con l’amministratore delegato, che riparla anche dell’outlet, con indici ben superiori. Fortunatamente come Partito Democratico, abbiamo votato un documento di maggioranza che dice semplicemente che su quel POC, l’edificazione non può superare l’ambito complessivo per un terzo del totale delle superfici. Se uno legge il testo del documento e ne capisce un minimo di urbanistica, dice: indice libero. Questo dice l’intervista.

E non mi si prenda in giro, perché fortunatamente, quando si tratta di pietre e di terra, grazie a Dio, io me ne intendo. Incontri? Ce ne sono già stati. Devono solo dire semplicemente una cosa: cioè come vogliono ampliare il PUMS? Anche perché queste persone non si rendono conto che con la chiusura di OGR, il comparto si è completamente liberato da ogni tipo di insediamento industriale ed oggi noi abbiamo un grande pezzo di città completamente vuoto, completamente sfruttato negli ultimi cent’anni che renderebbe la discussione sul bosco irrealistica, visto che il suo valore rispetto alla complessità del piano urbanistico sarebbe zero. Questa è la realtà dei fatti.

Ma questi signori sono talmente ciechi che nella smania d’incassare 3 miliardi in un triennio (voglio vedere i valori che ci sono), pretendono di poter vendere e capitalizzare in modo vergognoso strumentalizzando il Consiglio comunale di allora che si scontra con la realtà dei comportamenti di oggi. Questa è la realtà vera di questo Governo: qua fa l’ambientalista e là l’immobiliarista, ma un immobiliarista stupido, che non vede il comparto di cui sta parlando e non vede la richiesta che potrebbe avere in mano, scagliandosi su di un unico comparto. Pensate con chi abbiamo a che fare: degli incompetenti, totalmente incompetenti.

Noi proseguiamo sulla base dell’impostazione che abbiamo dato. INVIMIT vuol parlare? Il Sindaco incontri tutte le autorità, così come le ha già incontrate il nostro Assessore all’urbanistica un mese e mezzo fa. Sanno bene quali sono le condizioni. Voglio discuterne seriamente rinunciando ai loro reali diritti in favore dell’ambiente? Si facciano avanti. Basta parole. Fatti! Questa è la realtà, il resto sono chiacchiere, o se lo vogliamo dire, fare cassa sulle spalle della città di Bologna.

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