Lunedì 22  novembre 2021, Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno in sostegno alle attività produttive insediate nell’Appennino a seguito della vicenda SaGa Coffee, emendato in aula e firmato anche dai consiglieri comunali PD Michele Campaniello, Giulia Bernagozzi, Giorgia De Giacomi, Mery De Martino, Antonella di Pietro, Maurizio Gaigher,

Online ed in allegato è consultabile il testo dell’ordine del giorno.

ORDINE DEL GIORNO

Premesso che:

Nel 2017 Evoca Group ha acquistato sia Saeco Vending, azienda di Gaggio Montano nell’Appennino bolognese, rinominata SaGa Coffee, nella quale si producono macchine da caffè professionali e nella quale sono occupati 222 lavoratrici e lavoratori, sia le licenze per utilizzare i brand Saeco e Gaggia, nel mercato professionale;

Atteso che:

– lo scorso 5 novembre i vertici aziendali di Evoca Group s.p.a. durante un incontro tenutosi nella sede di Confindustria Bologna, hanno annunciato alle organizzazioni sindacali la decisione di procedere alla chiusura dello stabilimento SaGa Coffee di Gaggio Montano entro il 2022;

Evidenziato come:

– Evoca Group s.p.a. sta inoltre procedendo ad una riorganizzazione industriale con il potenziamento di stabilimenti in altri Paesi e appare quindi evidente che la chiusura dello stabilimento di Gaggio Montano si configura anch’essa come una sorta di delocalizzazione;

Considerato che:

– negli ultimi anni l’Appennino bolognese ed i territori interni sono stati scenario di numerose vertenze aziendali che hanno comportato la perdita di moltissimi posti di lavoro a partire dai 243 esuberi su 560 occupati, determinatasi nel 2016 nello stabilimento Philips- Saeco – azienda in cui si producono macchine da caffè per uso domestico – sempre a Gaggio Montano, ma potremmo citare anche le crisi di Fiac, Stampi Group e Lem ed altre ancora, tutte comunque di grande impatto sul tessuto economico – sociale del territorio della nostra provincia;

Rilevato che:

– le organizzazioni sindacali hanno denunciato come inaccettabile la decisione dei vertici di Evoca group proclamando lo stato di agitazione permanente cosi che dal 6 novembre le lavoratrici ed i lavoratori sono in presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento SaGa Coffee di Gaggio Montano;

Considerato che:

– il Patto per il Lavoro firmato nel 2015 anche da Confindustria e aggiornato nel dicembre 2020 come Patto per il Lavoro e il Clima, sempre sottoscritto anche da Confindustria, non prevede scelte unilaterali nella gestione di crisi e vertenze aziendali;

Atteso come:

 – Il programma di mandato 2020-25 dell’amministrazione regionale prevede una specifica attenzione per i territori di montagna e che sempre la Regione Emilia-Romagna, già con la recente L.R. 18/2019 (“Sostegno alle imprese localizzate nelle aree montane e nelle aree interne della Emilia Romagna”), ha inteso riconoscere un primo supporto alle attività economiche dei Comuni montani e delle aree interne, mediante la previsione di un contributo proporzionale a quanto dovuto a titolo di Irap, per un periodo temporale di tre anni;

Rilevato inoltre che:

– Anche Uncem richiede da tempo, a livello nazionale, misure strutturali di sostegno all’economia delle aree montane, come l’introduzione di Zone Franche, che comporterebbero agevolazioni fiscali per le imprese aventi sede principale o operativa nei comuni situati nelle fasce appenniniche e nelle aree interne, oltre all’ esenzione dalle imposte sui redditi ed all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali

– Sempre Uncem ha più volte denunciato come i segnali di maggiore preoccupazione sono costituiti dalla ripresa dello spopolamento e dall’abbandono di intere zone rurali e di molti centri abitati, che sta facendo venir meno il tessuto connettivo umano, indispensabile per assicurare cura e manutenzione al territorio sul quale investire per qualsiasi progetto di rilancio della montagna e dei territori interni.

Ritenuto come:

– Egualmente, degna di rilievo ed attenzione è la richiesta di incentivi per favorire l’insediamento delle famiglie che trasferiscono la propria residenza e la propria attività economica in un comune ubicato all’interno delle zone più fragili dell’Appennino;

Atteso infine che:

– Anche la crisi economica connessa al Covid 19, che ha determinato un drastico calo della redditività delle attività imprenditoriali, specie quelle legate – direttamente ed indirettamente – al settore del turismo delle aree montane ed interne, ha reso non più procrastinabile l’introduzione di misure di fiscalità di vantaggio per questi territori.

Tutto ciò premesso

INVITA

 Il Sindaco e la Giunta a:

–  a chiedere a Governo e Parlamento di esaminare le proposte di legge ora in discussione, di trarne una sintesi e di concludere rapidamente l’iter affinché possano essere sanzionate le aziende che percepiscono sostegni economici e successivamente delocalizzano la produzione in altri paesi;

– ad intervenire, con carattere di priorità ed urgenza, nei competenti contesti Istituzionali, anche di ordine superiore, affinché siano introdotte misure strutturali di fiscalità di vantaggio nelle aree appenniniche ed interne;

– ad intervenire nei confronti del Governo affinché, anche a livello nazionale, il tema dell’entroterra e del contrasto allo spopolamento delle aree interne possa ricevere effettiva attenzione e stabile tutela.

f:to Marta Evangelisti, Manuela Zuntini, Francesco Sassone, Stefano Cavedagna, Felice Caracciolo, Michele Campaniello, Nicola Stanzani, Giulia Bernagozzi, Giorgia De Giacomi, Mery De Martino, Maria Caterina Manca, Maurizio GaigherAntonella di Pietro, Simona Larghetti, Matteo Di Benedetto, Paola Francesca Scarano, Giulio Venturi.

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