Giovedì 23 dicembre 2021 il Consiglio comunale, in occasione delle sessione dedicata al Bilancio, ha approvato l’ordine del giorno 205.25/2021, firmato, tra l’altro, anche delle consigliere e dei consiglieri comunali PD M.CampanielloG.De Giacomi, G.BernagozziL.BittiniC.CerettiF.CimaM.De MartinoA.Di PietroR. FattoriM.GaigherR.IovineC.MazzantiR.MonticelliV.NaldiM.SantoriR.Toschi in merito al sostegno ai caregivers familiari.

Online ed in allegato è consultabile il comunicato stampa sul Bilancio 2022 e di seguito il testo dell’ordine del giorno.

IL CONSIGLIO COMUNALE
premesso

  • che In Italia (dato Istat) 7,3 milioni di persone assistono in famiglia, volontariamente, una persona cara non autosufficiente. Solo nella Regione Emilia-Romagna, nel 2019, ci sono stati oltre 220 mila caregiver, in maggioranza donne di età compresa tra 45 e 64 anni, che nel 60% dei casi hanno dovuto abbandonare la loro attività lavorativa.
  • che il legislatore ha riconosciuto questo ruolo di assistenza ed è intervenuto, nel 2017, con la Legge n.205 del 27 dicembre, per definire alcuni aspetti di quello che possiamo considerare un lavoro.
  • che l’articolo 255 della legge definisce il caregiver familiare come la persona che assiste e che si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.
  • che per definire la materia il 7 agosto 2019 è stato presentato in Senato il disegno di legge n. 1461 “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”. Il testo si compone di 11 articoli ed è attualmente in discussione presso la 11ª Commissione permanente del Senato (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale).
  • che disegno di legge1461 ribadisce il valore sociale ed economico dell’attività di cura svolta da parte del caregiver familiare previsto già nella Legge 27 dicembre, n.205 e introduce alcuni elementi quali la nomina del caregiver da parte dell’assistito e il riconoscimento al caregiver familiare (non lavoratore) di contributi figurativi (utili sia per il conseguimento del diritto alla pensione sia per il suo calcolo)
  • che i nuovi LEA nell’art. 21 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 prevedono che “nell’ambito dell’assistenza distrettuale territoriale sono privilegiati gli interventi che favoriscono la permanenza delle persone assistite al proprio domicilio, attraverso l’attivazione delle risorse disponibili, formali e informali”.
  • che per sostenere e tutelare questa forma di assistenza volontaria la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, nel 2014 si è dotata di una legge specifica che ha consentito alle aziende sanitarie e ai servizi socio-sanitari in capo ai Comuni, di realizzare vari interventi.
  • che la Regione sostiene una serie di interventi diretti e indiretti a favore dei caregiver e dei loro famigliari non autosufficienti come l’assegno di cura e contributi aggiuntivi per sostenere i costi delle assistenti familiari (badanti)
  • che la Regione prevede la possibilità da parte delle famiglie di utilizzare alcuni servizi di assistenza per alcune ore del giorno o brevi periodi dei propri congiunti.
  • che il Comune di Bologna ha stanziato nel 2020 un milione di euro in servizi rivolti ai caregiver.
  • che il Comune è intervenuto in merito ai servizi, sulla gestione delle pratiche e delle commissioni: con supporto e consulenza tesi ad approfondire esigenze specifiche e ad orientare il caregiver sulle opportunità che il sistema pubblico e privato può offrire a suo vantaggio o a vantaggio dell’assistito
  • che il Comune ha previsto il suo intervento mediante gli accompagnamenti con automezzo comunale o pubblico da svolgersi anche mediante convenzioni con Associazioni di volontariato.

Considerato

• che secondo i dati di un report pubblicato nel 2019 dall’United Nations Economic Commission for Europe, si stima che il “lavoro invisibile” e non retribuito dei caregiver informali copra dal 70 al 95% di tutti i bisogni di cure a lungo termine delle nazioni europee

• che i caregiver familiari nella maggior parte dei casi non possiedono le competenze necessarie per offrire quella continuità di cura domiciliare necessaria ai loro cari. Da ciò deriva spesso una condizione di affaticamento fisico, psicologico ed emotivo causato dal carico assistenziale, che prende il nome di burden e può condizionare molto negativamente la qualità di vita del caregiver

• che i caregiver familiari spesso perdono o devono lasciare il lavoro per occuparsi del proprio assistito

Tutto ciò premesso e considerato,
invita

  • la Giunta a sostenere ulteriormente i caregivers familiari, attraverso le Case della Salute e le realtà associative territoriali, che operano nei Quartieri, in ottica di tutela della salute e del benessere psicofisico dei caregivers (e, di conseguenza, dei loro assistiti), prevedendo corsi di formazione, attività sportive gratuite e uno sportello unico di orientamento ai servizi di welfare e di segretariato sociale, con l’apporto del Terzo Settore.
  • prevedere un canale preferenziale per il reimpiego del caregiver familiare, quando si trova a dover nuovamente inserirsi nel mercato del lavoro, attraverso lo Sportello Lavoro del Comune e una collaborazione strutturata con Insieme per il Lavoro e il Centro per l’Impiego metropolitano, con il supporto del Terzo Settore.
  • ad operarsi per assicurare una adeguata assistenza personale in situazioni di emergenza dovute a mancanza improvvisa (temporanea o prolungata) del caregiver principale (familiare o assistente familiare);
  • attivarsi per garantire un adeguato periodo di sollievo per coloro che assistono persone non autosufficienti programmabile sulla base delle esigenze dell’anziano e del caregiver stesso.

F.to : F. Diaco, M. C. Manca, M.CampanielloG.De Giacomi, G.BernagozziL.BittiniC.CerettiF.CimaM.De MartinoA.Di PietroR. FattoriM.GaigherR.IovineC.MazzantiR.MonticelliV.NaldiM.SantoriR.Toschi, S. Larghetti, D. Begaj, E. Marcasciano, S. Negash, G. Tarsitano, M. Piazza.