Lunedì 9 aprile 2018 la consigliera comunale Federica Mazzoni ha presentato il seguente intervento di inizio seduta in Consiglio comunale sugli ultimi sviluppi nel processo per consorso in strage alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980.

Di seguito il testo dell’intervento, in allegato ed online è disponibile il comunicato stampa.

Ci sono due notizie che emergono dalla Corte d’assise del Tribunale di Bologna, nella seduta dell’avvio vero e proprio del processo per concorso in strage alla stazione del 2 agosto 1980 a Gilberto Cavallini:

La prima: i giudici hanno escluso tutti i testimoni, richiesti dalla difesa, legati alla cosiddetta “pista palestinese”, ipotesi investigativa, archiviata nel 2015 alternativa alla verità giudiziaria che ha confermato come colpevoli in quanto esecutori materiali della strage, Mambro, Fioravanti e Ciavardini. Pertanto non ci sarà occasione di ascoltare il terrorista internazionale Ilich Ramirez Sanchez, detto “Carlos” che ha più volte detto che i neofascisti non c’entrano nulla con gli 85 morti e i 200 feriti della nostra stazione, come avrebbe voluto la difesa. La pista palestinese è stata quindi nuovamente e definitivamente bocciata. Che lo si faccia davvero una volta per tutte.

Viceversa, e arrivo alla seconda notizia, con la lista dei testimoni ammessi viene di fatto ampliata la pista di prova verso tutti quei collegamenti esistenti tra NAR e Ordine Nuovo nelle responsabilità dei neofascisti su Piazza Fontana e Brescia e con l’inserimento di Gilberto Cavallini in quel contesto di saldatura fra nuove leve dell’epoca eversive e di destra e il gruppo ordinovista preesistente. Le testimonianze ammesse di Carlo Maria Maggi, condannato in via definitiva per la strage di piazza della Loggia permetteranno di portare avanti “l’istruttoria potendo beneficiare di conoscenze acquisite negli ultimi 15 anni, anche attraverso altri processi”, come ha affermato l’avvocato Speranzoni. E arrivare così alla possibilità di ampliare il quadro delle verità, considerando che esiste un’indagine pendente sui mandanti della strage.

Per questo non si può chiedere niente di meno che la piena verità e la completa giustizia su questa vicenda che riguarda sì la nostra città, infatti il Comune di Bologna si è costituito parte civile, ma un importante pezzo della storia repubblicana italiana che non potrà dirsi conclusa fino a quando non si sarà fatta piena luce su tutti gli aspetti della strage.