Mercoledì  2 maggio 2 2018 la consgiliera comunale Mariaraffaella Ferri ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale sul Festival del Commercio equo e dell’Economia solidale, svolto a Bologna.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link il relativo comunicato stampa.

Per il secondo anno consecutivo Terra Equa, il Festival del Commercio equo e dell’Economia solidale che si e’ svolto a Palazzo Re Enzo lo scorso fine settimana (28-29 aprile), e’ stata dedicata al settore moda e tessile abbigliamento. La Manifestazione, giunta ormai alla sua 7* edizione, e’ stata realizzata dalle 14 Organizzazioni del Commercio Equo solidale dell’Emilia Romagna, con il Contributo della Regione ed il Patrocinio del Comune di Bologna.
Oltre 100 i volontari coinvolti nelle due giornate, 50 espositori, 27 laboratori, 5 sfilate e un ricco programma di spettacoli musicali, proiezioni, convegni e degustazioni di prodotti biologici e della filiera equo solidale. Una vera festa di colori, sapori, intrecci e trame che ancora una volta ha messo in mostra, proprio nel cuore della città, il variegato mondo dell’economia solidale e sociale, fatto da imprese cooperative di diversa natura (di tipo A, B, di produzione e lavoro o di consumo), da associazioni (di volontariato o di promozione sociale) , da gruppi d’acquisto solidale o di consumo critico che, con coraggio e tenacia, tengono insieme lo sviluppo e l’ equità, il consumo con la sostenibilità’, la produzione di beni con il rispetto dell’ambiente, la qualità del lavoro e della vita delle persone, ovunque nel mondo, quello vicino come quello lontano.

E’ ciò che fanno le Botteghe del Commercio Equo – e ricordo in particolare a Bologna, ExEquo Altromercato di Via Altabella e C’è un Mondo di via Guerrazzi – che coltivando relazioni economiche e progetti con i piccoli produttori e gli artigiani del Sud del Mondo, sostengono la crescita e lo sviluppo di intere Comunità’. Ed e’ pure ciò’ che fanno i numerosi soggetti dell’economia solidale che si occupano – ed occupano – persone fragili, socialmente svantaggiate e più esposte all’esclusione dal mercato del lavoro che invece trovano, in questo ambito produttivo, un’ opportunità’ di sostentamento economico, un nuovo riconoscimento sociale, insieme alla propria dignità e al recupero dell’ autostima.
Fra questi ho incontrato a Terra Equa anche alcune delle realtà’ produttive che operano stabilmente con le persone detenute alla Dozza: ricordo in particolare la cooperativa sociale Siamo qua, che realizza al Femminile il laboratorio di sartoria e la produzione di borse Gomito a Gomito; le Volontarie del Presidio universitario di Libera, che ogni sabato con alcune detenute realizzano il laboratorio di bijoux, o l’associazione Avoc che al maschile conduce un laboratorio di ceramica artistica.
Avremo certamente modo di conoscere i risultati di Terra Equa 2018 fra qualche tempo, in una udienza conoscitiva già’ richiesta alla Terza Commissione; mi auguro che in quell’occasione potremo approfondire molto opportunamente, insieme ai successi, anche i nodi critici che attraversano il Settore del Commercio Equo solidale e dell’Economia sociale per capire quale contributo, come Ente locale, possiamo dare perché anche nel nostro Territorio si confermi e consolidi la capacità di produrre utili insieme ad equità’, solidarietà, sostenibilità e democrazia, la capacità, cioè, di fare un’altra Economia.