Nella seduta di lunedì 9 luglio 2018 il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per promuovere e sostenere programmi e iniziative sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e le loro conseguenze, rivolti a bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado.

Presentato dalla consigliera comunale PD Federica Mazzoni l’ordine del giorno è stato firmato dai consiglieri comunali PD Roberta Li Calzi, Simona Lembi, Mariaraffaella Ferri, Claudio Mazzanti, Nicola De Filippo, Roberto Fattori, Andrea Colombo, Vinicio Zanetti, Francesco Errani, Giulia Di Girolamo, Maria Caterina Manca, Elena Leti, Loretta Bittini, Michele Campaniello, Raffaele Persiano, Isabella Angiuli, e dai consiglieri Emily Clancy, Federico Martelloni, Amelia Frascaroli, Elena Foresti, Massimo Bugani, Addolorata Palumbo.

Di seguito è disponibile il testo dell’ordine del giorno, tramite link il relativo comunicato stampa.

Il Consiglio Comunale di Bologna

premesso che:

il 7 febbraio 2017 si terrà la Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola, istituita in coincidenza della Safer Internet Day (Giornata per una rete più sicura) indetta dalla Commissione Europea per la promozione di un uso consapevole e responsabile dei nuovi media;

per bullismo si indica generalmente il fenomeno di prepotenze e violenze agite da bambini e ragazzi tra pari. Tale fenomeno si basa su principi di intenzionalità, persistenza nel tempo e asimmetria nella relazione che è individuabile in un’interazione caratterizzata da un comportamento aggressivo, da uno squilibrio di forza e potere nei rapporti e nella messa in atto di azioni vessatorie di vario genere che comprendono un ampio spettro di comportamenti che vanno dalle offese, alle derisioni, dalle minacce alle aggressioni fisiche, dai ricatti al danneggiamento e alla sottrazione di oggetti di proprietà, dalla diffamazione all’esclusione sistematica dal gruppo;

per cyberbullismo si intende una particolare forma di bullismo attuato tramite l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, attraverso l’invio di messaggi offensivi, insulti, foto intime e/o imbarazzanti che arrecano umiliazione, usando canali quali sms, e-mail, chat, social network.

Rilevato che:

il Senato, nella giornata dello scorso 31 gennaio, ha approvato il Disegno di Legge “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” in un’ottica di prevenzione, a partire dalla scuola che è il luogo principale di formazione, inclusione e accoglienza per tutti i ragazzi;

lo scorso ottobre il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha promosso un Piano nazionale per prevenire e combattere il bullismo e il cyberbullismo nelle scuole.

Evidenziato che:

quella attuale è la prima generazione di adolescenti cresciuta in una società in cui “l’essere connessi” rappresenta un dato di fatto, un’esperienza connaturata alla quotidianità, infatti secondo l’indagine Istat del 2014″Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi”, l’83% dei ragazzi tra 11 e 17 anni di età utilizza Internet con un telefono cellulare e il 57% naviga nel web;

sempre secondo l’Istat poco più del 50% degli 11-17enni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti;

il 19,8% è vittima assidua di una delle più frequenti azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese, per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale;

hanno subito ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più i ragazzi 11-13enni (22,5%) che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%);

tra gli studenti delle superiori hanno subito più atti di violenza i liceali (19,4%), seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%);

tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet il 5,9% denuncia di avere subito ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network;

le ragazze sono più di frequente vittime di cyberbullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi);

in Emilia-Romagna, secondo il rapporto di monitoraggio promosso dalla Regione sul Progetto adolescenza, il 20% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni ha subito episodi di bullismo. Il 35% delle ragazze e il 22% dei ragazzi dichiara: “Qualcuno ha raccontato cose spiacevoli sul mio conto”.

Sottolineato che:

un aspetto che differenzia il cyberbullismo dal bullismo cosiddetto “tradizionale” consiste nella natura indiretta ma molte pervasive delle prepotenze attuate in rete: non c’è un contatto fisico, un faccia a faccia tra la vittima e l’aggressore nel momento in cui gli oltraggi vengono compiuti e la dimensione temporale, la reiterazione degli atti ha un ruolo meno rilevante; infatti anche una sola offesa divulgata a molte persone attraverso Internet o telefoni cellulari può arrecare grave danno a chi la subisce;

la diffusione del fenomeno è tale per cui anche quando i ragazzi non sono direttamente coinvolti ne sono testimoni. Infatti il 63,3% dei ragazzi e adolescenti ha assistito a comportamenti vessatori nei confronti di compagni e/o amici nei 12 mesi precedenti, mentre il 26,7% dichiara di avervi assistito una o più volte al mese;

ben l’88% dei ragazzi e degli adolescenti che hanno dichiarato di avere subito ripetutamente azioni offensive attraverso i nuovi canali comunicativi hanno dichiarato di essere state vittime di comportamenti violenti anche in contesti di vita quotidiana non on line.

Evidenziato inoltre che:

i genitori si sentono spesso disorientati, alternando una sottovalutazione del fenomeno a un eccesso di proibizionismo che non fa altro che disorientare e/o incentivare l’uso di queste tecnologie da parte dei giovani. I genitori vanno sostenuti nella loro responsabilità educativa per informarli sui pericoli relativi all’utilizzo da parte dei minorenni degli smartphone e dei vari social e programmi in generale; dare consigli e suggerimenti ai genitori su come trattare questo argomento con i propri figli e come prepararli ad un corretto utilizzo;

la modalità più efficace per salvaguardare i minori passa da una corretta informazione e da un’educazione consapevole all’uso della rete e delle nuove tecnologie, la protezione si realizza sempre attraverso il dialogo con i giovani e la loro responsabilizzazione, tenendo anche in considerazione che si deve evitare la demonizzazione delle nuove tecnologie come rischiose in sé. Infatti vietarne l’utilizzo può tradursi in un altro danno per i giovani, non favorendo l’apprendimento di quelle risorse e abilità necessarie per un corretto utilizzo delle tecnologie dell’informazione, indispensabili per orientarsi nel mondo di oggi;

un utilizzo distorto di questi strumenti comunicativi può portare i giovani a commettere – anche in maniera inconsapevole- reati oppure a favorire atti di cyberbullismo e di violenza in genere;

appare fondamentale operare negli ambiti della prevenzione e della formazione specifica e indirizzata ai vari soggetti coinvolti (bambini e bambine, ragazzi e ragazze, genitori, insegnanti ed educatori).

Invita il Sindaco e la Giunta

a promuovere e sostenere programmi e iniziative di sensibilizzazione e informazione sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e delle loro conseguenze, rivolte ai bambini e ai ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, con particolare coinvolgimento dei loro genitori;

a supportare la realizzazione di percorsi di carattere culturale, sociale e sportivo sui temi del rispetto delle diversità senza distinzioni, dell’educazione ai sentimenti, all’affettività e alla sessualità, alla gestione dei conflitti, della legalità, nonché dell’uso consapevole delle nuove tecnologie;

a promuovere e sostenere progetti di prevenzione nelle scuole, e più in generale in città, coinvolgendo associazioni che sul territorio già da tempo sono impegnate a portare avanti iniziative su queste tematiche;

ad istituire dei momenti di incontro periodico composto da esperti multidisciplinari del settore, insegnanti, educatori, genitori e ragazzi e ragazze per monitorare il fenomeno della violenza tra minori e individuare possibili interventi di prevenzione e di formazione specifica.

F.to: F. Mazzoni, R. Li Calzi, S. Lembi, M. Ferri, C. Mazzanti, N. De Filippo, R. Fattori, A. Colombo, V. Zanetti, F. Errani, G. Di Girolamo, M. Manca, E. Leti, L. Bittini, M. Campaniello, R. Persiano, I. Angiuli, E. Clancy, F. Martelloni, A. Frascaroli, G. Venturi, E. Foresti,  A. Palumbo, M. Bugani.