Lunedì 18 marzo 2024 la consigliera comunale Antonella Di Pietro ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “Stati Generali dell’Amministrazione condivisa”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Operiamo per comprendere, comprendiamo per operare” parole utilizzate da Gregorio Arena in occasione degli Stati generali dell’Amministrazione condivisa, in cui si è valorizzato il grande lavoro che in questi anni ha visto l’amministrazione impegnata nella costruzione di strumenti utili a favorire la partecipazione dei cittadini alla dimensione pubblica. Un lavoro avviato nel 2001, a partire dall’introduzione del principio di sussidiarietà’ nella Costituzione, dove il verbo “favorire” assunse una valenza fondamentale perché laddove i cittadini sono disposti a mobilitarsi per l’interesse generale, il pubblico ne deve favorire la collaborazione necessaria. E in quest’ottica, a partire dall’intuizione e dall’elaborazione di quegli anni del prof. Arena e di Labsus, è emersa l’importanza delle politiche di partecipazione promosse a Bologna perché rispondono a bisogni di cittadini che si uniscono per partecipare alla vita collettiva. Ed è sempre l’elaborazione di quegli anni che ha portato alla definizione nel 2014, del primo patto di collaborazione e del regolamento dei beni comuni. Un percorso che prosegue e che già all’epoca fece comprendere quanto dietro ad azioni pratiche ci fosse qualcosa di non immediatamente visibile che risponde ai bisogni delle persone. I patti sono stati e sono tutt’ora uno strumento prezioso per contrastare la solitudine: ricostruiscono territori e le esigenze di coesione, producendo capitale sociale. Oggi con il percorso di Amministrazione condivisa le nuove frontiere dei Patti di collaborazione interessano tutti gli ambiti e favoriscono scelte partecipate, continuando a colmare quel vuoto tra cittadini e istituzioni, producendo soluzioni collettive. Il percorso che si sta praticando è il frutto di un lavoro che nel tempo ha coinvolto in maniera costante la nostra amministrazione, producendo risultati tangibili. Un lavoro che non si è mai fermato e che si è diffuso in tutta Italia. Sono 300 oggi i comuni che hanno adottato il regolamento dei beni comuni da quando nel 2014 è stato introdotto a Bologna. Un risultato dove politico e tecnico hanno favorito una rivoluzione di qualcosa che nei territori si stava già muovendo, favorendo una risposta di accompagnamento e questo a mio avviso è un punto fondamentale. Credo che siano dovuti ringraziamenti di sostanza e non di forma, a chi nel corso di questi anni e del mandato precedente ha favorito tutto questo e a chi oggi prosegue in questo impegno. Non è un lavoro semplice perché quello che stiamo sperimentando oggi richiede un ulteriore cambio di paradigma e di approccio da parte di tutti gli ambiti dell’amministrazione e del terzo settore.
Non tutti sono pronti, anche nel terzo settore, per motivi diversi e questo è stato riportato anche in occasione del convegno, perché implica strumenti di lettura e di azione nuovi. Ma credo che laddove, come nel nostro caso, ci sia una determinata visione del pubblico e del privato sociale , esistano anche le condizioni per superare le difficoltà e per favorire lo sviluppo di percorsi che consentano alle reti di assumere una dimensione prioritaria per accompagnare processi in cui le realtà più strutturate diventino riferimento nelle progettualità. È quello che sta avvenendo e che merita, nell’impostazione di modelli collaborativi e ibridi, la giusta attenzione perché è nei territori e nei quartieri che esistono le potenzialità per dare vita a percorsi che rispondano in chiave comunitaria ai bisogni emergenti ed è sempre nei territori che possiamo comprendere quanto sia importante favorire e accompagnare nei processi di sistema, le idee e la collaborazione di tutti, mettendo ognuno a disposizione le proprie energie e competenze diverse. In virtu’ dei risultati conseguiti, auspico che l’Amministrazione condivisa diventi patrimonio metropolitano di una visione e di una prassi complessiva che deve contaminare anche il territorio nazionale ed essere spunto per proporre riforme che rafforzino le municipalità e il governo degli enti nei diversi livelli e nelle varie forme di collaborazione.