La consigliera comunale Federica Mazzoni è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 12 giugno 2017, presentanto il seguente intervento sulla situazione del mondo della ricerca.

Il comunicato stampa è consultabile in allegato.

Ricercatori teniamo alta l'attenzione

Ricercatori teniamo alta l’attenzione

Teniamo alta l’attenzione sulla ricerca.
Dopo il nostro Consiglio di lunedì scorso i ricercatori sanitari precari degli IRCCS di Bologna sono diventati una notizia.
Ripercorro brevemente ciò di cui parlo: sono circa 160 i ricercatori precari del Rizzoli e del Bellaria che hanno contratti a termine perché non hanno possibilità di passare di ruolo, dal momento che non sono neppure riconosciuti come categoria professionale contemplata nel sistema sanitario, così hanno i tipici contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ma senza la possibilità di adeguato inquadramento contrattuale e stabilizzazione – sebbene promessa dalla Ministra Lorenzin attraverso il meccanismo “a piramide” che pure presentava numerosi difetti-

Immediatamente Luca Rizzo Nervo l’Assessore comunale alla Sanità nonché Presidente della Conferenza territoriale Socio-Sanitaria si è attivato per convocare a breve un tavolo di lavoro della CTSS metropolitana con le Direzioni Scientifiche degli IRCSS e gli stessi ricercatori che si sono dati, in questi mesi, forme di coordinamento, in modo da capire la portata del problema nella nostra città e per proporre soluzioni condivise da presentare ai livelli di governo più direttamente coinvolti. È un’ottima notizia che direttamente la politica e le istituzioni si muovano per risolvere il problema e non abbandonare i ricercatori e le ricercatrici. Così come la pronta azione unitaria dei Sindacati CGIL, CISL e UIL che si dichiarano disponibili a fare la loro parte sia a livello territoriale aziendale che a livello nazionale, segnale indispensabile e che considero davvero importante.

Sulla stessa linea pochi giorni fa è uscita una nuova preoccupante notizia, oltre ai circa 160 ricercatori sanitari degli IRCCS si aggiungono circa 200 precari dell’Università di Bologna. La legge Gelmini dal 2011 ne ha decretato la scadenza: contratti solo per quattro anni. Il decreto Milleproroghe ne ha aggiunti due nel 2015. Ed ora tanti stanno arrivando al sesto anno, l’ultimo. La Ministra Fedeli è già al lavoro per risolvere il problema.
Anche in questo caso, come per i ricercatori sanitari che continuano a vincere premi internazionali -come successo di recente all’oncologa del Rizzoli Emanuela Palmerini, che riceverà anche la Turrita d’argento dal nostro Comune proprio il prossimo venerdì- dicevo, anche in questo caso, contestualmente c’è un riconoscimento internazionale per UNIBO che si piazza tra le prime 200 al mondo nel Qs World University Ranking: è al 188esimo posto, risalendo dalla posizione 208.
L’Alma Mater, che ottiene buoni o ottimi piazzamenti in tutte le voci, brilla per le “citazioni ottenute dalla ricerca”. Infatti per questo indicatore, l’Alma Mater guadagna ben 57 posizioni. Ironia della sorte, se così amaramente vogliamo chiamarla, Bologna è premiata e riconosciuta a livello internazionale per le attività di ricerca e conta 400 precari proprio nella ricerca stessa. Un esercito che va tutelato. Bologna vuole e deve essere capitale di attività legate alla conoscenza. Non abbassiamo la guardia per i ricercatori e per le ricercatrici, e chiudo con l’auspicio della Prof.ssa Maria Paola Landini, Direttrice Scientifica del Rizzoli “magari fosse Bologna a lanciare una voce forte di rispetto e riconoscimento e di futuro”. Noi ci siamo e continueremo a seguire la vicenda per tentare di risolverla.