Lunedì 13 novembre 2017 la consigliera comunale Elena Leti  ha presentato in Consiglio comunale il seguente intervento di inizio seduta sulla futura sede di “ItaliaMeteo”.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento.

Bologna ospiterà all’interno del complesso Tecnopolo la sede di “ItaliaMeteo”.

Sede centrale dell’Agenzia nazionale per la meterologia e climatologia, avrà l’obbiettivo di organizzare i prodotti e i servizi meteorologici cercando di far coincidere le necessità operative con la ricerca e le esigenze delle amministrazioni. Si occuperà inoltre dell’elaborazione e dello sviluppo di nuovi servizi per la previsione e il monitoraggio dei fenomeni atmosferici e delle loro variazioni, con lo scopo di dialogare con le Istituzioni Europee ed Internazionali.

Il Centro Meteo avrà sede all’interno del Tecnopolo che sorgerà nell’area dell’ex manifattura Tabacchi, come abbiamo potuto vedere in un sopralluogo effettuato dalla commissione urbanistica-ambiente in data 26 aprile 2017, e vedrà sotto il profilo architettonico ed urbanistico il recupero dei manufatti esistenti progettati negli anni 40, dall’Ingegnere Pier Luigi Nervi.

Un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana, in grado di ospitare Enti, Società e Istituzioni di grande prestigio scientifico e tecnologico, che vede oltre a elevati standard edilizi e di efficientamento energetico e sismico, un recupero delle aree esterne in stretta connessione con il tessuto urbano e infrastrutturale esistente.

Bologna quindi, attraverso le sue scelte strategiche passate e recenti ( vedi centri di ricerca come Enea, Cineca, Istituto Rizzoli e il futuro Data Center), ma anche durante l’ultimo G7 che si è svolto nella nostra città l’11 giugno di quest’anno, conferma la sua vocazione di capitale nello sviluppo dei grandi temi scientifici e nella ricerca ambientale.

Il lavoro congiunto, compiuto dal Governo, dalla regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna che ha permesso di insediare, nella nostra città, un progetto di livello internazionale così importante, che si occuperà di clima, ambiente e indirettamente anche di territorio ci conferma la sensibilità del nostro territorio verso un tema dirimente.

Mi interessa quindi, e lo farò in maniera superficiale, per mancanza di tempo e di mie competenze specifiche, porre l’attenzione sul rapporto tra cambiamenti climatici ed effetti sulla città.

Il dibattito sui cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle temperature, alle precipitazioni, oltre alla distribuzione degli elementi naturali (aria, acqua, suolo) e agli ecosistemi vegetali e animali, è uno dei più accesi ed importanti dei nostri tempi. Non coinvolge esclusivamente la comunità scientifica, ma l’intera popolazione promuovendo un dibattito sul rapporto tra uomo e natura dal punto di vista etico, sociale e politico.

La crescente pressione antropica legata alla continua crescita demografica e la conseguente cementificazione che hanno modificato nei territori urbanizzati la morfologia naturale dei luoghi, la permeabilità dei suoli la resilienza dei sistemi naturali, ci impongono di ripensare gli obbiettivi della pianificazione territoriale e urbanistica.

Piani di azione locali efficaci, in grado di essere contemporaneamente strumenti per adattarsi ai cambiamenti climatici, ma anche azioni in grado di attenuare gli effetti sul clima e sulla meteorologia locale dell’inquinamento atmosferico prodotto dalla stessa città.

Il Comune di Bologna ha aderito al “patto dei Sindaci”, lanciato dalla Commissione Europea per impegnarsi nella realizzazione di azioni concrete per la riduzione della C02.

Nel 2012 è stato approvato il PAES, Piano d’azione per l’energia sostenibile, un documento che descrive il profilo energetico della città che individua le azioni da mettere in campo per ridurre i consumi e aumentare la produzione di energie rinnovabili.

Nel 2017 è stato approvato il Bilancio Ambientale.

Nel giugno 2017 nell’ambito del G7 è stata redatta la carta di Bologna per l’ambiente.

Ma tante questioni sono ancora disattese.

Tema acqua. Che strumenti mettere in campo nella gestione sostenibile delle risorse idriche, anche in considerazione delle grandi ondate di siccità che si stanno manifestando negli ultimi anni. Come rendere consapevole la cittadinanza rispetto ad un consumo responsabile delle risorse idriche? Come creare un tavolo di regia, coordinato dal comune che gestisca tutti gli enti coinvolti nella gestione delle infrastrutture e delle acque?

Tema, suolo, verde e così via.

Come arrivare ad essere valutati positivamente al Green Capital Award, premio assegnato annualmente dalla Commissione Europea alla città individuata come Capitale del Verde d’Europa?

Considerando che seppur avendone fatto richiesta la nostra candidatura è stata respinta.