Lunedì 2 ottobre 2023 il consigliere comunale PD Roberto Iovine ha presentato un intervento ad inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “Sempre meno risorse alla Sanità pubblica”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Tre episodi, un solo scopo?

Una recente intervista ad un illustre chirurgo del nostro Policlinico viene sintetizzata sotto il titolo: “Sempre meno risorse alla sanità pubblica. Così impossibile lavorare” e mi sembra solo l’ultima delle voci che sino alzate recentemente per sostenere un aumento del Fondo Sanitario Nazionale.

La soluzione è passare ad una sanità modello lombardo e cioè trasferire al privato profit la gestione diretta delle strutture sanitarie?

Un esempio: la Regione il 13/4/23 ha inspiegabilmente accreditato un consorzio privato accreditato profit (Villa Bellombra e Centro Santa Viola) alla trasformazione di una parte dei suoi posti letto riabilitativi di bassa e media complessità in posti lettodi alta e altissima complessità dedicati a pazienti con esiti di gravi cerebro lesioni ed esiti di coma, che sino ad ora non aveva.

Per la prima volta da 20 anni a questa parte, il centro di riabilitazione delle gravi cerebro lesioni dell’ospedale di Ferrara è andato incontro ad una riduzione per i 4 mesi estivi (giu-set) di 24 pl; in questa operazione sono stati necessariamente ridotti a da 40 a 20 i posti letto cod. 75 dedicati alle gravi cerebro lesioni.

La Regione l’11/8/23 ha accreditato lo stesso consorzio, tra l’altro, anche alla fornitura di attività ambulatoriali come visite fisiatriche e trattamenti fisioterapici, nonché funzioni di “governo aziendale della formazione continua”.

Alcune semplici considerazioni:

– non abbiamo bisogno di ulteriori posti letto per le gravi cerebro lesioni: il fabbisogno attuale è più che sufficiente per le necessità locali e regionali tanto che il 30-40% dei ricoveri delle 3 strutture di eccellenza esistenti in area vasta (41 pl a Ferrara, hub regionale; 25 posti letto a Montecatone, 10 posti letto alla casa dei risvegli dell’OB) sono dedicati a pazienti di altre regioni;

– il costo giornaliero di un ricovero in cod 75 è molto più altro di un ricovero nei codici meno complessi;

– la apertura al privato convenzionato profit, seppure per pazienti extra-regione, creerebbe una indesiderata concorrenza tra strutture pubbliche e private, con l’ulteriore rischio di vedere sottoutilizzate le strutture pubbliche (che ricordiamo sono una indiscutibile eccellenza riconosciute in tutto il Paese) a favore delle convenzionate profit e di ridurre il saldo economico positivo della mobilità regionale;

– in città ci sono almeno 23 centri convenzionati per attività specialistica ambulatoriale di medicina fisica e riabilitazione ed i tempi di attesa per visita fisiatrica non sono assolutamente critici, dell’ordine di qualche giorno.

Dal punto di vista politico, qual è il senso di queste operazioni?

Già ora a Bologna contiamo, a fronte di 56 posti letto letto riabilitativi a gestione pubblica (20 a Persiceto, 12 al maggiore, 16 al Sant’Orsola, 6 allo IOR, 2 OB) , ben 152 pl a gestione del privato convenzionato profit.

Come ricordava il Dott. Cartabellotta del Gimbe, le strutture riabilitative di degenza dal 2011 al 2021 in Italia passano da 746 a 1.154 (da 75,1% al 78,2% del totale).

La questione è quindi quale ruolo il privato convenzionato profit debba avere sia in generale che in ambito riabilitativo.

In realtà le variazioni di accreditamento che ho citato non sono deliberazioni di giunta o del consiglio ma mere determine amministrative del Direttore Generale dell’assessorato.

Stiamo quindi trasferendo surrettiziamente le attività riabilitative al convenzionato profit senza un dibattito pubblico e trasparente.