Lunedì 21 maggio 2018 il Consiglio comunale ha approvato unanimamente il seguente ordine del giorno presentato dalla consigliera Gabriella Montera con cui si invita il Sindaco e la Giunta ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali per tutelare lo zucchero Made in Italy, produzione molto rilevante per l’economia agroalimentare bolognese.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno. Online è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che:

– Il Consiglio di Amministrazione di COPROB – Cooperativa Produttori Bieticoli, importante azienda del territorio metropolitano con sede a Minerbio, che opera sul mercato con il marchio Italia Zuccheri, ha avviato un ampio percorso di sensibilizzazione delle istituzioni, degli operatori del settore agroalimentare, della Grande Distribuzione Organizzata, delle Organizzazioni professionali e Sindacali, dei consumatori, per il sostegno e la condivisione di una campagna denominata “Un patto per lo zucchero italiano!”;

– COPROB nata 55 anni fa per volontà del Senatore Giovanni Bersani, gestisce due impianti saccariferi, uno a Minerbio e l’altro a Pontelongo e costituisce un esempio eccellente di agroindustria, perché è l’unica esperienza cooperativa di agricoltori che si sono associati per presidiare l’intera filiera, dalla produzione alla trasformazione, alle iniziative promozionali mirate a valorizzare lo zucchero 100 % italiano nel circuito della grande distribuzione;

– COPROB associa 5.500 imprese agricole, di cui 2.000 solo nel bolognese, impiega 250 dipendenti in maniera stabile, a cui se ne aggiungono altrettanti durante la campagna bieticola, da lavoro a 1.500 imprese dell’indotto per un valore complessivo di 530 milioni di euro l’anno;

– La traumatica riforma del settore a livello europeo, effettuata nel 2005 per contenere la produzione di zucchero e permettere anche ad altri paesi di poter accedere al mercato europeo, ha causato la chiusura di 100 zuccherifici su 185 in Europa e di 16 su 19 in Italia;

– COPROB nell’ultimo decennio ha accettato la sfida della competitività, investendo 180 milioni per l’ammodernamento industriale dei due impianti, coinvolgendo i soci con un modello avanzato di partecipazione per testare direttamente in campo gli esiti della genetica e della tecnologia, producendo così un aumento del potenziale produttivo del 30%, con picchi fino al 50% superiori alle medie storiche, raggiungendo una capacità di 300.000 tonnellate di zucchero su 32.000 ettari di barbabietole;

– L’impegno e la tenacia della Cooperativa ha consentito, nonostante la scure della riforma europea, di mantenere negli ultimi 13 anni la produzione di 16.000 ettari, di cui 9.000 nel bolognese, confermando il nostro territorio metropolitano come il più bieticolo d’Italia;

– La bieticoltura del bolognese ha raggiunto un livello talmente avanzato di precisione che già da quest’anno COPROB è pronta a testare la coltivazione della bietola biologica, in modo da poter produrre zucchero bio già nel 2019, dopo aver inserito sul mercato lo zucchero grezzo col marchio “Nostrano”, molto apprezzato dai consumatori;

– La bieticoltura, riconosciuta coltura preziosa nella rotazione agraria, consente di produrre cereali di qualità con meno input ed è una grande risorsa dal punto di vista ambientale, perché capace di captare tanta CO2 per ettaro quanto quella che capta il bosco;

– Siamo di fronte ad un sistema produttivo che ha raggiunto punte di qualità straordinarie e differenziate per coprire le molteplici esigenze dei consumatori;

– L’ultima riforma europea del 2017, avendo eliminato il regime delle quote di produzione, ha avuto gravi conseguenze per l’Italia, a causa dell’aumento produttivo dei paesi del nord Europa come Francia e Germania;

– L’eccedenza di circa 4 milioni di tonnellate di prodotto in più sul mercato europeo, ha portato ad un tracollo del prezzo dello zucchero a danno dell’Italia e dei paesi del Mediterraneo;

INVITA
IL SINDACO E LA GIUNTA

– A condividere e a sostenere la campagna di COPROB – Italia Zuccheri, “Un patto per lo zucchero italiano”, per preservare questa coltura strategica e tutelare la continuità della filiera italiana, che costituisce una risorsa unica e peculiare del territorio bolognese, con un valore economico complessivo di 530 milioni di euro l’anno;

– A impegnarsi con la Regione Emilia-Romagna, che ha le competenze per la programmazione e la gestione delle politiche agricole e che ha sottoposto il tema al coordinamento Stato Regione e a sollecitare il Governo e l’Unione Europea a ridefinire misure che assicurino la tenuta complessiva del sistema di trasformazione, a partire dalla giusta remuneratività del prodotto ai bieticoltori;

– A coinvolgere i parlamentari bolognesi ed emiliano-romagnoli di ogni schieramento politico perché si facciano parte diligente e avviino le iniziative necessarie nelle sedi istituzionali;

– A responsabilizzare gli euro parlamentari bolognesi ed emiliano romagnoli di ogni schieramento politico per le azioni di sostegno alla filiera italiana nei prossimi tre anni per scongiurare la fine di un settore economico tanto rilevante nel panorama agroalimentare e del made in Italy.

F.to: G.Montera (PD), I.Angiuli (PD), R. Li Calzi (PD), M.R. Ferri (PD),C.Mazzanti (PD), R.Persiano (PD), S.Lembi (PD), A.Colombo (PD), MC.Manca (PD), F.Mazzoni (PD), R.Fattori (PD), F.Errani (PD), A.Frascaroli (Città Comune).