Lunedì 7 gennaio 2019 la consigliera comunale PD Gabriella Montera è intervenuta ad inizio seduta relativa alla notizia della nomina da parte del Presidente della Repubblica di Roberto Morgantini e Riccardo Muci a Commendadori.

Di seguito è disponibile il testo dell intervento, online è inoltre disponibile il comunicato stampa.

E’ di pochi giorni fa la notizia del conferimento del titolo di Commendatori al merito della Repubblica di cui il Presidente Mattarella ha voluto insignire 33 persone che nel 2018 si sono distinte per atti compiuti da “eroi civili“.

Fra queste ce ne sono due che hanno profuso il loro impegno nella nostra città e il cui lavoro sociale e civile ci inorgoglisce: Riccardo Muci e Roberto Morgantini.

Il premio, secondo la nota del Quirinale è destinato a “cittadini e cittadine che si sono distinti per atti di eroismo, per l‘impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità“.

Riccardo Muci, agente della polizia stradale, ha ottenuto il riconoscimento per le straordinarie attività prestate in occasione dell’esplosione del Tir il 6 agosto scorso a Borgo Panigale, soccorrendo i feriti e cercando di mettere al sicuro la zona, malgrado lui stesso avesse riportato gravi ustioni.

Roberto Morgantini, vice presidente di Piazza Grande, ideatore delle cucine popolari e infaticabile costruttore di reti di solidarietà a sostegno delle persone più bisognose e vulnerabili.

Il curriculum di Roberto Morgantini, per quanto riguarda le attività sociali e di volontariato, è denso: nel giro di tre anni, grazie alla sua tenacia e a quella dei volontari di CIVIBO, sono state realizzate tre cucine popolari in altrettanti quartieri della città: Navile, S. Donato e Porto Saragozza. La quarta è in cantiere e avrà sede nel quartiere Savena, presso Villa Paradiso, quando saranno ultimate le attività per l’avvio dello spazio dopo la riqualificazione.

Dal 2015 ad oggi, data in cui è stata inaugurata la prima mensa sociale in Via del Battiferro in modo sperimentale, è passata molta acqua sotto i ponti.

L’obiettivo degli ideatori era quello di ampliare i luoghi di accoglienza in città per i cittadini e le cittadine in difficoltà, offrendo loro non soltanto un pasto caldo, ma un luogo di socialità dove poter contrastare le solitudini dilaganti che la povertà e l’indigenza generano. Il numero dei pasti distribuiti oggi supera i 3.000 al mese e i volontari delle cucine non si fermano neppure a luglio e agosto.

La fantasia dei volontari e dei tanti attori non convenzionali che hanno raccolto l’invito a partecipare a questa gara di solidarietà, è molto fervida e rigenerativa perché mette in moto un sistema integrato di welfare fatto da aziende, esercenti, associazioni di categoria, parrocchie, fondazioni private, semplici cittadini.

Vale la pena di citare alcune esperienze solidali che testimoniano il grande lavoro di rete realizzato da Roberto Morgantini e da coloro che condividono il suo operato:

“La colazione solidale”, presso il centro sociale fondo Comini del quartiere Navile;

“il panino sospeso”, inventata nel febbraio scorso dal titolare del bar “Il panino” in Via Galliera. I clienti possono pagare un panino e raccolti un certo numero di scontrini, questi vengono mandati all’ Associazione Piazza Grande;

“Il caffè sospeso” al Caffè Accademia di Via Guerrazzi, oppure la Fattoria di Masaniello al Pilastro, che nel giro di pochi mesi ha infornato ben 500 “pizze sospese”.

E ancora “il binario 69”, il locale di musica live dove i tre giovani titolari propongono di lasciare qualche euro per pagare l’ingresso ad adolescenti o studenti.

Bologna è una grande comunità, che pur se non immune ai problemi delle città a forte antropizzazione propria e di provenienza, è la città che si contraddistingue sempre per la spinta all’organizzazione e alla coesione sociale.

Un ringraziamento sentito dunque ai nostri due straordinari concittadini e al Presidente della Repubblica per il prestigioso riconoscimento, ma anche per i valori che il Presidente incarna e trasmette nella sua attività istituzionale, di cui ci ha dato testimonianza anche nel messaggio, tanto apprezzato, di fine anno al paese. Grazie Presidente, per aver difeso le attività del volontariato e del terzo settore, perno delle nostre comunità, per la scelta simbolica di riconoscere e premiare questo tipo di interventi sociali, e per aver rimesso in circolo e ri-dato valore a parole come “bontà” e “buoni sentimenti”, spesso rappresentati nell’agone politico come termini sdolcinati, magari utilizzati per “coprire” azioni inefficaci e inconcludenti! Grazie per queste parole che costituiscono un argine contro l’astio, l’insulto e l’intolleranza che generano paure e incrementano il senso diffuso di insicurezza.